L´ira dei leghisti si abbatte su Fini: "Dietro di lui ci sono i poteri forti"

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     gianfranco fini 

    “Gianfranco Fini? Un arrivista! E ora che sta… arrivando, lasciamolo pure andare”. Piero riesce a chiamare in diretta Radio Padania Libera dopo più di un’ora di tentativi ed é imbufalito

    Gianfranco Fini? Un arrivista! E ora che sta… arrivando, lasciamolo pure andare”. Piero riesce a chiamare in diretta Radio Padania Libera dopo più di un’ora di tentativi ed é imbufalito. “In casa mia c’erano le foto di Papa Giovanni e di Almirante, ho sempre votato a destra ma ora questi qui dove ci portano? Alle prossime elezioni vedrò se starmene a casa o se votare Lega“. Aldo di Torino usa l’ironia considerando che “Fini ha ragione, i problemi non si risolvono con le battute, certo che però i problemi lui li crea tutti i giorni”. Claudio chiama dalla provincia di Treviso e ipotizza che “dietro Fini ci sono i poteri forti, quelli che del federalismo non vogliono neanche sentir parlare, altro che questioni di principio”.

    Fra ieri e oggi alla redazione dell’emittente vicina al Carroccio sono giunte quasi 5.000 fra telefonate, sms (al numero 346 6427756), mail e fax. Qualcuno si lamenta del rischio di una “speculazione dei soliti noti sull’acqua”, qualcuno parla di moschee e campi rom, qualcun altro bestemmia contro gli studi di settore e le banche che strangolano indiscriminatamente, qualcuno cerca (tanti) oppure offre (pochi) lavoro. Ma tutti o quasi un accenno al “Fini traditore” per dirla con Mariangela, elettrice del Pdl, lo fanno. Carla di Busto Arsizio invoca le dimissioni da Presidente della Camera: “Altro che super partes, chel lì l’é sempre dala part sbagliada”.

    A proposito di immigrati Roberto di Torino, di professione geologo, racconta in diretta che ha a che fare con un sacco di ditte di costruzioni che usano manodopera immigrata: solo e soltanto problemi. Mirella invece contesta al sciur Fini l’insistenza nel voler dare cittadinanza e voto anticipato agli stranieri: “Io faccio l’infermiera a Bologna e tutti i giorni al Pronto Soccorso ne vedo di tutti i colori, altro che voglia di integrazione!“. Anna di Genova contesta Fini sia nel metodo che nel merito: “Innanzitutto con tutti i problemi che il Governo ha le sparate quotidiane di Fini fanno solo male, senza considerare poi che se anche gli immigrati potranno votare dopo soli cinque anni non voteranno certo per lui ma si faranno i loro partiti”. Luca é consigliere comunale in carica dello stesso Pdl in un comune bergamasco, proviene da Forza Italia: “Ogni giorno che passa cresce l’imbarazzo e la gente che mi ha votato mi chiede cosa diavolo combinano a Roma i “nostri”. Ma davvero Fini é ancora dei “nostri” mi chiedo io…”.

    Le linee sono bollenti, la speranza comune é che il governo duri “perché altrimenti il lavoro di Bossi, Maroni, Zaia e Calderoli va a farsi benedire” per dirla con Antonella di Milano. Convinzione comune é che, se Fini proseguirà su questa via, alle Regionali “la Lega Nord farà il pieno di voti”. A Radio Padania Libera lo ribadisce Fabio di Lovere, su Affaritaliani.it lo dicono tutti i sondaggisti. Per parte mia sarei curioso che qualcuno di coloro che hanno votato, votano e magari voteranno ancora per Fini spieghi a matteo.salvini@ibero.it il suo punto di vista su quello che é stato e soprattutto su quello che sarà.

    Per intanto saluto e ringrazio, ringrazio soprattutto i tanti che continuano a suggerire agli amici dei Cavolini Padani dove andare a mangiare (e bere) per dimenticare! Luca vi manderebbe al ristorante Il Carroccio di Dalmine (soli delle alpi sui tavoli!) oppure all’osteria dei Cacciatori a Conterico di Paullo nel milanese, dove il piatto dello chef é “pesce di fiume accompagnato da vino nel mastello di legno”. Caspita. Maria Alessandra consiglia ai Cavolinisti il relais de charme Locanda del Colle nel borgo medievale di Tabiano Castello (Parma) che ci assicura sia posto suggestivo e “da figurone se con una donzella”. Giovanni ci riporta in terra lombarda con la Taverna di Leonardo a Brivio (Lecco) mentre a poca distanza Matteo suggerisce l’Osteria Burligo di Palazzago oppure l’agriturismo Casa Eden a Cornalita, in Val Brembana. Chi passa da Como secondo Davide può fermarsi al ristorante “Quatar pass” in via Borgo Vico oppure alla Polenteria di Brunate provata da Samuele, giuin avucat milanes.

    Salumi e vini ossolani, oppure carni da cuocere su pietra ollare al proprio tavolo, ci aspettano al Divin Porcello a Masera (Verbania) mentre Federico sponsorizza con entusiasmo l’agriturismo di Sporminore, in provincia di Trento: particolarità, é di suo cugino! Rimanendo sempre in famiglia Nicola confessa di avere un’ottima azienda vitivinicola (vigneti Rapais) a Maniago, in Friuli, mentre Flavio ci spedisce tutti al ristorante le Fossandere vicino all’uscita di Palazzolo sulla mitica A4, dove si é accolti dal segretario della sezione leghista di Capriolo (Brescia). Ultimi ma non certo ultimi Alessandro con il suggerimento valtellinese della Campagnola (www.lacampagnola.info) dove “si mangia da Dio, si spende poco e si dorme anche” e Yvonne che raccomanda la Taverna delle Ruote di Bedero Valcuvia, splendido paesino nel varesotto che merita una visita perché si respira aria di altri tempi. Passo e chiudo, con un pensiero alle strategie di Fini e l’altro ad un bel piatto di polenta taragna
    FOTO E TESTO TRATTO DA AFFARITALIANI.IT   Inserito da michele de lucia

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