Ravello a Villa Cimbrone i formaggi arcaici di Paolo Amato per la televisione tedesca

Più informazioni su

    Questo articolo andrà nella sezione enogastranauta di Positanonews Ravello a Villa Cimbrone i formaggi arcaici di Paolo Amato per la televisione tedesca . Nel nascosto della stupenda villa della cittadina della Costiera amalfitana un grande evento degustativo con la televisione tedesca, coordinato dalla curatrice Ricci, tre gli chef della Città della Musica a fare gli onori di casa, quelli degli alberghi de luxe Hotel Caruso e Palazzo Sasso, ora Avino. La degustazione apparirà su "Les cuisines des Terroirs" e sarà mandata in onda domenica 28 Giugno su ZDF e ARTE TV, canali entrambi visibili sul bouquet di SKY. Qualche tempo fa, mentre Paolo era intento al suo lavoro quotidiano nel quartier generale, ovvero il “Caseificio Aurora” di via Nazionale a Sant’Egidio del Monte Albino, si imbatte in uno chef italiano da tempo in Olanda, Giuseppe Migliaccio, che nei Paesi Bassi fornisce consulenza ad altri colleghi. Migliaccio però ha anche un rapporto lavorativo con “Rungis”, una compagnia del posto che si occupa della distribuzione e della commercializzazione di prodotti alimentari di alta qualità. «Quando Giuseppe arrivò nel laboratorio – spiega Paolo con l’entusiasmo che da sempre lo contraddistingue nello svolgimento del suo lavoro – stavo lavorando con una macchina per la produzione della mozzarella di bufala che riesce a garantire – sebbene meccanicamente – gli effetti del procedimento manuale». Lo chef rimase incantato dallo spettacolo che si presentò ai suoi occhi. Lo stupore si acuì quando Paolo incominciò a fargli assaggiare alcuni dei capolavori disponibili in quel momento. Dall’incanto visivo Giuseppe Migliaccio passò immediatamente all’incanto del palato attraverso la sinfonia di gusto racchiusa nella mozzarella e nei formaggi. Infatti, Paolo è l’ultimo discendente di due grandi generazioni che da duecentocinquanta anni lavorano il latte. Il nonno materno, Luigi Capone, a Montella in provincia di Avellino, era specializzato nel caciocavallo podolico. Il papà Raffaele, invece, originario di Tramonti, è a sua volta erede di una famiglia di casari che, ugualmente, negli anni, hanno tramandato il lavoro di padre in figlio. Così dall’incontro di una giornata che lo chef aveva programmato per conoscere da vicino il pomodorino corbarino si avviò la collaborazione per partecipare al Salone del Gusto. Al di là di quanto si possa essere portati a immaginare, Paolo e i suoi prodotti sono stati ospitati presso lo stand dell’Umbria perché, secondo l’idea di Giuseppe Migliaccio, il bianco del fiordilatte di razza jersey di Paolo Amato era uno dei colori della bandiera italiana, insieme al rosso del pomodorino corbarino dell’azienda “I sapori di Corbara” di Carlo D’Amato e Paolo Graziano e al verde dell’olio extravergine di oliva biodinamico umbro “Hispellum”. Probabilmente, la presenza del fior di latte nello stand dell’Umbria e non in quello della Campania, come chiunque si sarebbe aspettato, è stato il motivo dell’immenso successo riscosso. Lo conferma proprio Paolo: «Era sorprendente notare lo stupore del pubblico quando si avvicinava per la degustazione e notava la mozzarella – che non è un prodotto tipico di quelle zone – fianco a fianco con l’olio umbro». I suoi prodotti sono stati protagonisti anche alla “Piazza della Pizza” allestita sempre al Salone del Gusto dove lo chef pizzaiolo Giovanni Adamo ha presentato la pizza con erborinato di jersey della Formaggeria. Inoltre, questo mastro di ventennale esperienza, nonostante i suoi pochi trentuno anni di età, si è imbattuto anche nel manager della ditta Garofalo che ha fatto degustare ai suoi commensali la mozzarella “made in S. Egidio”.

    Più informazioni su

      Commenti

      Translate »