Presso il Museo del Mare di Napoli al via la mostra: “La pubblicità nei Manifesti Navali: 1880 – 1970” foto

Napoli – “La pubblicità nei Manifesti Navali: 1880 – 1970” è la mostra che il Museo del Mare di Napoli dedica a quest’importante strumento artistico e di comunicazione legato al mondo della nautica che è anche racconto visivo dell’evoluzione dell’architettura navale e della storia sociale dei maggiori paesi europei e nordamericani. Purtroppo il Museo è ancora chiuso ma on-line è possibile ammirare questa splendida collezione. Scoprirete così la storia delle compagnie marittime e dei loro transatlantici. Attraverso i manifesti pubblicitari l’immagine della nave fa la sua comparsa nel XIX secolo accompagnata da informazioni sulle rotte servite, assumerà un’importanza crescente dal punto vista grafico e visivo nei manifesti Art Nouveau. Nella successiva grande epoca Art Déco, maestri come Cassandre (pseudonimo di Adolphe Jean Marie Mouron) firmano opere come per il Normandie o l’Atlantique, che rimangono nell’immaginario. Infine, nel dopoguerra e sino alla fine delle rotte transatlantiche, il manifesto si adatta nuovamente al gusto del momento, quello dell’arte moderna, a tal proposito, mi piace ricordare Leonetto Cappiello che con il suo stile originale diede un nuovo impulso alla grafica abbandonando per certi versi grandissimi maestri come Chéret e soprattutto Toulouse-Lautrec. E’ una storia culturale e umana quella che si legge in questi manifesti perché, per più di un secolo, i transatlantici sono stati l’unico mezzo per viaggiare da un continente all’altro: ”the only way to cross!’‘ scriveva lo storico John Graham Maxwell. Milioni di passeggeri si sono serviti delle rotte transatlantiche; c’erano i milionari che alloggiavano nelle suite dagli arredi da favola sino agli emigranti in cerca di un futuro migliore, ammassati in terza classe, chi ha visto “Titanic” del regista James Cameron si è potuto fare un’idea . Ma vi erano anche i funzionari coloniali, i militari, i commercianti, i turisti, folle di persone hanno viaggiato su queste navi, i più grandi mezzi di trasporto che l’uomo abbia mai costruito.
Infine storia industriale, perché i transatlantici costituivano le ”vetrine ” dei loro rispettivi paesi, mettendone in opera tutte le capacità tecnologiche. Gli interni dal canto loro, riflettevano i più recenti progressi, sia artistici che tecnici: si pensi ad esempio al Normandie, i cui arredi erano opera dei migliori artisti dell’epoca, meritano di essere citati Jean Dupas (1882-1964) e Jean Dunand (1877-1942) e gli italiani Gino e Alfonso Coppedé, che nel loro laboratorio di Firenze ‘Casa Artistica’ avevano prodotto gli arredi dei transatlantici Conte Rosso, Conte Verde e Conte Biancamano. Il loro vivacissimo eclettismo mandava in visibilio miliardari stranieri come John Piermont , i Rothschild e le altezze reali di casa Savoia. Questa mostra rievoca un intero secolo di avventure marittime e sociali attraverso le storie artistiche, culturali, umane e industriali di artisti, marittimi e passeggeri. Manifesti che esaltano le imbarcazioni del XIX secolo proseguendo verso l’Art Nouveau e l’Art Déco. Il Titanic, il Conte di Savoia, l’Imperator, l’Elisabethville, il Majestic, il Normandie, l’Atlantique, il Queen Mary etc: manifesti destinati a far sognare il pubblico di allora fanno sognare ancora oggi.
a cura di Luigi De Rosa
sito www.museodelmaredinapoli.it

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