Vaticano: Feltri fomenta il caos, da lui solo false accuse contro di noi

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    ROMA – E’ ancora scontro sul caso Boffo. E stavolta lo scambio di accuse è direttamente tra il direttore de «Il Giornale» Vittorio Feltri e il Vaticano. «Smentisco nel modo più categorico questa infondata affermazione: viene il sospetto che vi sia una intenzione di fomentare confusione diffondendo false accuse». Lo ha dichiarato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi Direttore della Sala Stampa della Santa Sede in risposta a «quanto riportato da agenzie di stampa, secondo le quali il dottor Feltri avrebbe dichiarato, nel corso di una trasmissione radiofonica, che la velina diffusa sul caso Boffo proverrebbe dalla Gendarmeria Vaticana».

    FELTRI – «Chiedere scusa? a chi e per cosa non capisco» aveva detto Feltri a Radio Anch’io su Radiouno spiega: «non ho nessuna arma se non la penna e da questa vicenda traggo un unico insegnamento: che in Italia si può parlare male solo di alcuni ma se si alzano gli altarini di altri si viene sommersi dagli insulti». Feltri difende il documento che ha pubblicato su Boffo: «non è una velina ma un decreto penale di condanna in cui si accenna a molestie a sfondo anche sessuale. C’è una velina, ma non è questa, fatta circolare dai servizi segreti del Vaticano». Respinge, il direttore del Giornale, le accuse di fare vendette ma ribadisce che la vita privata di Boffo è importante perchè «non è un cittadino qualsiasi ma il direttore del giornale della Cei, ovvero il portavoce del Vaticano». E sottolinea di essersi occupato di questa vicenda nel momento in cui «finalmente ho avuto – dice Feltri – le carte di una cosa che si sapeva ma non si poteva scrivere senza le prove».

    02 settembre 2009  corriere.it

                                                       inserito da michele de lucia

     

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