Berlusconi: sono bravo. Anche a letto

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    Ricordatevi quello che hanno scritto gli amici della Pravda: sono un vero uomo, bravo anche a letto”. Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi scherza su quanto scritto dal quotidiano russo sul premier italiano in merito alle polemiche sulle registrazioni della escort Patrizia D’Addario. Berlusconi ha parlato a tutto campo ai senatori del Pdl nel corso del tradizionale cocktail di saluto prima delle ferie estive presso la terrazza Caffarrelli a Roma. “Voi sapete che io ho questo male che mi affligge da tempo e mi sottopongo a infiltrazioni di cortisone, voi andate in vacanza e tornate belli, io invece andrò nove giorni da quelli che fanno dimagrire”.

    SUD, PIANO E FONDI VENERDI’. SUL PIATTO 4 MILIARDI – Il piano per il Sud, pur essendo ancora un «work in progress», sarà presentato al Consiglio dei ministri di venerdì e lo stesso giorno il Cipe discuterà anche dello sblocco dei fondi destinati al Mezzogiorno. (Si tratterebbe, al momento, di 4 miliardi). Parola di Silvio Berlusconi che della questione meridionale si è occupato nel corso di un lungo vertice a palazzo Grazioli. Vertice durante il quale quale avrebbe sottolineato la necessità di dare la priorità alla Sicilia per poi passare alle altre regioni. Intanto, la questione meridionale continua ad agitare le acque della maggioranza: se infatti Gianfranco Miccichè brinda all’annuncio del Cavaliere, è Stefania Prestigiacomo esclusa dal vertice a chiedere un chiarimento a Berlusconi che media senza concedere troppa corda ai malumori dei ‘sudistì. Intorno al tavolo da pranzo della residenza romana del premier si ritrovano i ministri coinvolti nella stesura del piano: Giulio Tremonti (Economia); Altero Matteoli (Infrastrutture), Claudio Scajola (Sviluppo Economico), Raffaele Fitto (Affari Regionali), Angelino Alfano (Giustizia). Un pò a sorpresa manca la responsabile dell’Ambiente. «Non ci sono perchè nessuno mi ha invita», spiega lei stessa senza nascondere di non avere gradito per nulla l’esclusione. Il vertice dura circa tre ore. Al termine i partecipanti tengono le bocche cucite. È il Cavaliere a spiegare che tutto è andato «molto bene» anche se, ammette, di cifre da mettere sul piatto non si è parlato. Tuttavia, assicura, il piano è «annunciato» nel prossimo Cdm, mentre spetterà al Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) il compito di esaminare la questione dello sblocco dei Fondi per le aree sotto-utilizzate (Fas). Il premier vuole smorzare sul nascere le polemiche con la Prestigiacomo: «La incontrerò domani mattina, oggi ho incontrato altri ministri». Si tratta di un «work in progress» per la definizione di quello che definisce un «piano Berlusconi per il Sud». Un modo, evidentemente, per rivendicarne la paternità. I dettagli del progetto, aggiunge però, saranno resi noti dopo l’estate. Quanto all’ammontare, il premier parla di «cifre già stabilitè». In realtà, chi ha partecipato al vertice a palazzo Grazioli spiega che il piano è lontano dall’essere definito. «Gran parte della discussione si è concentrata sui 4 miliardi dei fondi destinati alla Sicilia», spiega uno dei partecipanti. Tanto che un ministro scommette che venerdì il via libera ci sarà solo per i progetti presentati dagli enti locali dell’isola. Non a caso le parole del premier vengono accolte come una vittoria dai siciliani. Poche ore prima, infatti, Raffaele Lombardo era tornato a chiedere a Berlusconi di rispettare gli impegni presi: «Non risolvere la vicenda nel prossimo Cipe sarebbe molto grave», aveva detto minaccioso il governatore siciliano che, fra l’altro, chiedeva a Tremonti di inserire tra gli aiuti alle imprese il cuneo fiscale. Il ritorno del dossier Fas sul tavolo del Cipe piace anche a Gianfranco Miccichè: «È una vittoria di cui sono estremamente soddisfatto», dice il sottosegretario che guida la pattuglia dei siciliani insoddisfatti. Parole che sembrano riportare il sereno in vista della cena in programma domani proprio fra il Cavaliere e il gruppo guidato da Miccichè. È di oggi la notizia di una lettera che lo stesso ex coordinatore di Fi in Sicilia aveva inviato qualche giorno fa a Berlusconi, in cui oltre alle minacce di dimissioni accusava il Cavaliere di essere un novello conte Ugolino. Toni che non devono essere piaciuti molto al presidente del Consiglio che, anche durante il vertice, è tornato a stigmatizzare gli atteggiamenti polemici di alcuni esponenti della maggioranza definendoli «intollerabili». Anche questa situazione di stallo è stata superata nelle ultime ore nel corso delle quali a Palazzo Chigi si è rimarcato un clima sereno e tranquillo, un punto di partenza per giungere ad una soluzione concordata. Sicilia a parte, sempre secondo il resoconto di chi era presente a via del Plebiscito, la discussione è stata piuttosto generica. Si è ad esempio convenuto sulla necessità che siano le regioni a vigilare sulla spesa delle risorse che devono essere destinate a infrastrutture e investimenti senza gravare sulla spesa corrente. Ma nel concreto, non è stato deciso altro. E possibile tuttavia che da qui a venerdì, Berlusconi metta sul piatto altri aiuti al mezzogiorno, magari sbloccando altri fondi per le regioni del Sud. Ma al momento l’ipotesi più accreditata è che lo sblocco riguardi solo la Sicilia.

    Ricordatevi quello che hanno scritto gli amici della Pravda: sono un vero uomo, bravo anche a letto”. Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi scherza su quanto scritto dal quotidiano russo sul premier italiano in merito alle polemiche sulle registrazioni della escort Patrizia D’Addario. Berlusconi ha parlato a tutto campo ai senatori del Pdl nel corso del tradizionale cocktail di saluto prima delle ferie estive presso la terrazza Caffarrelli a Roma. “Voi sapete che io ho questo male che mi affligge da tempo e mi sottopongo a infiltrazioni di cortisone, voi andate in vacanza e tornate belli, io invece andrò nove giorni da quelli che fanno dimagrire”.

    SUD, PIANO E FONDI VENERDI’. SUL PIATTO 4 MILIARDI – Il piano per il Sud, pur essendo ancora un «work in progress», sarà presentato al Consiglio dei ministri di venerdì e lo stesso giorno il Cipe discuterà anche dello sblocco dei fondi destinati al Mezzogiorno. (Si tratterebbe, al momento, di 4 miliardi). Parola di Silvio Berlusconi che della questione meridionale si è occupato nel corso di un lungo vertice a palazzo Grazioli. Vertice durante il quale quale avrebbe sottolineato la necessità di dare la priorità alla Sicilia per poi passare alle altre regioni. Intanto, la questione meridionale continua ad agitare le acque della maggioranza: se infatti Gianfranco Miccichè brinda all’annuncio del Cavaliere, è Stefania Prestigiacomo esclusa dal vertice a chiedere un chiarimento a Berlusconi che media senza concedere troppa corda ai malumori dei ‘sudistì. Intorno al tavolo da pranzo della residenza romana del premier si ritrovano i ministri coinvolti nella stesura del piano: Giulio Tremonti (Economia); Altero Matteoli (Infrastrutture), Claudio Scajola (Sviluppo Economico), Raffaele Fitto (Affari Regionali), Angelino Alfano (Giustizia). Un pò a sorpresa manca la responsabile dell’Ambiente. «Non ci sono perchè nessuno mi ha invita», spiega lei stessa senza nascondere di non avere gradito per nulla l’esclusione. Il vertice dura circa tre ore. Al termine i partecipanti tengono le bocche cucite. È il Cavaliere a spiegare che tutto è andato «molto bene» anche se, ammette, di cifre da mettere sul piatto non si è parlato. Tuttavia, assicura, il piano è «annunciato» nel prossimo Cdm, mentre spetterà al Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) il compito di esaminare la questione dello sblocco dei Fondi per le aree sotto-utilizzate (Fas). Il premier vuole smorzare sul nascere le polemiche con la Prestigiacomo: «La incontrerò domani mattina, oggi ho incontrato altri ministri». Si tratta di un «work in progress» per la definizione di quello che definisce un «piano Berlusconi per il Sud». Un modo, evidentemente, per rivendicarne la paternità. I dettagli del progetto, aggiunge però, saranno resi noti dopo l’estate. Quanto all’ammontare, il premier parla di «cifre già stabilitè». In realtà, chi ha partecipato al vertice a palazzo Grazioli spiega che il piano è lontano dall’essere definito. «Gran parte della discussione si è concentrata sui 4 miliardi dei fondi destinati alla Sicilia», spiega uno dei partecipanti. Tanto che un ministro scommette che venerdì il via libera ci sarà solo per i progetti presentati dagli enti locali dell’isola. Non a caso le parole del premier vengono accolte come una vittoria dai siciliani. Poche ore prima, infatti, Raffaele Lombardo era tornato a chiedere a Berlusconi di rispettare gli impegni presi: «Non risolvere la vicenda nel prossimo Cipe sarebbe molto grave», aveva detto minaccioso il governatore siciliano che, fra l’altro, chiedeva a Tremonti di inserire tra gli aiuti alle imprese il cuneo fiscale. Il ritorno del dossier Fas sul tavolo del Cipe piace anche a Gianfranco Miccichè: «È una vittoria di cui sono estremamente soddisfatto», dice il sottosegretario che guida la pattuglia dei siciliani insoddisfatti. Parole che sembrano riportare il sereno in vista della cena in programma domani proprio fra il Cavaliere e il gruppo guidato da Miccichè. È di oggi la notizia di una lettera che lo stesso ex coordinatore di Fi in Sicilia aveva inviato qualche giorno fa a Berlusconi, in cui oltre alle minacce di dimissioni accusava il Cavaliere di essere un novello conte Ugolino. Toni che non devono essere piaciuti molto al presidente del Consiglio che, anche durante il vertice, è tornato a stigmatizzare gli atteggiamenti polemici di alcuni esponenti della maggioranza definendoli «intollerabili». Anche questa situazione di stallo è stata superata nelle ultime ore nel corso delle quali a Palazzo Chigi si è rimarcato un clima sereno e tranquillo, un punto di partenza per giungere ad una soluzione concordata. Sicilia a parte, sempre secondo il resoconto di chi era presente a via del Plebiscito, la discussione è stata piuttosto generica. Si è ad esempio convenuto sulla necessità che siano le regioni a vigilare sulla spesa delle risorse che devono essere destinate a infrastrutture e investimenti senza gravare sulla spesa corrente. Ma nel concreto, non è stato deciso altro. E possibile tuttavia che da qui a venerdì, Berlusconi metta sul piatto altri aiuti al mezzogiorno, magari sbloccando altri fondi per le regioni del Sud. Ma al momento l’ipotesi più accreditata è che lo sblocco riguardi solo la Sicilia. 

    AFGHANISTAN, EXIT STRATEGY? SOLO DOPO VOTO E CON ACCORDO DEI PARTNER – Prendere in considerazione una exit strategy dall’Afghanistan ma solo dopo le elezioni nel Paese asiatico ad agosto e, soprattutto, solo accordandosi con gli altri partner. Silvio Berlusconi fa questa precisazione dopo le polemiche sulla Lega che aveva chiesto di ‘riportare a casà i soldati italiani impegnati nelle missioni italiane all’estero. Ma precisa: Intanto «noi dobbiamo essere là e far crescere la democrazia». Di fronte ai senatori del Pdl, riuniti presso la terrazza Caffarelli a Roma per il tradizionale cocktail di saluto prima della pausa estiva, il presidente del consiglio illustra la strategia italiana a Kabul: «Chi di noi non vorrebbe – dice Berlusconi – che i nostri soldati tornassero a casa? Ma i giornali devono riempire le pagine e guardate cosa è successo quando Bossi ha fatto una battuta». Il premier spiega che «ci aspettavamo una recrudescenza degli scontri in prossimità delle elezioni e così è stato». Il Cavaliere parla con una punta di orgoglio del 50% del suo lavoro che dedica alla politica internazionale, un impegno che lo ha portato, afferma, ad avere un buon rapporto con gli Stati Uniti e la Russia ma anche ad essere l’artefice del riavvicinamento tra le due superpotenze. «Obama è una persona simpatica e colta, con lui ho ottimi rapporti, tra di noi c’è intesa», dice il premier riferendo anche di una telefonata «molto affettuosa» con l’ex presidente George W. Bush. Berlusconi anovera tra i suoi successi anche l’intervento per porre fine alla guerra in Georgia insieme al presidente francese Nicolas Sarkozy e, ovviamente, la riuscita del G8 dell’ Aquila. E ancora di politica estera parla il premier quando cita il Trattato di amicizia con la Libia, proprio il giorno dopo in cui Finmeccanica ha chiuso un importante accordo con il governo di Tripoli. Berlusconi spiega che in Libia saranno cantierizzate opere e infrastrutture per più di 100 miliardi di euro e che le scuse dovute ai libici per il periodo coloniale «sono una grande apertura di credito per l’Italia e per le sue imprese».

    TERREMOTO, TORTE E LENZUOLA IN NUOVE CASE – Torte e lenzuola con le iniziali delle famiglie che entreranno nelle nuove case che saranno consegnate ai terremotati in Abruzzo. Lo promette il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante il tradizionale cocktail di saluto con i senatori del Pdl, prima della pausa estiva, presso la terrazza Caffarelli. «Domani – afferma il premier – sarò all’Aquila a mettere le bandiere sulle prime case che saranno consegnate» a settembre

    LA LIBIA HA BISOGNO DI 100 MLD DI OPERE PUBBLICHE, SCUSE DOVUTE A TRIPOLI SONO APERTURA DI CREDITO – Sono pronti più di 100 miliardi di euro in opere pubbliche in Libia. Mi sono documentato sul periodo coloniale italiano nel paese e le scuse dovute ai libici sono una grande apertura di credito per l’Italia e per le imprese italiane. Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante il tradizionale cocktail di saluto ai senatori del Pdl presso la terrazza Caffarelli a Roma prima della pausa per le ferie estive. Il presidente del Consiglio ha quindi fatto riferimento all’accordo, elogiandolo, che Finmeccanica ha chiuso con il governo libico.

    ALITALIA, LA COMPAGNIA HA RISPETTATO I PATTI – «Fanno 800 voli al giorno, i due terzi sono in orario e quindi hanno rispettato i patti al contrario di quello che dice la sinistra». Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in merito alla nuova gestione della compagnia aerea italiana parlando al tradizionale cocktail di saluto ai senatori del Pdl, presso la terrazza Caffarelli a Roma, prima della pausa estiva.

    PIU’ DEL 50% DEL TEMPO ALLA POLITICA ESTERA, MEDIATORE TRA USA E RUSSIA – «Il tempo che ho dedicato alla politica internazionale è stato più del 50%». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ricostruisce «i suoi successi in politica internazionale» degli ultimi 14 mesi, davanti ai senatori del Pdl che ha incontrato nel corso del cocktail di saluto prima della pausa estiva presso la terrazza Caffarelli. Il premier sottolinea in particolar modo i suoi «ottimi rapporti con Obama», l’intervento per porre fine alla guerra in Georgia insieme al presidente francese Nicolas Sarkozy, il suo ruolo di mediatore nei rapporti tra Usa e Russia e anche la buona gestione del G8. «Obama è una persona simpatica e colta, tra di noi c’è intesa», ha sottolineato Berlusconi che ha poi riferito di una telefonata «molto affettuosa con l’ex presidente degli Stati Uniti George W. Bush. Il premier ha poi sottolineato che »il suo indice di gradimento dopo l’Aquila era al 74%« per poi scendere »al 64% dopo gli attacchi dei giornali, mentre Obama è al 54%«. »Dobbiamo essere orgogliosi – ha concluso Berlusconi – stiamo facendo tanto e bene«.

    fonte:affaritaliani.it              inserito da Michele De Lucia

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