G8: PRIME INTESE TRA I GRANDI. OBAMA ELOGIA L´ITALIA

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    ROMA – I Paesi poveri, il clima e i progressi verso l’accordo sul trattato di Doha relativo al commercio globale saranno i temi scottanti della seconda giornata dei lavori del G8 dell’Aquila. Si inizia alle 8 con gli incontri bilaterali fra i leader. Alle 10 è prevista una sessione di lavoro G8+G5 (Brasile, Cina, India, Messico Sud Africa) cui si aggiunge l’Egitto, su temi globali e politiche per lo sviluppo dei Paesi poveri. A seguire foto G14. Al termine, dalle 12.30 alle 14.30, colazione di lavoro G14 più organizzazioni internazionali (Aie, Banca mondiale, Fmi, Ilo, Ocse, Omc, Onu) su fonti future della crescita economica globale. Dalle 14.30 alle 15.00, i leader incontrano i giovani rappresentanti dei Paesi G14. Dalle 15.00 alle 18.30 sono previste riunioni in formato Major Economies Forum (Mef), con il capo della Wto, per discutere dei progressi verso l’accordo sul trattato di Doha sul commercio globale. Alla fine della sessione, è previsto un documento sul commercio. Alle 16.15, sessione di lavoro del Mef con le Nazioni Unite e la Danimarca – che a dicembre ospiterà il summit dell’Onu sui cambiamenti climatici e dove è previsto un documento che sostituirà il trattato di Kyoto – per discutere il riscaldamento globale. Alla fine dell’incontro è previsto un briefing del presidente Obama con la stampa. Infine, alle 20.30 ci sarà il pranzo offerto all’Aquila dal Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, a tutti i partecipanti (29 leader, più i rappresentanti delle organizzazioni internazionali). Nella giornata di oggi, inoltre, è in programma anche una visita delle first lady. Con loro non sarà Carla Bruni che ha scelto di visitare da sola le zone terremotate. Previsto anche l’arrivo di George Clooney.

    IERI ACCORDI SU CLIMA E LOTTA ALLA POVERTA’

    (dall’ inviato Stefano Polli)

    L’AQUILA  – Un G8 dai toni forti, immerso nell’ atmosfera dura del post terremoto, chiude la sua prima giornata con una serie di intese incoraggianti tra i Grandi della Terra e uno spirito apparentemente nuovo per un consesso che non si è mai distinto per concretezza e capacità di rispondere tempestivamente alle sfide globali. Ieri, dall’ Aquila gli otto leader – consapevoli che il destino stesso del G8 è in bilico – hanno dimostrato di voler provare a fare un salto di qualità e hanno raggiunto una serie di accordi interessanti, uno dei quali, quello sul clima, che va al di là di ogni speranza della vigilia. Molto del merito va a Barack Obama, il giovane e nuovo presidente americano, che fa del dialogo e di un approccio multilaterale la base della sua politica estera e che con la sua sola presenza ha dato una spinta decisiva alla riunione dell’ Aquila. Obama ha anche dato uno stop alle polemiche che venivano da una parte della stampa del suo Paese – scettica sulle capacità della presidenza italiana del G8 e critica sul premier Silvio Berlusconi – parlando di una “forte leadership” mostrata dall’ Italia nella conduzione del G8. E’ stato un Obama spigliato e sorridente che ha parlato dell’ “integrità” e “gentilezza” del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, incontrato al Quirinale, prima di recarsi all’ Aquila.

    E poi, appunto, le ferite del capoluogo abruzzese con la sua forte tensione morale e il suo coraggio. Questi valori si sono in qualche modo e in parte trasferiti dai cittadini aquilani ai leader del G8 che hanno trovato evidentemente ispirazione e nuova forza per giungere a intese importanti, non definitive, ma comunque incoraggianti nella lunga strada che dovrà portare a definire le regole nuove di un mondo alle prese con una crisi economica senza precedenti e con le ombre scure della questione ambientale che incombono sul futuro della popolazione mondiale. Il G8 ha dato molto all’ Aquila in termine morali e concreti – molti leader hanno promesso aiuti e hanno compiuto visite tra le rovine e le macerie – ma anche l’ Aquila ha dato molto ai leader, dando loro coraggio, slancio e ispirazione. L’ accordo più significativo è sicuramente quello sul clima con una nuova e inedita intesa tra Usa e Ue (impensabile ai tempi di George W.Bush) e un accordo tra gli otto che prevede la riduzione dell’ottanta per cento delle emissioni di CO2 entro il 2050. Sarà difficile ribadire questo accordo al G14, per l’opposizione della Cina e dell’ India, ma certamente emerge una nuova coscienza della comunità occidentale.

    Lo stesso è accaduto con l’economia. Le nuove regole dell’ economia globale non si riscrivono in tre giorni all’ Aquila, ma dall’ Aquila si conferma la volontà di proseguire sulla strada che porterà a un’economia etica, più trasparente, dove non possa più accadere che pochi spregiudicati finanzieri si arricchiscano sulle spalle di milioni di investitori e risparmiatori. Gli otto promettono di promuovere “un’economia mondiale che sia aperta, innovativa, sostenibile e giusta” e confermano la volontà di mettere in opera entro il 2010 un meccanismo di responsabilità per”monitore i progressi e rafforzare l’efficacia” delle loro azioni. Lo slogan che racchiude questi principi è quello che prevede che le persone vengano “prima di tutto”: “people first”. Per quanto riguarda l’Africa e gli aiuti allo sviluppo, nonostante le difficoltà della crisi economica che pesa anche sulle casse della cancellerie dei Paesi ricchi, dal G8 esce un nuovo impegno per il rispetto degli accordi di Gleneagles (0,51 del pil nazionale entro il 2010 e lo 0,7 entro il 2015).

     “Siamo determinati – dicono i leader del G8 – ad assumere misure per mitigare l’impatto della crisi sui paesi in via di sviluppo e continuare a sostenere i loro sforzi per raggiungere gli obiettivi del Millenium Development Goal”. Accordi interessanti che dovranno però avere concretezza e applicazione reale. Tutto quello che è mancato in questi anni. Sarebbe imperdonabile fallire ancora quando le nuove promesse vengono fatte da una città come l’Aquila, con le sue macerie e le sue ferite ancora aperte.

     

    L’AQUILA –  I leader del G8 hanno approvato la dichiarazione politica. La dichiarazione sull’Iran e’ compresa in questo documento ed e’ il primo paragrafo della dichiarazione stessa.

    IRAN

      ”Continuiamo ad essere seriamente preoccupati dagli eventi in Iran. Ribadiamo il nostro totale rispetto per la sovranita’ dell’Iran. Al tempo stesso, deploriamo la violenza post-elettorale, che ha portato alla perdita della vita di cittadini iraniani”. E’ quanto si legge nel paragrafo sull’Iran della dichiarazione politica dei leader del G8.  Il G8 chiede all’Iran di ”risolvere la situazione attraverso un dialogo democratico sulla base dello stato di diritto”. Inoltre, gli 8 leader ricordano a Teheran ”i suoi obblighi nel contesto della convenzione internazionale dei diritti civili e politici”. Il G8 dell’Aquila espresso la propria condanna dell’Iran ”per le dichiarazioni del presidente Ahmadinejad che negano  l’Olocausto”.

    COREA DEL NORD

    Il G8 condanna nei termini piu’ forti il test nucleare del 25 maggio scorso della Corea del Nord e il lancio con uso di tecnologie missilistiche balistiche del 5 aprile in violazione della risoluzione 1718/2006 del Consiglio
    di Sicurezza della Nazioni Unite. Lo si legge nella dichiarazione politica varata stasera dal Vertice G8
    dell’Aquila.  Stessa condanna nella dichiarazione per i recentissimi lanci di missili alla vigilia del G8, nonostante le risoluzioni 1874/2009 del Consiglio di sicurezza dell’Onu, in quanto ”queste attivita’ rappresentano un pericolo per l pace e la stabilita’ nella regione e oltre a questa. Gli Otto Grandi esortano la Corea del nord a osservare completamente i suoi obblighi internazionali e chiede alla comunita’ internazionale di attuare totalmente e in modo trasparente le disposizioni di questa risoluzione.  Il G8 infine esorta la Corea del Nord a tornare al tavolo del negoziato a Sei sullo smantellamento del suo programma nucleare, per rinunciare a tutte le armi nucleari e a tutti i programmi nucleari. Infine gli Otto Grandi, accogliendo le preoccupazioni del Giappone, esortano la Corea del nord ad affrontare il tema dei problemi umanitari, compresa la questione dei rapimenti di cittadini nipponici.

    MEDIO ORIENTE

    Gli Otto Grandi, riconfermando che la ”realizzazione di una pace giusta, durevole e globale per il Medio Oriente rimane fondamentale per la comunita’ internazionale”, rinnovano il completo appoggio alla ” soluzione dei due stati”, che permetta allo stato di Israele di ”vivere in pace e sicurezza” e di creare ”uno stato della Palestina , in cui il popolo palestinese possa decidere il proprio destino”.   E’ il passaggio fondamentale della dichiarazione politica del G8 dell’Aquila riguardo al Medio Oriente approvata stasera.  Il G8 saluta con favore i passi intrapresi in questa direzione delle due parti nelle ultime settimane e le esorta a ” riprendere rapidamente i negoziati diretti su tutte le questioni aperte, coerentemente con la Roadmap, le risoluzioni pertinenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e i principi di Madrid. Gli Otto Grandi chiedono con forza alle due parti di adempiere ai loro obblighi previsti dalla Roadmap ”compreso il rifiuto chiaro della violenza, del terrorismo e dell’incitamento al terrorismo e un congelamento completo delle attivita’ di insediamento (di coloni ebrei nei territori palestinesi, ndr) compresa la loro crescita naturale”.  Esortano anche gli stati arabi a fare passi significativi verso una normalizzazione dei rapporti con Israele e a fornire sostegno politico ed economico all’Autorita’ palestinese, sottolineando la necessita’ di ripristinare l’unita’ palestinese, sulla base dei principi del Quartetto. 
      Il G8 infine chiede il rilascio immediato del soldato israeliano rapito Gilad Shalit, l’apertura immediata di punti di accesso per i flussi di aiuti umanitari, beni e persone per e da Gaza, in maniera da rispettare la sicurezza di Israele.

    AFGHANISTAN E PAKISTAN

    ”L’Afghanistan e il Pakistan rimangono una priorita’ assoluta per il G8”. E’ quanto si legge nel paragrafo su Afghanistan e Pakistan della Dichiarazione politica del vertice dell’Aquila.  ”Riaffermiamo il nostro impegno – afferma ancora il documento – a promuovere stabilita’ e sviluppo nei due Paesi e nella regione allargata, anche rafforzando la loro capacita’ di contrastare il terrorismo, il traffico illecito e il crimine”.  Secondo la Dichiarazione, ”una cooperazione regionale rafforzata rappresenta un prerequisito per il successo in entrambi i Paesi ed e’ un pilastro essenziale della strategia internazionale per la stabilita’ in Afghanistan”.”Chiediamo alle autorita’ afghane di assicurare elezioni credibili, inclusive e sicure, che rispecchino la volonta’ reale del popolo afghano”. E’ quanto si legge nel passaggio dedicato all’Afghanistan della Dichiarazione politica del G8.  ”Confermiamo il nostro impegno per il processo elettorale attraverso disposizioni di assistenza tecnica, logistica, finanziaria e di sicurezza”, affermano i leader del G8 sottolineando di ”essere pronti ad assistere il nuovo governo afghano nei suoi sforzi” per il rafforzamento delle ”istituzioni democratiche”.

    MONDO SENZA ARMI NUCLEARI

    Creare le  condizioni per un mondo senza armi nucleari”. E’ quanto si impegnano a fare i Paesi del G8 nella dichiarazione politica varata stasera dal vertice dell’Aquila.  ”Siamo tutti impegnati nel cercare un mondo piu’ sicuro per tutti e per creare le condizioni per un mondo senza armi nucleari, in conformita’ con gli obiettivi del Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari”, si legge nel documento. La dichiarazione finale saluta con favore anche l’accordo raggiunto in questo senso tra Stati Uniti e Russia sulla riduzione degli armamenti strategici.

     

      ansa.it               inserito da Michele De Lucia

     

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