AVELLINO A CARPI UN PAREGGIO CHE VALE ORO

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È un muro di gloria quello dell’Avellino, che a Carpi impatta 1-1, risultato che, però, per come si era messa la gara, va più che bene alla squadra di Rastelli. Perché, dopo il vantaggio di Arini, gli irpini restano in dieci per l’espulsione dubbia dello stesso numero 4. Dopo aver sbagliato il rigore, il Carpi trova il pari a fine primo tempo e assedia la porta di Seculin nella ripresa, ma l’Avellino resiste fino al 93’, forte anche della grande prestazione del suo portiere.
Non nasce sotto i migliori auspici la trasferta del Cabassi per mister Rastelli, il quale in extremis deve fare a meno di Zappacosta e Galabinov. Influenza per entrambi: il bulgaro colpito dal virus proprio nella notte, lo stesso smaltito da Castaldo che in campo è affiancato da Ciano. Vista l’emergenza, l’allenatore biancoverda rivoluziona la squadra, giocando col 4-3-1-2, con Ladriere sulla trequarti e Millesi nella posizione di terzino sinistro. Novità anche in porta, con Terracciano rimpiazzato da Seculin. L’estremo difensore scuola Fiorentina, dopo neppure un minuto, deve già intervenire, per respingere l’insidiosa conclusione di Lollo. Pochi istanti dopo, invece, non riesce ad arrivare sul potente destro di Sgrigna dal limite, ma è la base del palo a negare al Carpi l’1-0 immediato.
Una partenza debole per l’Avellino, che fatica a reagire e trovare le contromosse giuste alla partenza a razzo dei padroni di casa. Si rivede però il solito Avellino, quello cinico e spietato, che alla prima occasione va in gol. Accade all’11’, con un buon pallone lavorato da Millesi sulla sinistra e il cross immediato di Angiulli, manna dal cielo per Arini che, indisturbato sul secondo palo, insacca con un chirurgico colpo di testa. Rete importante, soprattutto perché spegne le velleità dei biancorossi, che si riaffacciano dalle parti di Seculin al 26’. Il tentativo in area di Mbagoku viene murato da Millesi, mentre sul corner seguente il portiere dei biancoverdi si salva di piede, con l’ausilio del palo, sulla volee di Sgrigna. Gara che si mette in salita per l’Avellino, nonostante il vantaggio, al 28’. Secondo l’arbitro, Arini intercetta con un braccio il tiro a botta sicura di Sgrigna: calcio di rigore e rosso, fra le vibranti proteste degli ospiti, al centrocampista ex Andria. Dal dischetto si presenta lo specialista Memushaj, che spreca con un tiraccio che termina alto.
Scampato il pericolo, l’Avellino si risistema col 4-4-1 e cerca di capitalizzare le occasioni. Come al 32’, quando Colombi vola all’incrocio per smanacciare l’insidiosa punizione di Ciano da distanza siderale. Nel finale di tempo la beffa per gli irpini. Incertezza difensiva (mancano entrambi il disimpegno) di Bittante prima e Pisacane poi, Seculin è tagliato fuori dal dribbling di Sgrigna, con Mbagoku che risolve la mischia, depositando a porta vuota. Nella ripresa l’Avellino prova a limitare il Carpi (va letto in questo senso l’ingresso di Pizza per Ladriere), ma gli uomini di Pillon sfiorano per tre volte il gol nel primo quarto d’ora. Con un diagonale insidioso di Sgrigna di poco sul fondo, con un tocco sotto misura di Mbagoku, con risposta coi piedi di Seculin, tagliato invece fuori al 12’, con il cucchiaio di Sgrigna che in ripartenza non trova il bersaglio grosso. Piccolo momento di flessione emiliana, ma poi è ancora sugli scudi l’estremo difensore biancoverde al 20’, quando in uscita bassa respinge il tap-in di Concas. Il Carpi spinge, l’Avellino riesce solo a difendersi e trova un Seculin in giornata super. Infatti il portiere ospite è attento anche su Di Gaudio alla mezz’ora e smanaccia. Si affida invece alla respinta coi piedi, al 32’, sempre sul tentativo del neoentrato fra i biancorossi. Rastelli comprende il momento di difficoltà e serra i ranghi con Decarli per Ciano. La mossa (tardiva) di Pillon è l’esperto attaccante Ardemagni, ma l’Avellino resiste e porta a casa un punto prezioso per la sua classifica.
fonte.ilmattino

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