VICO EQUENSE. DECISIONISMO CONTRO LA SCUOLA. GENNARO CINQUE SBAGLIA. LE OPPOSIZIONI CHIEDONO UN CONSIGLIO

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La decisione del sindaco Gennaro Cinque di Vico Equense di sfrattare le scuole, nonostante i genitori facessero riferimento ad una sentenza del TAR e di chi alla legge aveva fatto ricorso per tutelare i propri diritti lesi, è sintomatica di una concezione distorta del ruolo e della funzione pubblica. Soprende il silenzio della politica a Vico Equense ed in particolare di quel movimento, Colline Vicane, nato per difendere e tutelare gli interessi delle zone alte, un silenzio assordante ed inspiegabile se non, purtroppo, con le logiche del potere. Prima e, finora, unica voce forte, quella della dottoressa Marianna Di Martino: “I delinquenti li alleviamo noi – spiega il consigliere comunale Marianna Di Martino presente alla protesta – se il Primo cittadino non rispetta la legge come possiamo chiedere ai nostri ragazzi di farlo? Quale esempio diamo? E’ assurdo che l’amministrazione continui nel suo intento nonostante ci sia anche una sentenza del Tar che gli impone di desistere e di tornare su suoi passi”. Un Sindaco, cioè un amministratore del bene pubblico, ha come primo dovere di rispettare e di far rispettare le leggi dello Stato e le sentenze ed essere garante di imparzialità nel proprio operato. Non sembra essere il caso del Sindaco di Vico, come ha fatto rilevare il blog Politica in Penisola Sorrentina (quello che ha preso la posizione più critica nel variegato panorama dell’informazione in rete dell’area che va da Sorrento a Vico Equense) nella circostanza perchè quanto ha fatto è lesivo degli interessi generali, ancorchè questi possono non coincidere con i propri, di uomo e di politico. Sfidando le regole e anche il buon senso Cinque ha dato l’esempio di tutto ciò che non può e non dev’essere un amministratore pubblico. Non è decisionismo il suo, nè sicumera, bensì arroganza! Se ha dato mandato ai suoi legali di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR che ha dato ragione ai genitori, avrebbe dovuto attendere l’esito del ricorso, agire secondo diritto e non come se il Comune fosse casa propria. Sulla scuola, in questo momento, si sta giocando una partita decisiva per la tutela non solo del diritto allo studio e al lavoro, ma degli interessi generali. Lo stesso Ministro Gelmini, la cui riforma è stata dichiarata illegittima, si sta accorgendo di aver compiuto un’operazione scellerata e dalle conseguenze devastanti sul piano sociale ed economico e cerca di correre ai ripari… ma la frittata è fatta! Sarebbe bastato un po’ di buon senso a Cinque per capire che commetteva un errore… Perchè, egregio Sindaco, non ha usato lo stesso decisionismo per abbattere il Mostro di Alimuri? E’ un quesito dalla risposta scontata per chiunque abbia buon senso e la smania di realizzare i project financing la dice lunga sulla sensibilità di un amministratore rispetto ai problemi reali della comunità che amministra. Concordiamo su una cosa, non entriamo nel merito della razionalizzazione delle scuole di Vico, ma assolutamente con i metodi. Gennaro Cinque non può usare lo stesso decisionismo che applica nella costruzione delle strade con la scuola. Ci sono equilibri delicati, volontà popolare da rispettare, un territorio che è già povero di servizi socio-culturali da tutelare. E sono in gioco i bambini e le famiglie che in questo momento ad Arola non stanno vivendo certamente nel migliore dei modi questo inizio di anno scolastico. Intanto i Consiglieri comunali di minoranza, come ha riportato Vico Equense online, hanno chiesto al Presidente del Consiglio Comunale e all’Assessore alla Pubblica Istruzione la convocazione di un consiglio comunale urgente. I sottoscritti Consiglieri Comunali – si legge nella richiesta a firma Cardone, Cannavale, Buonocore De Martino -. “Rilevato che in data 28.08.2008 è stata depositata presso la competente Segreteria la sentenza del Tar Campania sede di Napoli IV Sezione (Pres. Luigi Domenico Nappi) N° 4844/2009 (Rg. 1521/2009) che nella seduta del 24 06 2009 ha deciso sulla richiesta di annullamento del progetto di dimensionamento scolastico territoriale posto in essere dal Comune di Vico Equense (Na) con la deliberazione del Consiglio comunale di Vico Equense n 57 del 28.11.2008 e dalla propedeutica deliberazione della Giunta comunale di Vico equense n. 223 del 31.\02008 oltre che delle conseguenti determinazioni delle Autorità scolastiche tutte tese alla chiusura di numerosi plessi scolastici presenti sul territorio del Comune di Vico Equense ed in particolare quelli ubicati nelle frazioni di Montechiaro e di Vico Equense (Na). Rilevato che in particolare il Tribunale amministrativo di Nlapoli ha cosi statuito: “Conclusivamente, il ricorso principale ed il primo ricorso per motivi aggiunti sono fondati e vanno accolti per quanto di ragione e nei limiti specificati in motivazione. con conseguenziale annullamento dei provvedimenti emessi dal Comune nella parte in cui tali atti provvedono a chiudere il plesso scolastico di Montechiaro e quello di Ticciano. Nonchè a costituire nel territorio comunale due plessi scolastici in luogo dei quattro precedentemente esistenti … ” Rilevato che il Tar Campania, ha dichiarato la carenza di potere in capo al Comune di Vico Equense in ordine alla disposta programmazione della rete scolastica sul proprio territorio: Tale materia risultava infatti già affidata alle Regioni dall’art. 138 del d.lgs. 112\2008, I comma, lettera b, in dichiarata attuazione dell’articolo 118, comma secondo, della Costituzione. Come ha avuto modo di rilevare la Corte costituzionale con la sentenza n. 13 del 2004, nonchè, da ultimo, con la citata sentenza 2 luglio 2009 n. 200 (con cui, ripetesi, è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 64, comma 4, lettera f-bis) e f-ter) del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112), «nel complesso intrecciarsi in una stessa materia di norme generali, principi fondamentali, leggi regionali e determinazioni autonome delle istituzioni scolastiche, si può assumere per certo che il prescritto ambito di legislazione regionale sta proprio nella programmazione delle rete scolastica. E’ infatti implausibile che il legislatore costituzionale abbia voluto spogliare le Regioni di una funzione che era già ad esse conferita nella forma della competenza delegata dall’art. 138 del decreto legislativo n. 112 del 1998». Rilevato che deve darsi attuazione alla detta sentenza con il conseguente annullamento degli atti con i quali il Comune di Vico Equense ha riorganizzato la rete scolastica sul proprio territorio. Tanto rilevato chiedono urgentissima convocazione del consiglio comunale per consentire al sindaco e all’assessore alla pubblica istruzione di riferire sulle intenzioni dell’amministrazione. Nel contempo chiedono che il Consiglio Comunale si esprima nel senso di dare indirizzo politico alla amministrazione affinché provveda a dare ottemperanza alla sentenza di cui innanzi revocando ogni provvedimento contrario prima dell’apertura dell’anno scolastico.”

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