Grecia, Spagna e Croazia già pronte per i turisti, in Europa l’Italia al palo

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Grecia e Spagna sugli scudi, mentre i Paesi dell’ex Jugoslavia già progettano l’accoglienza dei viaggiatori provenienti dall’estero per l’estate 2020. Tanti i Paesi del Mediterraneo, meta privilegiata del turismo internazionale nei mesi estivi, che già scaldano i motori per ricominciare e uscire così dalla crisi causata dai lockdown del Coronavirus anche grazie ai viaggi. L’Italia, invece, sembra non credere molto alle prospettive dell’estate 2020 e ad una fetta di mercato, quella del turismo straniero, che solo da giugno a settembre fa approdare nel Belpaese oltre 280milioni di vacanzieri. 420 milioni quelli che scelgono l’Italia anche il resto dell’anno. Se altri Paesi che affacciano sul Mare Nostrum hanno già stilato un programma di accoglienza, le nostre autorità ancora non hanno comunicato come intendono regolarsi. Una cautela necessaria che però rischia di relegare indietro il nostro Paese nella fisiologica concorrenza, senza esclusione di colpi, che le strategie dei vari Stati mettono in campo per attrarre visitatori. Tutto questo accade nonostante l’Italia proprio di recente sia stata indicata in un articolo del New York Times fra le 10 mete turistiche da preferire nell’era post-Covid, così Valentino Di Giacomo su Il Mattino di Napoli .
IL RITARDO
Le spiagge italiane hanno riaperto per i residenti solo da pochi giorni e con regole differenti tra le Regioni, si punta sul turismo interno. L’emergenza sanitaria è tutt’ora in corso, ma se i dati confortanti delle ultime settimane sul calo dei contagi continuassero ad essere incoraggianti, sarebbe già possibile programmare un piano sia pratico che a livello di comunicazione per invogliare i turisti a preferire ancora le nostre bellezze. Per ora vige invece l’incertezza. Basta dare uno sguardo al portale web dedicato ai turisti, «Italia.it», assai scarno nelle comunicazioni verso i potenziali visitatori stranieri. Sul sito viene comunicato che a partire dal 3 giugno saranno consentiti gli spostamenti solo dall’Unione Europea, dagli Stati aderenti all’accordo di Schengen, da Regno Unito, Irlanda del Nord e Principato di Monaco. Non viene però specificato se chi arriverà nei nostri porti ed aeroporti avrà l’obbligo di quarantena né tanto meno ci sono indicazioni per i turisti che giungono da Oltreoceano. In questo momento agenzie di viaggi e operatori del settore sono completamente tagliati fuori e non hanno alcuna possibilità di poter programmare dei piani per intercettare l’enorme voglia di Italia che c’è nel mondo. Un comparto che vale almeno il 13 per cento del nostro Pil. Sulle spine ci sono anche le principali compagnie aeree che già stanno programmando le nuove tratte da metà giugno: Volotea, EasyJet, Lufthansa e Air France.
LA GRECIA
Non la pensano così quei Paesi bagnati dal Mediterraneo ad altre latitudini. Alla pole position per l’estate 2020 sembra candidarsi certamente la Grecia. Il governo di Atene non solo ha adottato misure severe per contenere l’epidemia, ma ora già punta a rilanciarsi grazie al turismo per guadagnare terreno nei confronti di Paesi generalmente meglio organizzati nell’offerta vacanze come il nostro. I greci hanno già comunicato che riapriranno le proprie frontiere a partire dal 15 giugno, anche se per ora continuano a mantenere un atteggiamento di prudenza. I voli per le bellissime isole delle Cicladi dovrebbero essere riattivati già dai primi di luglio e l’esecutivo greco sta mettendo in campo dei piani per evitare un crollo di presenze da Creta a Rodi, da Santorini a Mykonos. Sul web spuntano già i primi banner per iniziare a prenotare le vacanze nel Paese ellenico: informazioni chiare, ponderate e voglia di intercettare nuove fette di mercato.
SPAGNA E PORTOGALLO
Non vuole restare al palo la Spagna, tra i Paesi più colpiti dal virus. Ieri, attraverso il primo ministro Pedro Sanchez, ha già annunciato di voler riaprire le frontiere senza necessità di sottoporre i turisti alla quarantena a partire dal primo luglio. «La Spagna ha bisogno di turismo ed il turismo ha bisogno di sicurezza e ha spiegato il premier – il governo spagnolo ha sviluppato protocolli di sicurezza sanitaria per il settore turistico ed alberghiero». Il Paese iberico non vuole perdere i circa 80 milioni di turisti che scelgono non solo Andalusia e Catalogna, ma soprattutto le quattro isole delle Baleari che ogni estate riescono ad attrarre milioni di turisti da ogni parte del mondo. Con soli 30mila contagiati e meno di 1300 morti anche il Portogallo si prepara ad accogliere i turisti già dai primi giorni di giugno. Il ministro degli Esteri Augusto Santos Silva ha già spiegato che chi arriverà dall’estero non sarà sottoposto in quarantena invitando i viaggiatori stranieri a preferire le coste lusitane.
LE ALTRE METE
Chi già ora non prevede limitazioni di sorta sono molti degli Stati balcanici. Croazia, Albania e Montenegro mete che negli ultimi anni hanno già fatto registrare sensibili incrementi di presenze turistiche – hanno contenuto bene i contagi e sono pronti sin da ora a ricevere visite. Singolare invece la posizione di Cipro che prevede invece tramite le proprie autorità di differenziare gli arrivi: i turisti preferiti saranno quelli che hanno subito meno contagi, quindi hanno stilato una lista fissando il proprio target a greci, emiratini e israeliani. Al palo, insieme all’Italia, anche la Francia che non ha previsto grandi piani in vista della prossima estate. La Germania aprirà le frontiere anche in uscita dal 15 giugno: ottima notizia per l’Italia perché sono proprio i tedeschi i turisti più innamorati al mondo del Belpaese. Dovremmo però essere in grado di comunicare che possiamo e vogliamo accoglierli in tutta sicurezza. Molti altri Stati hanno già provveduto.

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