‘Vintage’, la moda che fa centro a Meta

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Sfilata delle bellezze metesi sella serata della solidarietà

 

META – Una sfilata di moda con abiti etici indossati in passerella dalle donne metesi di qualsiasi estrazione sociale che si sono messe in gioco per la solidarietà.

Il palcoscenico è stata la terrazza di Piazza Scarpati con una visione notturna del Golfo di Napoli, dove queste bellezze locali hanno sfilato per dare un qualcosa di utile a chi non può averlo perché è in paesi martoriati o poveri. Organizzata dall’Associazione ‘Colibrì’, che è un'organizzazione non lucrativa di utilità sociale ‘onlus’, ed è apartitica, aconfessionale, interetnica, improntata sui principi etici e rivolta a finalità di solidarietà sociale. Essa  promuove il rafforzamento della solidarietà umana e contribuisce allo sviluppo culturale dei cittadini, diffondendo democrazia ed integrazione tra le diverse etnie. Propone il ‘commercio equo-e-solidale’, inteso come attività utile allo sviluppo di relazioni economiche tra i piccoli produttori dei paesi del Sud del mondo e gli operatori occidentali impegnati nel settore no-profit. Il ‘Colibrì’ organizza iniziative ed attività culturali mirate alla divulgazione delle problematiche legate allo sviluppo delle economie più deboli. Ha la sede nella stessa cittadina costiera, ed è nata per volontà di Lia Castellano, Maria Damiani, Carla del Conte e Salvatore Buonocore, e proprio Maria Damiani, è stata l’organizzatrice della serata, patrocinata dallo stesso comune, della manifestazione ‘Vintage sotto le stelle’ che è andata in porto. Le centinaia di persone, tra cui in forma privata il sindaco Giuseppe Tito, accorse nella piazza sulla costa metese, con lo sfondo sia del lungo arenile sottostante che del ‘Golfo di Surriento’, hanno potuto ammirare questi, e dobbiamo anche scriverlo, abiti etici che non hanno nulla da invidiare a quelli delle più famose case di moda.

Il tutto organizzato per “dei progetti di aiuto – come sottolinea Maria Damiani – nei paesi del sud del mondo; in particolare per una scuola di sartoria per ragazze madri nella Repubblica Democratica del Congo, nella città di Bukavu”. Perciò “per finanziare questo progetto abbiamo chiesto aiuto a donne belle ed intelligenti di Meta, disposte a ‘scherzare’ con il mito della moda e che hanno accettato di sfilare con abiti etici”.

Nessuna di loro si è tirata indietro sul tappeto blu, donne dai quindici ai cinquanta anni, sia italiane che straniere, dalle professioniste alle badanti, il tutto davanti anche a Maxime Macè che è uno stilista di sfilate parigine e che ha lavorato per Dior e Chanelan ed anche accompagnato dai prodotti di commercio solidale della stessa associazione.

 

                                                     Le foto di Rosario Criscuolo

   

   

     

     

     

     

            

 

GIUSEPPE SPASIANO

 

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