DISABILI IN COSTIERA AMALFITANA, QUANTO SILENZIO…

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    La vicenda di Ravello, che ha visto per un disabile la richiesta di 80 euro per visitare Villa Cimbrone, per pagarsi il trasporto, come riportato da Il Mattino, è emblematica di un problema che riguarda tutta la costiera amalfitana.

    Non abbiamo paura di “disturbare” il tranquillo tran tran turistico ora che la crisi, almeno per luglio e agosto, non si sente più così tanto. Positanonews da sempre è in prima linea, nella costa d’ Amalfi e in quella di Sorrento, dove è oramai la testata di riferimento, nella battaglia per denunciare le problematiche dei disabili.

    Il problema maggiore, al di là del caso specifico, dove colpe e responsabilità non possono essere addebitate ai privati, è l’indifferenza delle istituzioni. Il “palazzo”, come lo chiamava Pasolini, è da sempre sordo alle istanze dei più deboli. Il vero problema non è solo la conformazione dei nostri paesi, le indubitabili problematiche logistiche, ma la mancanza di risposte, di soluzioni, la mancanza, quella grave,  di sensibilità da parte della classe politica che ci ha da sempre governato e, ci si può scommettere, continuerà a farlo.

    Ci sono disabili reclusi in casa o quasi nelle scale di Positano, per esempio. Ci sono disabili, sempre a Positano, che non ricevono adeguate cure. Il caso emblematico di un disabile divenuto tale per un ictus, dove la moglie ha fatto una clamorosa e coraggiosa denuncia alla nostra testata, che non ha ricevuto sufficienti e tempestive terapie riabilitative. E ciò ne pregiudica le possibilità di recupero.

    Ma parliamo anche degli altri paesi della Divina. Ad Amalfi c’è un ragazzo recluso in casa che deve pagare un pedaggio per poter uscire e vedere il sole ed il mare. Ci viene tanta tristezza da rimanere senza parole… abbiamo provato ansia, abbiamo immaginato per un momento di essere senza gambe e di voler veder il mare, il sole, la spiaggia. Questo ragazzo deve pagare se vuole vedere la sua spiaggia ed il suo mare bagnati dal sole…

    Il caso di Atrani dove i disabili devono lottare per un posto macchina ha avuto risalto solo perchè c’è chi ha avuto il coraggio e la generosità di parlare… chi parla è generoso verso l’umanità che soffre nelle sue stesse condizioni, perchè la denuncia del singolo vale per tutti.  Ma non tutti lo sono, prevale il silenzio, comodo, tranquillo, ipocrita e borghese. Stanno tutti tranquilli nelle proprie case e possono camminare con buone gambe, perchè preoccuparsi di chi non può? Perchè farlo in piena estate quando c’è il turismo?

    Atrani è difficile, ma anche perchè è piccola e lo stesso discorso vale per Ravello; ma non solo Ravello, non solo Atrani. Problemi per gli spazi per i disabili ci sono dovunque. Permessi falsi o scaduti sono dappertutto, forse in costiera, per fortuna, meno che altrove… ma anche qui ci sono.

    Ingiustizie ed angherie nei confronti dei nostri fratelli più deboli avvengono a Praiano, a Scala, a Minori, a Maiori, a Cetara.  Le lotte per i permessi veri, le tolleranze per quelli falsi o trasmessi anche fra defunti, per parcheggiare. I posti riservati, anche nei parcheggi privati, che non sempre vengono dati ai disabili.

    A quelle persone che continuano a ignorare questo, a chi è indifferente, alla opulenta e ricca costiera che dimentica, ma non sempre (ci sono casi di generosità e di civiltà, non dimentichiamolo; anche nel deserto nasce, per fortuna, un fiore), le esigenze dei propri figli e dei propri ospiti in difficoltà, ai furbi che occupano spazi non loro, vorremmo dedicare questo cartello… immaginatevi per un momento di averlo voi l’handicap.

    Allora il vero handicap è questo. L’handicap è la disumanità di chi non riesce ad immedesimarsi nei problemi altrui. La mancanza di compassione, la ferocia, la cattiveria che viene dall’opulenza. La vicenda di Ravello è uno schiaffo che dovrebbe portare tutti a reagire.  Ma quanto silenzio in costiera a questo schiaffo… quanto silenzio, un silenzio che amareggia.

    Michele Cinque

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