Ravello. Il messaggio di auguri del Sindaco ai bambini ed ai ragazzi
Più informazioni su
Ravello. Il messaggio di auguri del Sindaco ai bambini ed ai ragazzi.
Cari bambini, cari ragazzi, la consuetudine che ho da tempo di raggiungervi con le mie parole in occasioni speciali, e la Pasqua è una di queste, oggi è adombrata da uno spettro con cui ormai ci confrontiamo da settimane. Uno spettro che impedisce l‘usuale consegna a mano del mio scritto e che sarà fortunatamente superata dalla vostra innata confidenza con i social e la tastiera.
Come tutti, anche voi state vivendo giornate complesse, difficili da affrontare: chiusi nelle vostre case, tirati via con uno strattone ingiusto dalle vostre aule, dai giorni di primavera e divertimento. Questo doveva essere il momento del rush finale in vista della conclusione dell‘anno scolastico o degli esami, il tempo delle gite e dei tuffi azzardati quando il sole diventa più insistente. Immagino perfettamente quanto possano mancarvi le abitudini: il ritrovarsi in piazza con gli amici, il correre in bicicletta lungo le nostre vie, uscire trafelati al suono della campanella, infilarsi nell’autobus o giù per le scale, affamati e desiderosi del pomeriggio. Ma so anche che il vostro sacrificio, come quello di tutti noi, ha uno scopo preciso ed è quello di proteggere voi stessi e i vostri cari.
Il momento che stiamo attraversando, è qualcosa di terribilmente unico,che ci sta provando con sofferenza e distanza, che ci sta cambiando dal profondo, che gioca in modo cattivo con quanto abbiamo di più caro: gli affetti, gli abbracci, la libertà, la routine della nostra comunità, la certezza di un lavoro, di una vita che si impenna alla riapertura degli alberghi, con la frenesia elegante a cui siamo abituati dopo il letargo dell‘inverno.
A voi che siete il nostro futuro, chiedo ancora un po‘ di sacrificio, di avere forza e di dare speranza, perchè voi siete speranza. Augurando a voi e alle vostre famiglie una Pasqua di pace e coraggio, vi dico anche che torneremo ad abbracciarci, a godere del nostro sole, a sederci nella nostra piazza affollata di mondo, a non aver paura dell‘altro. Quando tutto sarà finalmente finito, toglieremo le mascherine dai nostri volti stanchi e sarà ancora più bello guardarci negli occhi e riconoscerci fuori dall‘incubo che stiamo vivendo. E voi sarete i figli di un mondo che si rialza: in una guerra senza fronte e trincee, sventolerà la vostra bandiera di piccoli grandi eroi pazienti .