Chef Esposito riapre, ma da Positano nessun ristorante è d’accordo. Il protocollo impedisce di lavorare

Chef Esposito riapre, ma da Positano nessun ristorante è d’accordo. Il protocollo impedisce di lavorare . Dal ristorante “La Cambusa” al “Black” al “Tre Sorelle” al “Rada Restaurant” al “Guarracino” fino al “Ritrovo” a Montepertuso, per quanto riguarda Positano, che ha costituito un’associazione alla quale farebbero bene tutti ad aderire per avere più forza, al momento presidente Gabriele Rispoli di Gabrisa, ma non solo dalla provincia di Salerno a quella di Napoli, Amalfi, Ravello, Costiera amalfitana e Penisola Sorrentina, per quanto riguarda la Campania, migliaia di ristoranti dicono no al protocollo proposto da Gennarino Esposito, aderendo a quello più pratico del FIPE, in pratica Gennarino ha adottato il protocollo rigido previsto dagli scienziati, che però farebbe tenere chiusi obbligatoriamente migliaia e migliaia di ristoranti, almeno il novanta per cento non sarebbero in grado di aprire, anche con condizioni migliori tanti non potrebbero farcela, figuriamoci queste.

Quella dei 4 metri quadrati per cliente “è una notizia che ci ha messo proprio in difficoltà. Il distanziamento di 2 metri era qualcosa che ci aspettavamo perché era già nelle norme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma 4 mq, il famoso 2×2, sono impattanti, soprattutto per i piccoli ristoranti. Però non bisogna aver paura, bisogna trovare le soluzioni, pensare a riaprire”. Così, ospite di 24 Mattino su Radio 24, Gennaro Esposito, chef 2 stelle Michelin che fa parte del gruppo di lavoro della fase 2 della Campania con il quale aveva approntato una proposta di linee guida.

“La nostra proposta di protocollo sulla ristorazione – spiega Esposito – riprendeva esattamente le norme dell’Oms. Slovenia, Svizzera e altri Paesi che hanno riaperto, ragionano sui 2 mt per cliente perché quella è la norma, norma che noi abbiamo deciso di non discutere altrimenti il legislatore avrebbe preso il nostro protocollo e lo avrebbe cestinato. L’Oms dice che il cliente deve rispettare una distanza di 2 mt tavolo-tavolo: i 4 mq sono impattanti, è una norma molto pesante e molto difficile da gestire ma penso che più si abbasseranno i contagi più si avvicineranno i tavoli. D’altra parte, – continua chef Esposito – non possiamo neanche pensare di riaprire senza garantire la sicurezza: qui apriamo con una pandemia in atto. Questo è un virus democratico, lo possono prendere le trattorie come il ristorante stellato. E tutti hanno gli stessi problemi: 4 mq sono tanti. Io metterò 4-5 tavoli con cui non penso di poter ‘reggere’ un pasto. Non farò soldi ma voglio riaprire e sono anche pronto a rimetterci, quest’anno è così inutile girarci intorno”.

Fare i turni? “Misura applicabile in altre categorie di ristoranti, nel nostro lavoro invece – sottolinea – non possiamo permetterci di avere un atteggiamento burocratico nei confronti del cliente, dobbiamo garantire un comfort che va oltre. Ma guardiamo anche ad altre soluzioni: a parte dehors e spazi nella città, io guardo in maniera trasversale, magari posso cercare attività da fare con imprenditori diversi da me. Oggi siamo in guerra e bisogna combattere”.

Sotto il post Facebook in cui Repubblica Sapori riporta la notizia, qualche chef esprime i propri sentimenti di ammirazione nei confronti di Esposito e c’è anche chi concorda con lui sul protocollo, ma a Positano sappiamo che tutti i ristoranti si oppongono fermamente alle sue proposte, nonostante le qualità indiscusse dello Chef vicano, sia imprenditoriali che culinarie, il problema non è lui, le istituzioni dovevano aprire un tavolo con le varie realtà del mondo del food e adottare misure che consentono a tutti di vivere normalmente, magari guardando alla Svezia e all’Europa, che ne dite?

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