L’Essenza di Grossi e gli errori degli amministratori

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NAPOLI. La stampa e i blog continuano a trattare l’argomento. La polemica sorta intorno all’installazione dell’opera di riserva di Carsten Nicolai, il Pioner II, impazza. Si moltiplicano le voci che urlano allo sperpero e denunciano la “spesa blu” sostenuta dal comune di Napoli per la mostra curata dal direttore del museo Madre, Eduardo Cicelyn. Una tra tutte, quella dell’artista napoletano Luigi Grossi, autore di un’opera simile, già presentata a villa Macrina a Torre del Greco.  Ben presto la sua “Essenza” sarà installata anche al museo Mav di Ercolano. “La mia mostra rievoca gli odori e i bagliori del Vesuvio – rivendica Grossi, del Club della Libertà degli artisti di via Toledo -. Solo chi conosce il territorio può trasformarlo in arte, in emozione da trasmettere. La mia sperimentazione non tradisce i cittadini, colpisce il cuore e parla di Napoli. L’installazione a piazza Plebiscito, che ripropone la mia stessa idea, non riesce a rapire lo sguardo, né l’olfatto. Per far comprendere la differenza tra le opere e l’errore nell’adozione di una mostra straniera, costata tanto, invito il curatore Cicelyn a visitare il mio studio. In questo modo potrebbe dover fare i conti con il rapimento estetico e con la propria responsabilità in una scelta che ha offeso le eccellenze artistiche partenopee”.

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