Avvenire: «Lo scudo fiscale? Rischia di essere una soluzione premia-furbi»

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    Per il quotidiano della Cei occorre anche «una levata di scudi del giudizio morale ed economico»

    MILANO – Lo scudo fiscale all’esame del Parlamento può avere i suoi lati positivi, scrive oggi il giornale dei vescovi Avvenire, purché sia accompagnato da un’altra levata di scudi, quelli del «giudizio morale ed economico», a garanzia del rispetto della legalità e di un’equa distribuzione delle risorse che saranno recuperate. «Sindacare sul “profumo”» di queste entrate, circa 5 miliardi di euro, secondo le stime della Cei, «rischia di sembrare un discutibile esercizio retorico», scrive Avvenire nell’editoriale di prima pagina. «Soprattutto – aggiunge – se a beneficiarne fossero settori come la scuola, l’università, l’economia sociale».

    «RECUPERO DI MORALITA’» – Tuttavia – osserva Avvenire – «il messaggio veicolato dall’operazione scudo rischia di avere effetti deleteri», rappresentando la terza sanatoria in dieci anni, «una soluzione premia-furbi» che non può essere controbilanciata da «proclami» e «grandi battaglie su fannulloni, burosauri, caste e baroni». Occorre perciò – prosegue il giornale della Cei – «scolpire nel marmo (e non solo sulla carta) la solenne volontà di non riproporre più una sanatoria di questa natura e di questa portata» e mettere in campo «uno scatto di civiltà e un ampio recupero di moralità». E «la comunità nazionale – conclude – deve sapere alzare un suo scudo, di giudizio morale ed economico, a difesa di risorse che appartengono a tutti».

     corriere.it                      inserito da michele de lucia

     

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