Cava de’ Tirreni, paura contagio: personale USCA trasferito

Accordo tra sindaco e Asl: dalla sede degli sbandieratori nella villa Agnetti l’Usca viene “dirottata” al Distretto Sanitario 63

Da Villa Agnetti a via Gramsci: il sindaco Vincenzo Servalli e i vertici dell’Asl accolgono le richieste dei residenti di Pregiato e dirottano l’Unità Speciale di Continuità Assistenziale (USCA) nel parcheggio adiacente all’attuale sede dell’ASL. A comunicarlo, dopo le perplessità che erano sorte nei giorni scorsi, è stato – nella giornata di ieri – proprio il primo cittadino in una nota ufficiale diramata da Palazzo di Città. «Il sindaco Vincenzo Servalli – si legge nell’informativa – d’intesa con il direttore del Distretto Sanitario 63 Cava de’ Tirreni- Costa d’Amalfi, Pio Vecchione , e con il vice sindaco con delega alle Politiche per la Tutela della Salute, Armando Lamberti , ha deciso di allocare le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) in una apposita tensostruttura della Protezione Civile, presso l’area parcheggio di via Gramsci. Le Usca sono locali a disposizione dei medici chiamati ad assistere a domicilio i pazienti risultati positivi al Covid-19 e che non hanno bisogno di un ricovero».

Una decisione che arriva in seguito alle preoccupazioni che avevano sollevato i cittadini della zona di Pregiato, dove inizialmente era prevista la collocazione della struttura che sarebbe servita da Unità Speciale, i quali avevano espresso il loro disappunto sulla base, soprattutto, dell’elevata densità demografica della frazione e del rischio di contagio che si sarebbe potuto verificare. Il centro USCA, infatti, fungerà da presidio per tutti i medici e gli operatoti del distretto sanitario che, dopo aver svolto il proprio dovere presso i domicili dei malati, dovranno recarsi in tale luogo per le opportune operazioni di sanificazione. Le loro funzioni sono principalmente rivolte alle cure al domicilio per pazienti Covid-19 (dimessi dalle strutture ospedaliere o mai ricoverati) con bisogni di assistenza compatibili con la permanenza al domicilio e per la cura al domicilio di pazienti con sintomatologia clinica sospetta per coronavirus, di cui non è nota l’eventuale positività e che devono essere considerati come sospetti casi Covid-19.

Da qui le sollecitazioni che erano arrivate anche da Francesco De Martino , presidente del gruppo sbandieratori “Borgo San Niccolò”, la cui sede operativa sarebbe stata tra quelle riadattate per ospitare il presidio sanitario di continuità assistenziale. «Grazie alla comunità di Pregiato, al comitato di quartiere e alle numerose associazioni presenti nel complesso di villa Agnetti e il personale della stessa per l’impegno profuso nell’interesse non solo della nostra frazione, ma a tutela della salute pubblica in generale. Tale comunione di intenti ha dato vita a una profonda riflessione la quale ha portato al ripensamento sulla collocazione della sede USCA (unita speciale di continuità assistenziale) che inizialmente era stata progettata per essere ubicata nel centro della popolatissima frazione e traferendola in un’area e locali sicuramente più idonei a tale scopo quali sono quelli che sorgeranno in una tendostruttura di via Gramsci. Il sindaco Servalli e il direttore del direttore sanitario 63 Cava de’ Tirreni – Costa d’Amalfi, Pio Vecchione, hanno accolto i nostri suggerimenti e fatto in modo che la vicenda si risolvesse nel più breve tempo possibile. Sicuro di aver fatto cosa gradita e, assieme a tanti altri, di aver reso un servizio alla comunità mi auguro che tale situazione di emergenza possa cessare il prima possibile».

Giuseppe Ferrara, La Città di Salerno

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