Niente più abiti sexy, rivolta in un liceo a Napoli

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Abbigliamento rigoroso, niente cellulari e I-pod, nessun ingresso fuori orario, stop a sbaciucchiamenti e chiacchiere nei corridoi. Le “nuove” regole del preside Ennio Ferrara, da dieci giorni al Liceo Classico Umberto I di Napoli, hanno già scatenato la rivolta degli studenti.

Pensiamo di convocare un’assemblea d’istituto per la prossima settimana per decidere cosa fare“, dice L., scarpe da ginnastica e pinocchietto, uno degli indumenti proibiti: “Non m’interessa cosa dice il preside, lo indosso comunque”. Ferrara, ex insegnante di italiano e latino e preside da 25 anni, precisa che le sue circolari non sono affatto nuove, ma “rispolverano il regolamento scolastico già esistente”.

Non ci sta a passare per il “guardiano del carcere“. Durante la riunione convocata questa mattina con i rappresentanti dei genitori, il preside parla di formazione, disciplina, viaggi d’istruzione, integrazione di disabili e stranieri: “Vi sembro un bacchettone? Ho solo chiesto il rispetto delle regole, senza essere maniacale”.

“Chiedo solo – continua – il rispetto delle regole da parte degli alunni e degli insegnanti”, esordisce il preside, alla guida della scuola dallo scorso 1 settembre. E spiega anche perchè: “Una mattina ho incontrato un alunno con la biancheria intima in bella mostra, altri con le infradito e i pinocchietti, e anche un’insegnante parecchio scollacciata. A quel punto ho soltanto voluto ricordare con una circolare che ci sono dei limiti che non vanno oltrepassati. Ne va del decoro del nostro istituto. Tutto qua, nulla di esagerato. Peraltro ho il consenso della stragrande maggioranza degli alunni e Consiglio d’Istituto. A giorni incontrerò anche i genitori”.

trattoda affaritaliani.it             inserito da michele de lucia

 

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