Sorrento. Raffaele Attardi interviene sull’eterno problema dell’inquinamento e della caccia agli untori: “Il primo nemico da battere è l’ignoranza”

Riportiamo una interessante riflessione di Raffaele Attardi, pubblicata sulla sua pagina Facebook:

“Ricomincia il tormentone sull’inquinamento e la caccia agli untori. Il Sarno sta facendo da apripista e come al solito si cercano i killer, facendo ricadere la colpa dell’inquinamento sul Solofra a e sul Cavaiola. Da noi in penisola compaiono le schiume e già c’è chi allude agli scarichi abusivi, anche con gli alberghi chiusi. Io penso che gli assassini del Sarno, e anche del Solofrana e del Cavaiola, sono ovunque e che le schiume sul mare dipendono dall’eutrofismo.

Ovunque ci sono i killers e sono le industrie che non depurano gli scarichi, le Città senza fogne urbane, gli impianti di depurazione civili che non funzionano, quelli che continuano a non fare le manutenzione degli argini dei fiumi o la pulizia dei valloni, quelli che abbandonano i rifiuti lungo le strade e che finiscono con la pioggia nel fiume o a mare , gli agricoltori che usano i pesticidi e buttano poi i contenitori nei canali, quelli che usano i contenitori in polistirolo e poi li disperdono negli ambienti. E sono coinvolti quelli che dovrebbero contestare il danno ambientale e ordinare il ripristino, quelli che dovrebbero contestare le infrazioni, le Associazioni di categoria che creano alibi.

Faccio un elenco così lungo, non perché voglio aggiungermi ai tanti che chiedono vendetta, ma solo perché penso che il primo nemico da battere è l’ignoranza. È l’impronta complessiva delle nostre attività che modifica l’ambiente. E sono certo che per cambiare non basta adottare uno o più strumenti ma che occorre ben altro. Bisogna mettere fine all’antropocentrismo, cambiare tutto a cominciare dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo e porre al primo posto la Rete della Vita. L’uomo non ha diritti, ma obblighi, e il primo obbligo è rispettare la Rete della Vita.

Le cose che dichiariamo essere nostri diritti, la libertà, la giustizia, il rispetto della diversità, la libertà, non sono patrimonio nostro ma della Terra e vanno condivise con la Rete della Vita. E anche quello che tutti dichiariamo di voler combattere, la povertà, è un concetto che va esteso. La Terra è l’ultimo dei poveri e noi non abbiamo il diritto di sfruttarla e contaminarla senza limiti”.

Commenti

Translate »