SALERNO, PDL SI SFASCIA SUI COORDINATORI

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Il rischio, molto più di un’ipotesi, è che in ogni comune del Salernitano si creino due comitati paralleli: uno nominato dal coordinatore Russo, l’altro vicino al presidente Cirielli. La certezza è che oggi il Pdl salernitano va a un nuovo scontro interno, in cui la componente di Mara Carfagna nominerá da sola una ventina di delegati a cui affidare un primo gruppo di circoli cittadini, in attesa dei congressi che si faranno dopo le elezioni. Si parte dai comuni che vanno al voto, ma anche da quello capoluogo, per il quale è stato scelto il deputato Gerardo Soglia. Le nomine saranno ufficializzate oggi da un comitato di coordinamento in cui l’area Carfagna conta ventuno membri su trenta, e sulla cui composizione le due anime del partito hanno giá consumato lo strappo. Inove dell’area Cirielli, e il vice coordinatore vicario AntonioIannone, alla riunione di oggi non ci saranno.«Non vedo cosa andrei fare – spiega Iannone – nel comitato non si fará altro che alzare la mano su decisioni giá prese, e io non intendo assumermi la responsabilitá di atti per i quali non sono stato consultato e di cui non condivido niente, a partire dal metodo». Non ci sará nemmeno Cirielli, che nell’organismo entra senza diritto di voto in qualitá di parlamentare, e a cui è stata recapitata ieri la lettera di convocazione. «Se non vengono se ne assumono tutte le responsabilitá» ha giá dichiarato Russo, ma la frattura pare insanabile. • La resistenza degli ex An non sará solo passiva. Iannone e Cirielli stanno preparando il varo di un’associazione politico culturale, che aprirá le sue sedi sul territorio e che minaccia di costituire, nei fatti, una rete parallela.Si chiamerá “Principe Arechi” e sabato 12 sará presentata con un’iniziativa al Grand hotel, rivolta – si legge nell’invito – “a tutti coloro che credono in un Popolo della libertá che parta dal territorio”. Inoltre Iannone ha scritto ai coordinatori nazionali Bondi, Verdini e La Russa (poi sentito al telefono), rilevando l’illegittimitá delle nomine previste per oggi. La diatriba si gioca su due articoli dello statuto: il 32 citato da Iannone, che richiede l’intesa tra coordinatore e vicario, e il 31 applicato da Russo, che in caso disaccordo dei vertici prevede la decisione “a maggioranza” nel coordinamento. «Ma questa previsione – ribatte Iannone – riguarda solo alcuni temi». Nei comuni i militanti sono in fibrillazione, e si preannuncia che una fetta non riconoscerá autoritá ai delegati scelti da Salerno. Altrettanto fará Iannone: «Le scelte si discutono sul territorio. I coordinamenti che vogliono nominare sono fatti al telefono, sono esecutivi di carta, e con la carta sappiamo cosa si fa». Clemy De Maio, La Città

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