Per i tamponi si chiede aiuto alle cliniche private

Per i tamponi si chiede aiuto alle cliniche private, scrive Paolo Barbuto sul Mattino di Napoli.
C’è necessità di ampliare il numero dei tamponi esaminati in Campania, bisogna imprimere una svolta per avere un quadro preciso dell’evoluzione dei contagi nella nostra Regione e le strutture a disposizione del servizio sanitario della Campania fanno fatica a stare dietro ai numeri.
Ecco perché la Regione ha lanciato un Sos ai laboratori di analisi privati affinché scendano in campo per contribuire, a pagamento ovviamente, allo smaltimento dei campioni da analizzare quotidianamente con un contratto quadrimestrale che verrà firmato in tempo reale al termine della brevissima procedura di selezione.
LA SELEZIONE
Il primo documento è stato presentato giovedì ed è scaduto già ieri a mezzogiorno. Si tratta semplicemente di una richiesta di disponibilità da parte di tutti i laboratori del territorio pronti a mettersi a disposizione della comunità per contribuire ad aumentare il numero di analisi.
Per adesso non è previsto un controvalore economico, innanzitutto perché fino ad ora c’è stata una semplice richiesta di adesione a un eventuale bando. Da oggi si inizia a fare sul serio anche sul fronte economico perché dopo aver selezionato le aziende che rispettano tutte le caratteristiche previste dalla Regione, si partirà con la selezione che vedrà vincitore il laboratorio che chiederà il prezzo più basso per effettuare le analisi ai tamponi Covid19.
I LIMITI
Non è consentito a chiunque partecipare a questa selezione. La Regione, tramite la Soresa, ha messo precisi paletti che non sono semplicemente quelli richiesti dalle norme ufficiali d’Italia e applicati a tutti i bandi pubblici del Paese.
In questo caso specifico al bando per entrare nel giro dei laboratori che analizzeranno i tamponi possono partecipare solo strutture in grado di garantire almeno la gestione di 500 tamponi ogni giorno. Nel caso di partecipazione di un gruppo di laboratori riuniti in associazione temporanea, ciascuno dei laboratori dovrà avere una capacità di gestione di almeno 300 tamponi quotidiani. La selezione ristretta solo a chi può garantire grandissimi numeri è stata sommessamente contestata dai piccoli laboratori che si sono sentiti esclusi dalla possibilità di partecipare a quest’iniziativa: restringere il campo solo a chi può dare grandi risposte contemporanee, però, è necessario per garantire un flusso continuo e non frammentato di analisi che, se provenienti da decine di strutture differenti, avrebbero aumentato notevolmente la difficoltà nella gestione.
LA CORSA
È necessario ampliare il numero dei tamponi, lo chiede il Governo, lo ha sollecitato anche il direttore dell’Oms, l’organizzazione mondiale per la sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus il quale ha spiegato, senza mezzi termini, che c’è una sola maniera per avere la meglio sul virus ed è racchiusa in tre parole «test, test, test»: secondo gli ultimi studi la percentuale di letalità del virus si abbassa in base al numero di test effettuati, ecco perché bisogna allargare la base.
E siccome attualmente la Campania fa fatica a tenere un ritmo decente sul fronte dell’esame dei tamponi, bisogna cambiare rotta. Attualmente la nostra regione si trova all’ultimo posto in Italia per percentuale di tamponi effettuati in base alla popolazione con un misero 0,33%: numeri troppo bassi rispetto, ad esempio, all’1,2% della Lombardia o al clamoroso 2,4 del Veneto.

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