Ischia, l´estate nera è senza fineIl blackout manda in tilt pure le fogne

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ISCHIA (21 agosto) – L’emergenza continua. Tra ombre e luci, e molte penombre. Così l’alta tensione diventa quella dei nervi a fior di pelle. Della gente. Ma anche dei sindaci. E degli operatori che contano, in un tourbillon di eventi che levano il sonno, turbano l’estate, con un concentrato di disagi forti e note ufficiali, racconti, denunce, richieste di danni istituzionali. Hanno cominciato i duecento habitué della classica villeggiatura agostana di Chiaia, la spiaggia «pop» di Forio, che – l’altra notte – sono scesi in piazza davanti alla chiesa dello Scentone. Hanno fermato il traffico. Esasperati. Sono rimasti senza energia elettrica per ore. Dalle 18 all’una. E senz’acqua. Niente doccia; poi il frigo da svuotare, carne e pesci acquistati al mattino, nella spazzatura.

«Soldi spesi, chi ci rimborsa? Qui non ci torniamo più». Gennaro Savio, direttore della tv online del Pci-ml, li ha filmati a mezzanotte e il video, con le foto, ha fatto il giro d’Italia. Sono arrivati tecnici dell’Enel e carabinieri. Intanto l’Arma rende noto che le stazioni e la compagnia ischitana non hanno mai avuto stop di corrente: sono autonomi, con impianti sempre funzionanti.

La corsa contro il tempo, per la task force di oltre cento uomini dell’Enel, non si è però fermata. Ieri è stata un’altra giornata in trincea, mentre sono saliti a novanta, «per una potenza complessiva di 25 megawatt, i generatori installati». Altre buone notizie, più tardi. «Sono stati attivati i primi tre super gruppi elettrogeni di grossa taglia». Si tampona. Qua e là. Ma prima era saltato il tappo delle pompe di sollevamento fognarie a Pietre Rosse, accanto alla spiaggia di Cava dell’isola. Un altro «alimentatore alternativo» è andato in tilt. Un fiumiciattolo di liquami si è incanalato verso il mare, e ha sfiorato il condominio «Airone» che si trova nei pressi. Ventidue famiglie su tutte le furie. In tre ore, dopo l’intervento degli operai di Evi ed Enel, è tornata la calma. «Ma il problema delle condotte è di antica data, si ripete periodicamente», ricordano i vacanzieri.

Un altro colpo basso, per il sindaco Franco Regine. Che chiede i danni all’Enel, ed è «pronto a dare mandato a uno studio legale». Pretende risposte chiare. Dopo la rivolta di Chiaia-Scentone, Regine firma un documento che cita i nodi di «ordine pubblico». Parla di realtà «sempre più critica, a causa dei distacchi non programmati, per colpa di generatori che, in molti casi, sembrano inadeguati». Ha perso la pazienza. Le forniture ballerine «compromettono il sistema di deflusso delle acque reflue, creando guai ambientali». Ed esplode con una raffica di interrogativi, affissi col puntaspilli, dopo le «evasive risposte che Enel e Terna ci hanno inviato». È un fiume in piena.

«Qual è la società terza, non autorizzata, che – chiede Franco Regine – ha provocato la rottura del cavo ad alta tensione a Cuma? In quale tratto di mare è stato individuato l’ulteriore guasto? Come mai non si riesce a dare un dato certo per il ritorno alla normalità? Perché, pur essendoci quattro cavi sottomarini, la rottura di uno solo ha provocato il blackout totale?». Enel e Terna rispondono in altra parte del giornale.

Infine, Marco Bottiglieri, presidente dell’Ascom, contesta le affermazioni di Francesco Borrelli, ex assessore provinciale, sulle «speculazioni commerciali» a Sant’Angelo. «Invito Borrelli a verificare la veridicità delle notizie – scrive Bottiglieri – e a chiedere scusa pubblicamente ai lavoratori che si adoperano per garantire i servizi propri di una grande località di villeggiatura». Borrelli, di rimando, conferma alcune anomalie.

Ciro Cenatiempo        inserito da michele de lucia

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