NICOLE MINETTI E D’ALESSIO DENUNCIATI PER NON AVER PAGATO LA LORO FUGA D’AMORE

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    Non ne vuole sapere di calmarsi la bufera che tiene sotto tiro Nicole Minetti e Claudio D’Alessio già da un po’. Dopo le grane con la colf, con la storia finita sui giornali per presunti maltrattamenti del figlio del cantautore napoletano, costretto a replicare in un’intervista a “Il Messaggero”, e dopo le storie di gossip sull’aborto spontaneo accaduto alla ex consigliera regionale, apprendiamo da “Leggo” che i due sarebbero stati denunciati dal titolare di un’agenzia di viaggi per non aver pagato una viaggo organizziato a Phuket, in Thailandia. Nelle parole del suo avvocato Pasquale Cardillo Cupo, l’agenzia avrebbe ricevuto solo la metà di quanto pattuito per il viaggio, circa 7000 euro sui 16000 del costo totale della vacanza che prevedeva un viaggio per 4 e il soggiorno in un resort cinque stelle con centro benessere. L’agente ha deciso di sporgere denuncia per truffa dopo aver atteso invano il saldo dell’altra metà del compenso. Rivela l’avvocato: Al mio cliente era stato consegnato anche un assegno, che hanno poi invitato a ritirare dalla banca. In seguito gli hanno parlato di un bonifico, che però non è mai arrivato. Mancano 8000 euro, che per chi ha una famiglia con due figli piccoli e un’attività da portare avanti, non sono certo pochi. Certamente se decidono di pagare, siamo a pronti a ritirare la denuncia. Claudio D’Alessio contro la colf Sulla vicenda “D’Alessio-Colf”, i fatti risalirebbero al 5 luglio quando Claudio D’Alessio e Nicole Minetti sarebbero rincasati nel loro appartamento a tarda notte. Un po’ di confusione generata al rientro avrebbe svegliato la colf, da lì le proteste e la reazione violenta del padrone di casa. I medici dell’ospedale “San Filippo Neri” le avrebbero diagnosticato tre giorni di prognosi per stati d’ansia e contusioni multiple. Ma D’Alessio jr non ci sta e in un’intervista esclusiva a “Il Messaggero”, racconta la sua versione dei fatti. Prima di tutto non era notte fonda, era appena passata la mezzanotte di un venerdì. Io e Nicole eravamo in casa e lei mi ha detto che aveva voglia di crepes. Insomma, se la mia compagna in dolce attesa mi dice che vorrebbe mangiare qualcosa, io corro a prepararla. Quindi siamo scesi in cucina, parlavamo tra di noi forse a voce un po’ alta, ma d’altronde sono a casa mia, non posso nemmeno parlare? Ad un certo punto la colf si è lamentata, ha urlato che facevamo confusione e che l’avevamo stancata. A quel punto mi sono arrabbiato e le ho detto di non usare quel tono stizzito. Lei ha preso una sedia e me la stava per tirare addosso, io gliel’ho strappata di mano e lei è caduta. Tutto qui. Questa sarebbe un’aggressione? La mattina dopo mi ha accusato di averla picchiata. L’unica cosa vera è che l’ho licenziata in tronco e che le ho buttato la valigia fuori di casa.

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