Talento, rombo e spettacoloEcco la nuova Italia

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    TALENTO E ROMBO — Lippi ha cambiato modulo. Con umiltà, perchè il 4-3-3 è naufragato in Confederations Cup, e il 4-4-2 classico delle ultime due uscite aveva denunciato limiti in fase di manovra. E allora vai con il rombo. Che va di moda in Italia: lo fanno Inter, Juventus e Milan. Che utilizzano l’elemento di maggiore fantasia della propria squadra come trait d’union tra centrocampo e attacco, che sia Sneijder, Diego o Ronaldinho. E siccome Lippi un giocatore con queste caratteristiche non lo ha in gruppo, ha fatto di necessità virtù, avanzando Pirlo nel suo vecchio ruolo di fantasista. Il milanista ha risposto alla grandissima, con assist al bacio e tanta qualità spalmata nell’arco dei 90’. Ma Lippi ha scelto la qualità tout court in mezzo: tutti piedi buoni, da De Rossi, la cui assenza per squalifica a Tbilisi si era fatta sentire, a Camoranesi, che non sarà in grande forma atletica, ma ha sempre talento da vendere. E poi il c.t. si è affidato a Marchisio, ragazzo che abbina qualità e quantità in maniera sorprendente. E che ha i mezzi per diventare una colonna azzurra. Insomma, niente mediani puri, ma giocatori di talento, disposti a sacrificarsi per il bene della squadra. Del resto la ricetta Champions degli ultimi anni è chiara: in Europa fanno strada le squadre che giocano a pallone, con vocazione e atteggiamento offensivo e la voglia di imporre il proprio gioco. Stasera ha funzionato anche per gli azzurri.

    La grinta di Marcello Lippi. Afp
    La grinta di Marcello Lippi. Afp

    BLOCCO JUVE — E anche di più. Nel senso che di bianconeri in campo dal 1’ contro la Bulgaria ce n’erano addirittura sette. Compresi i due che sono finiti nel tabellino dei marcatori, Grosso e Iaquinta. Ma più in generale l’atmosfera dell’Olimpico è stata favorevole agli azzurri, che si sono sentiti la fiducia addosso fin dall’inizio, e stavolta hanno saputo ripagarla. La complicità dei compagni di squadra in bianconero ha facilitato le cose, così come la conoscenza dei reciproci sincronismi di gioco. Vedremo se Lippi insisterà su questa falsariga o se si è trattato di un episodio circostanziato, favorito anche dalla sede della partita – appunto Torino -. Una buona fetta del pubblico dell’Olimpico nel secondo tempo, con la partita già in saccoccia, si è esibita in cori per tutti i bianconeri, con Del Piero ovviamente invocato a squarciagola, e al triplice fischio finale ha chiamato i suoi beniamini sotto la curva. Una botta di entusiasmo che, a prescindere dal valore assoluto della Bulgaria, ha fatto bene a tutto l’ambiente. Se l’Italjuve avrà un futuro è ancora presto per dirlo, per adesso, anche se siamo a Torino e non (alla mostra del Cinema di) Venezia, “buona la prima”.

    TORINO, 9 settembre 2009 – “Primo tempo di spettacolo e divertimento. Sono contento per i ragazzi che non sono sprovveduti”. Queste le prime parole del commissario tecnico della nazionale azzurra Marcello Lippi dopo la vittoria sulla Bulgaria. “C’è tanta qualità tecnica e non – spiega il ct ai microfoni di Rai Sport – potevamo fare altri 4-5 gol. Nel secondo tempo abbiamo controllato, questo è un periodo della stagione in cui non siamo al massimo della condizione. Va bene così. Bene i giovani, ma anche i più “anziani” del gruppo. Con un pareggio a Dublino siamo qualificati, se disgraziatamente dovessimo perdere abbiamo il Cipro tre giorni dopo in casa”.

    Gli azzurri esultano davanti a Lippi. Reuters
    Gli azzurri esultano davanti a Lippi. Reuters

    appuntamento — “L’Italia è molto forte”. Questo il laconico il commento sulla nazionale azzurra di Giovanni Trapattoni, che ha lasciato lo stadio di Torino a partita ancora in corso e con l’Italia in vantaggio 2-0 sulla Bulgaria. Il tecnico dell’Irlanda, che incontrerà gli azzurri il 10 ottobre, alla fine del primo tempo si era limitato a salutare il pubblico italiano rimandando l’appuntamento proprio alla sfida clou di Dublino. Ha invece parlato della massiccia presenza di juventini nella nazionale di Lippi il vice del Trap, Marco Tardelli: “I blocchi sono sempre utili, sette giocatori sono molti. Gli azzurri oramai sono qualificati – ha aggiunto – noi ce la giocheremo agli spareggi”.

    CORTI — “Credo che abbiamo fatto un ottimo primo tempo – ha detto Gilardino – siamo stati molto corti, abbiamo cercato di giocare la palla a terra e quando ci riescono le triangolazioni facciamo grandi cose, come in occasione del gol di Iaquinta”. “Siamo contenti della vittoria e dei tre punti che sono importanti – continua l’attaccante della Fiorentina – Una rivincita dei campioni del mondo? Ci può stare, ci tenevamo a fare una buona gara ed è andata bene. C’è la giusta concorrenza. Amauri? Vediamo cosa succederà nei prossimi mesi, qui comunque c’è un gruppo consolidato, forte, siamo tranquilli”.

    passo avanti — “Abbiamo fatto un bel passo avanti – ha detto invece il capitano Fabio Cannavaro – era importante vincere, giocare bene e ci siamo riusciti. Nel primo tempo si è vista una squadra che voleva attaccare, sapeva difendere. Nel secondo tempo volevamo gestire e lo abbiamo fatto benissimo. Se siamo diventati campioni del mondo qualcosa di buono l’abbiamo, da tre anni ci dicono che siamo vecchi, bolliti, che si dovrebbe cambiar tutto e invece se stiamo bene, compatti possiamo giocarcela con chiunque. Ho detto che non sarò quello del 2006? Giocando all’estero dall’Italia si vedevano solo le cose negative, io penso che nel Real le ultime due stagioni le ho fatte a ottimi livelli, ora ho fatto una buona preparazione e mi sto esprimendo al meglio. Tornare a quei livelli importantissimi sarebbe importante. Rossi? I giovani servono tantissimo, bisogna farli crescere in fretta e puntare su di loro. Giuseppe è forte, sa di avere ottime qualità, a me piace molto e per questo ho detto che è uno dei pochi che può farci fare il salto di qualità”.

    SQUADRA DI TUTTI — “Credo sia sbagliato parlare di Ital-Juve perchè la Nazionale è di tutti i tifosi – ha detto invece Gigi Buffon – sono soddisfatto della prestazione, oggi abbiamo dato una bella prova di forza. Se era gol quello di Petrov? No, perché per essere gol deve attraversare tutta la linea. Sono invece contento che abbia segnato Grosso, è il miglior biglietto da visita nel suo nuovo stadio”. Proprio Grosso di meglio non poteva fare con la maglia della nazionale nel suo nuovo stadio. “Segnare davanti al mio pubblico è una bellissima sensazione – ha detto l’esterno sinistro – da domani si apre una nuova avventura, vestire una maglia prestigiosa come quella della Juve dopo anni di sacrifici e di gavetta è per me motivo di orgoglio. Ringrazio il pubblico di Torino per l’ottima accoglienza che mi ha riservato. Sono contento per avere contribuito a una vittoria che mette quasi in cassaforte la qualificazione”.

    gasport© RIPRODUZIONE RISERVATA  inserito da michele de lucia

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