D´Alema: «Si all´ora di Islam a scuola»E anche il Vaticano è favorevole

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    ROMA – Massimo D’Alema commenta positivamente la proposta del vice ministro Adolfo Urso, per programmare nelle scuole l’insegnamento della religione islamica in alternativa alla religione cristiana, almeno per gli alunni di fede islamica. «Mi sembra una idea condivisibile – ha detto D’Alema ad Asolo – non capisco perché non si debba consentire a bimbi di religione islamica, come opzione alternativa, l’insegnamento della loro religione».

    APERTURA ANCHE DEL VATICANO – Anche il Vaticano ha aperto all’ipotesi di una ora di religione musulmana a scuola e, per bocca del cardinale Renato Raffaele Martino, sottolinea che, assicurando i debiti “controlli”, si tratterebbe, oltre che di un “diritto”, di un meccanismo che permetterebbe di evitare che i giovani di religione islamica finiscano nel “radicalismo”. «Se si ammettono gli immigrati, essi vengono con la loro cultura e la loro religione e devono inculturarsi nel paese dove arrivano», spiega il presidente del Pontificio consiglio Giustizia e pace. «A meno che non scelgano di convertirsi al cristianesimo – perché la libertà di religione è un principio sancito da Dichiarazione dei diritti dell’uomo – se scelgono di conservare la loro religione hanno diritto ad istruirsi nella loro religione», ha affermato il cardinal Martino.

    LA LEGA RIBADISCE IL SUO NO – «Con la Lega Nord in questa maggioranza non potrà realizzarsi in nessun modo la proposta di Urso per l’introduzione dell’ora di religione islamica. Non lo permetteremo mai: noi le nostre radici cristiane le difenderemo fino in fondo». Resta questa la linea della Lega, ribadita di nuovo da Federico Bricolo, presidente della Lega Nord al Senato, che aggiunge: «Urso, uno dei leader di An, ha voluto il posto come viceministro allo Sviluppo economico e quindi pensi a lavorare nel suo ministero, che di cose da fare a sostegno dei nostri imprenditori e lavoratori ce ne sono tante e la smetta di proporre le stesse cose di D’Alema e della sinistra».

    IL CARDINAL TONINI: «TROPPO PRESSAPOCHISMO» – La proposta di introdurre un’ora di religione islamica nelle scuole italiane, pure nelle sue «buone intenzioni», non trova invece d’accordo il cardinale Ersilio Tonini che afferma: «capisco le intenzioni ma dietro queste proposte c’è pressapochismo. Ci vuole massima prudenza nell’approccio con l’Islam». Secondo il porporato, «si tratta di un’idea impraticabile, non attualizzabile nel nostro momento storico». Il cardinale precisa il suo disappunto: «pensare che l’Islam sia un gruppo completo, esaustivo, è un errore. L’Islam ha mille espressioni, collegamenti, imparentamenti. Insomma, con i valori della nostra civiltà non ha nulla a che vedere».

     

    Terremoto, venti indagati per i crolli

    Accusa di omicidio colposo per le undici morti nella Casa dello Studente e nel Convitto nazionale

    MILANO – Sarebbero oltre venti le persone individuate dalla procura, che avrebbero avuto delle responsabilità nei crolli della casa dello studente e del convitto nazionale, dove sono morti complessivamente undici giovani, e che per questo starebbero per essere iscritte nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sul terremoto per omicidio colposo e disastro colposo. Secondo fonti interne alla stessa procura della repubblica, è questo il risultato a cui finora sono arrivati i magistrati nel corso del duro lavoro di approfondimento delle perizie presentate dai consulenti di parte. La svolta nell’inchiesta sul terremoto – sempre stando a fonti della procura – è al rush finale tanto che la prossima settimana saranno ufficializzati i primi indagati, ai quali sarà notificato un avviso di garanzia e contestualmente l’invito a comparire per il primo interrogatorio. Quello appena iniziato potrebbe quindi essere l’ultimo week end di lavoro prima della svolta da parte dei magistrati che indagano sul terremoto dalle ore successive al tragico sisma del 6 aprile scorso.

    La Procura ha un quadro chiaro sulle cause dei crolli, il lavoro di questi giorni servirà a definire i dettagli legati all’individuazione delle persone che hanno avuto ruoli nella filiera costruttiva ed autorizzativa degli edifici e che hanno responsabilità nei crolli. «I magistrati vogliono cominciare con il piede giusto la fase dei primi provvedimenti – dicono ancora fonti della procura – per cui stanno facendo approfondimenti certosini sul voluminoso materiale anche per mettere a punto un metodo di valutazione e lavoro che sarà utilizzato nelle altre vicende gravi». Appare certo che in questa prima fase gli indagato riguarderanno casa dello studente e convitto nazionale. Secondo il procuratore capo, Alfredo Rossini, che ha annunciato la svolta prima per la fine di settembre, poi per la prima decade di ottobre, sono cinque le perizie presentate finora: oltre alle due già citate, l’ospedale e l’università. La quinta non è stata resa nota.

     

    corriere.it             inserito da michele de lucia

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