AVELLINO -PESCARA 1-1 I MINUTI DI RECUPERO FATALI PER GLI IRPINI

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Fabbro risponde Caprari: un'altra beffa per i Lupi

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L'Avellino perde altri due punti nei minuti di recupero,una maledizione per i lupi dopo lo scippo di Varese.Gli abbruzzesi  al 91' riescono a pareggiare con Caprari i quando il pubblico del Partenio-Lombardi era già pronto a festeggiare il ritorno alla vittoria che manca da due mesi.

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Una vittoria che la squadra avrebbe meritato per aver messo in campo grinta, carattere e tanta rabbia contro un avversario che presentava in panchina la novità di Serse Cosmi. Una vittoria che Massimo Rastelli si era praticamente costruito cambiando pelle al suo lupo passato dal collaudato 3-5-2 al 3-4-1-2. Un modulo nuovo di zecca, cucito su misura all'inedito tridente d'attacco composto da Ciano alle spalle di Galabinov e Castaldo. L'obiettivo era chiaramente quello di lanciare l'assalto al fortino pescarese che Cosmi aveva schierato con abbottonato un 3-5-2 . Malgrado l'esasperata partita a scacchi tra tecnici, la prima emozione arriva solo al 10’ quando Ciano scambia con Galabinov e scalda i guantoni e Pellizzoli. Tre minuti dopo a salvare l'estremo difensore abruzzese è l'incrocio dei pali che respinge il velenoso colpo di testa di Arini su cross dalla destra di Bittante.

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La reazione ospite è veemente. Sforzini innesca Bovo sul filo del fuorigioco e costringe Peccarisi ad abbatterlo prima dell'ingresso in area. L'arbitro Ciampi, tra le proteste del Pescara, lascia correre. Il tempo di capovolgere l'azione e Castaldo sfiora nuovamente di testa il palo alla destra dell'ex portiere della Roma. È il segnale di un predominio territoriale ma sterile dei ragazzi di Rastelli che al 21' reclamano per un contatto in area tra Schiavi e Castaldo con l'ex stabiese che lamenta, invano, una trattenuta a pochi metri dal portiere. Cinque minuti dopo è sempre il tridente d'attacco dei biancoverdi a sfiorare il vantaggio. Stavolta il protagonista è Galabinov che si porta la palla in area dal destro al sinistro. Pellizzoli è bravo a non farsi bucare dal rasoterra del bulgaro.

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L'ex bomber del Gubbio è in serata di grazia ma, al 33', si mostra egoista ignorando Castaldo e Ciano. Il suo destro si alza di almeno un metro sopra la trasversale. L'Avellino mette in campo cuore e grinta premendo sull'acceleratore. Malgrado ciò la mira delle sue bocche di fuoco resta imprecisa e non cambia nemmeno quando, prima del rientro negli spogliatoio, la palla buona capita sul sinistro di Arini che sparecchia in curva da buona posizione. Nella ripresa Rastelli è costretto a rinunciare a Peccarisi che lamenta problemi muscolari. Al suo posto nel cuore della difesa per fronteggia Sforzini ci va Fabbro. Cosmi risponde togliendo Rizzo per mandare nella mischia Nielsen. Il canovaccio della partita non muta e Ciano all'11’ costringe Pellizzoli all'ennesimo tuffo per respingere in corner un insidioso tiro a fil di palo. Un minuto dopo il Pescara prova a farsi male da solo ma Bocchetti, su cross dello stesso Ciano che attraversa tutta l'aria, devia il pallone a fil di palo sfiorando un clamoroso autogol. Con il passare dei minuti i biancoverdi perdono intensità e il Pescara si fa vivo con Sforzini che al 24' si vede per la prima volta dalle parti di un disoccupato Terracciano. Per fortuna dei lupi, il colpo di testa dell'ariete, da posizione favorevolissima, termina al lato. Nel calcio, però, esiste la legge che punisce chi sbaglia e il Pescara ne paga le conseguenze al 28': Ciano pennella il pallone sulla testa di Fabbro che gonfia il sacco. Cosmi a quel punto si gioca la carta della terza punta inserendo Cutolo. Rastelli risponde immediatamente richiamando Ciano, migliore in campo, per D'Angelo. La partita a scacchi nella risaia del Partenio-Lombardi riserva l'emozione finale al primo di recupero quando nel giro di trenta secondi Terracciano si oppone a Cutolo ma nulla può sull'imbucata per Caprari che lo infila sul filo del fuorigioco. Il Partenio-Lombardi è gelato. L'Avellino non sa più vincere.

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                                                  Le pagelle

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6Terracciano Disoccupato fino al 90’, nulla può su Caprari.

6,5Izzo Torna in campo a due settimane dall'intervento al menisco e disputa una gara da protagonista.

7Peccarisi Su Bovo ci mette tanto mestiere, il suo primo tempo è da applausi. Nella ripresa è tradito da un malanno muscolare. (7 Fabbro 1'st: firma il gol dell'illusione, incolpevole nell'azione del pareggio)

5,5Pisacane Ordinato e preciso negli anticipi. Dalle sue parti non passa nessuno. Suo l'errore di tenere in gioco Caprari.

6Bittante L'erede di Zappacosta spinge come un forsennato con volontà e forza fisica.

6Arini Primo temp o da 7. Ripresa da 5. Sono i due volti della sua partita. 6Schiavon In mezzo al campo non trova lo spunto per rendersi pericoloso ma non si ferma un attimo.

6Millesi Aveva promesso una gara con il coltello tra i denti e così è stato. Dinamico nelle chiusure, preciso nelle ripartenze.

7,5Ciano Fornisce assist ai suoi compagni e spacca in due la partita. Sua la pennellata per Fabbro.

6Galabinov Lotta e sgomita per novanta minuti ma non trova il gol. Anzi. Nel primo tempo per troppo egoismo ignora Castaldo. 6Castaldo È generoso ma un tantino sfortunato sotto porta.

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Fonte:ilmattino

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