AMALFI MICHELE PAPPACODA CONTINUA AD ESSERE ABBANDONATO A SE STESSO E LANCIA UN APPELLO PER RICEVERE AIUTO

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    Sono un disabile motorio, soffro di distrofia muscolare da quando ero bambino. Vivo in costiera amalfitana a Vettica di Amalfi ed anche se la mia casa è a livello strada io abito al secondo piano e per accedere ho bisogno di qualcuno che mi salga e mi scenda se non voglio restare chiuso in casa su una sedia a rotelle. Fino ad un anno fa mio padre anziano di 74 anni mi portava sulle sue spalle giù e viceversa, ora da un anno a questa parte mio padre si è ammalato di una malattia grave alla prostata e non mi ha potuto più aiutare. Ora da circa un mese e mezzo mio padre è morto e le cose sono andate ancora peggio, mio cognato, non mi aiuta affatto ed io per quieto vivere subisco. Chiesi Al Sindaco di Amalfi un aiuto e lui mi ha dato un servizio per tre giorni a settimana e di pomeriggio, io ribadisco che questo servizio non va bene anche perché il pomeriggio non esco quasi mai, gli chiesi di spostarmi questi tre giorni alla mattina e non ho avuto nessuna risposta, anzi. Per me questo non è un aiuto che mi sta dando, perché a volte son venuti a volte no, penso che nessuno capisca il mio problema e quindi dovrò restare segregato in casa e subire le continue minacce e maltrattamenti da parte di mio cognato. Ho chiesto aiuto anche a don Angelo, parroco di Vettica, affinché facesse un appello alle persone sperando che qualche giovane di Vettica mi desse un aiuto ed anche qui niente, son passati ormai tre mesi da quando ho chiesto questo aiuto ma nessuno mi ha mai pensato, con il mio stato di salute mi prendono anche per pazzo. E quindi continuerò ad essere abbandonato a me stesso.

    Così negli ultimi tempi ho chiesto aiuto ad Andrea Cretella, il quale ha scritto una lettera al sindaco di Amalfi Antonio De Luca per abbattere le barriere architettoniche e per cercare qualcuno che mi aiutasse ed evidenziando in generale i problemi in costiera dei disabili ma a me a Vettica di Amalfi, ridotto su una sedia a rotelle, chi mi deve aiutare? Chi mi aiuta a salire e scendere le scale? Devo continuare a dare i soldi a mio cognato ed essere umiliato, minacciato e maltrattato e continuare ad urlare senza che mi dia alcuno aiuto? Oppure dovrò restare chiuso in casa in eterno? Penso che ormai come andranno le cose mi faranno morire un giorno per la collera e la disperazione. Faccio appello ancora una volta a tutti, qualcuno mi di un aiuto, vi prego, se lo farete sarete ricompensati do Dio, queste ultime frasi le dico con le lacrime agli occhi. GRAZIE

    MICHELE PAPPACODA

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