Maradona-Equitalia: la sfida in commissione tributaria

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    Stamattina in Commissione tributaria provinciale, al centro direzionale di Napoli, è pendente la procedura tributaria del ricorso di Diego Maradona contro Equitalia e l’avviso di mora da 40 milioni (6 milioni di sanzione più 34 di interessi legali). Il Pibe de oro, assistito dagli avvocati Angelo Pisani e Angelo Scala, con la consulenza dei commercialisti Pasquale Prisco, Massimiliano Toriello ed Enrico Carlomagno, quest’oggi presenterà una perizia giurata in cui, per l’ennesima volta, contesterà la pretesa esattoriale di Equitalia. In pratica Maradona, nella perizia, scrive che «se non è mai esistita la violazione, non può esserci l’esorbitante richiesta da parte del Fisco italiano». E ancora Maradona chiede alla commissione: «Se il mio datore di lavoro (Ferlaino, ndr) nel 2003 ha ottenuto il condono integrale del presunto debito, perché non avete cessato la materia del contendere? Perché continuate a pretendere da me i soldi nonostante la violazione non sia mai esistita?». Una lunga battaglia con il fisco italiano che grazie all’avvocato Pisani sta prendendo per Maradona la giusta piega. Il provvedimento di sospensiva della commissione tributaria provinciale è attesa entro 10 giorni. Il ricorso fa leva su tre opposizioni: all’avviso di mora di Equitalia; al pignoramento verso terzi per mancanza del titolo esecutivo perché, nonostante nel frattempo è intervenuta anche una sentenza del Tar in questa direzione, Equitalia non ha mai esibito ai legali di Maradona la cartella esattoriale originale (e qui Maradona contesta il sequestro di orecchini e orologi nel 2006 e 2008 da parte della Guardia di finanza); il procedimento di opposizione al diniego di annullamento in autotutela che comunque Maradona aveva proposto per una soluzione istituzione con il fisco del nostro Paese. (Il Mattino)

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