DOPO GLI INQUINAMENTI DI CAPRI E PROCIDA I POLITICI RIFLETTANO…

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“E’ stata un’estate nera, che deve imporre a tutti una riflessione. Ma deve essere di monito soprattutto alla classe politica perche’ faccia di piu’ e meglio. Chi governa deve fare in modo che episodi cosi’ gravi e sgradevoli, che mettono in cattiva luce luoghi che tutto il mondo ci invidia, non accadano piu'”. Lo dichiara in un’intervista a ‘Il Mattino’, diretto da Virman Cusenza, Aldo De Chiara, procuratore responsabile della sezione Ecologia della Procura di Napoli, in merito all’ allarme ambientale generato dall’impianto di depurazione e smaltimento di acque reflue andato in tilt, situato a Punta Lingua, che provoca l’inquinamento del mare con lo scarico di rifiuti e liquami non trattati. “La classe politica – afferma De Chiara – deve recuperare un ruolo di controllo preventivo, a cominciare dalla vigilanza negli uffici: spesso le prime inadempienze vengono proprio dalla burocrazia. I controlli non sono efficienti, quelli della polizia giudiziaria e della magistratura non bastano a prevenire il verificarsi di episodi gravissimi come quelli accaduti quest’estate”. Sull’episodio di Procida, legato al malaffare ambientale che ha colpito quest’estate prima Cuma e poi Capri, De Chiara sottolinea: “Tutte le inchieste in corso mirano ad approffondire il quadro complessivo. Ma per ora qualsiasi conclusione e’ prematura: dobbiamo parlare di episodi, causati in gran parte da una diffusa incivilta’ di base che guarda al bene pubblico come bene di nessuno. I danni che vengono fatti all’ambiente non sono considerati reati. Come se inquinare fosse meno grave che rubare in un appartamento”. “Quello che serve – conclude – e’ che le regole vengano applicate e rispettate. Sempre perche’ questo accada, pero’, bisogna operare una vera e propria rifondazione culturale. L’ambiente e’ un bene comune”.

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