Ospedale unico, soldi dall’Europa. L’opera potrebbe anche essere inserita nella nuova finanziaria regionale

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Sorrento. Il cammino è ancora molto lungo. Ma la luce comincia a spuntare. E non solo perché il progetto dell’ospedale unico della penisola sorrentina è sbarcato ufficialmente sul tavolo della commissione regionale sanità. C’è qualcosa in più. Ovvero un programma dettagliato con l’obiettivo di intercettare i fondi necessari per finanziare la maxi-struttura e, quindi, dare il via libera alla realizzazione del presidio nel più breve tempo possibile. Al di là dei costi stratosferici – le previsioni parlano di un impegno di spesa di almeno 100 milioni di euro – emerge una certezza: la Regione Campania ha messo nel mirino i fondi europei. In particolare, le risorse Por 2014-2020. Una «pista» abbastanza concreta stando agli spifferi che provengono nelle ultime ore da Napoli. Sì, perché l’ente di palazzo Santa Lucia è stato inserito nel pool delle cinque Regioni che guideranno il progetto per la programmazione dei fondi e ciò apre un varco importante proprio per il nuovo centro ospedaliero. Non finisce qui. Stando alle voci di corridoio, l’ospedale unico della penisola sorrentina – già piazzato dall’Asl Napoli 3 Sud nel piano aziendale e, dunque, divenuto una «priorità» – potrebbe essere incluso anche nella futura legge finanziaria della Regione Campania. Sul progetto, in prima linea, oltre al delegato dei sindaci della penisola Vincenzo Iaccarino (ex vicesindaco del Comune di Piano di Sorrento e medico dell’ospedale «Santa Maria della Misericordia» di Sorrento) e al presidente della commissione regionale sanità Michele Schiano, c’è ovviamente anche Stefano Caldoro. Il presidente della Regione, in più confronti, ha promosso l’opera e sta seguendo l’iter con interesse. Certo, il momento non è semplice. Ma la volontà di realizzare un polo d’eccellenza per la sanità nella Terra delle Sirene è intatto. In tal senso, si lavora per incamerare i fondi Por. Sei piani, 200 posti letto (80 in più rispetto a quelli finora garantiti dall’ospedale di Sorrento e dal presidio «De Luca e Rossano» di Vico Equense) e più servizi. L’edificio sorgerà a Sant’Agnello, lì dove attualmente è ubicato il distretto dell’Asl. Il progetto prevede anche la realizzazione di un nuovo parcheggio interrato con la superficie che sarà destinata al decollo e all’atterraggio degli elicotteri del pronto soccorso. La futura costruzione del polo ospedaliero della penisola sorrentina, rilanciata dal direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud, Maurizio D’Amora (convinto sostenitore dell’iniziativa), potrebbe permettere all’azienda di abbattere i costi che derivano dalla presenza di reparti «doppioni», presenti a Sorrento e Vico Equense. Basti pensare a chirurgia e radiologia. Non solo. Saranno previsti altri reparti come terapia intensiva neonatale, oculistica, nefrologia con emodialisi, emodinamica, medicina d’urgenza ed osservazione breve in pronto soccorso. Insomma, una maxi-opera che potrebbe finalmente consegnare alla penisola una realtà chiamata ad offrire servizi ad un’utenza ampia, che soprattutto in estate viene «integrata » dalla presenza dei turisti sull’intero territorio. Sull’argomento interviene anche Michele Schiano, presidente della quinta commissione regionale sanità: «Il progetto è decisamente importante. Ecco perché è ovviamente anche all’attenzione del presidente Stefano Caldoro che sta seguendo l’evolversi della situazione con spiccato interesse. E non da adesso». Michele Schiano è da tempo un «accanito sostenitore » del progetto dell’ospedale unico della penisola sorrentina. E non fa troppi giri di parole: «E’ un’iniziativa meritevole su cui tutte le parti in causa stanno remando verso la stessa direzione affinché possa diventare realtà. C’è piena unione di intenti e questo ritengo che sia un aspetto fondamentale per lavorare al meglio e centrare l’obiettivo finale». Da presidente della commissione regionale sanità, Schiano snocciola tutti i motivi che hanno indotto la Regione Campania a «sposare» l’iniziativa messa a punto dalle amministrazioni comunali, alla vigilia della fase cruciale, quella dell’assalto dei fondi europei: «Innanzitutto – sottolinea il consigliere regionale – c’è l’aspetto legato alla qualità del servizio che rappresenta una priorità sul territorio campano e non solo. E poi con un nuovo presidio ospedaliero si andrebbero a soddisfare le legittime esigenze sanitarie dell’utenza della penisola sorrentina. a tempo, sono una sorta di “sponsor” di questo progetto che viene dal basso, perché partito dai cittadini e dai sindaci che non hanno avuto timori ad approvare uno schema intercomunale che è alla base dell’iniziativa. Il fatto che tutte le amministrazioni abbiano condiviso il medesimo progetto portandolo all’attenzione dell’azienda sanitaria e della Regione Campania è prova che lavorando assieme si può e bene». Non finisce qui: «Realizzando il nuovo ospedale unico della penisola sorrentina si potrebbe anche pensare alla successiva dismissione dell’attuale plesso di Sorrento mentre a Vico Equense, dove non è possibile alcun tipo di vendita della struttura “De Luca e Rossano”, l’ipotesi più concreta è quella che conduce all’istituzione di un presidio intermedio». Sanità, un argomento chiave anche per una realtà famosa in tutto il mondo come la penisola sorrentina: «Certo, pensiamo a quanti turisti arrivano a Sorrento e dintorni – conclude il presidente della commissione sanità – Con un nuovo ospedale, capace di proporre servizi all’avanguardia esaltando le numerose professionalità già in campo, il presidio di Sant’Agnello potrebbe addirittura rappresentare un polo attrattivo di un certo rilievo». (Salvatore Dare – Metropolis)

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