Piano di Sorrento. Lunedì Santo 2020, il toccante post di una consorella dell’Arciconfraternita Morte e Orazione

Siamo entrati nella Settimana Santa, una Settimana che in penisola sorrentina è stata sempre ricca di tradizioni, di storia e di simboli. E le tradizioni, la storia ed i simboli vanno oltre la pandemia perché sono scritti nei nostri cuori e mai come ora vanno ricordati e celebrati, anche se in modo diverso. A questo proposito riportiamo il post di Olga Stinga, una delle consorelle dell’Arciconfraternita Morte e Orazione di Piano di Sorrento che ci parla del Lunedì Santo 2020.

Lunedì Santo 2020
È un tempo dilatato questo… tutto sembra sfocato, strano, immobile… l’inizio della Quaresima sembra una vita fa… Allora ci preparavamo a tirar fuori vesti, cappucci, guanti, arredi e già sentivamo nell’aria i cori del Calvario e del Miserere. Noi consorelle già ci preoccupavamo di lavaggio vesti e cappucci, stiratura, pulizia dei locali dell’arciconfraternita, lucidatura di incensieri e labari e già pregustavamo il nostro appuntamento del Lunedì Santo. In quel pomeriggio in cui i confratelli “cacciano la Madonna Addolorata”, si racchiude tutto il senso della nostra Quaresima, quel camminare infinito, quel correre, quell’organizzare la vita in funzione della Processione Nera. Tutte le nostre lacrime, i nostri dolori, le nostre preghiere e le speranze più segrete erano affidate a lei mentre risistemavamo il velo, l’abito, il mantello, il fazzoletto che di lì a poco sarebbe stato “cambiato” e lo spadino… sì, quello spadino con incastonato l’occhio di Santa Lucia, era l’anello di congiunzione con tutte le Consorelle che prima di noi avevano assolto a questo “sacro” compito. Quest’anno siamo mancate fisicamente a quell’appuntamento ma con il cuore so che eravamo tutte lì: io, Rita, Annetta, Annamaria, Bianca, Romina, Pina, Marianna, Annalisa, Giuseppina, Giada, Mamma, Daniela… e con noi sono sicura che c’erano anche le mie adorate Maria e la signora Angelina, la signorina Relanda e tutte quelle consorelle che hanno amato e adorato la Processione Nera e che ci hanno lasciato in eredità il più prezioso dei tesori.
In questa sera di un Lunedì Santo surreale, “virtuale”, ho la certezza che abbiamo comunque affidato all’Addolorata tutta la nostra vita e quanto di più caro abbiamo, sicuri che lei ci esaudirà.
Non posso mollare, non posso darla vinta… non posso, non voglio, mai! Io l’appuntamento della Domenica delle Palme che Maria mi ha lasciato in eredità non l’ho mancato: il “panno della croce”, opportunamente sbiancato a mano (perché solo a mano si DEVE lavare, come mi ha sempre detto lei sin da quanto avevo 10 anni), era pronto per essere inamidato e stirato. Quest’anno, dopo 30 anni, è stata più dura del solito, sembrava che la mano inceppava su ognuno degli antichi intagli e su ogni fine ricamo; era come se quel “panno”, come lo chiamiamo tutti, sapeva che sarebbe stato un Venerdì Santo diverso… forse meno umido… Ma io sono andata fino in fondo, anche se gli occhi a volte si sono appannati un po’ troppo, perché tutto deve essere pronto come ogni anno. E’ venuto divinamente, è qui con me, lo guardo e ripenso a tutti i Giovedì Santo sera quando, poco prima che uscisse la Bianca, correvo in Congrega insieme a Maria per consegnarlo. Con quanta fierezza lei portava questo “panno della croce” sul braccio! Già pregustavamo la processione della notte… In questo Lunedì di “Passione” ripenso a noi, a tutti noi… ad ogni singolo portante, corista, cerimoniere, collaboratore, maestro dei cori, membro del Governo… perché so che Venerdì Santo alle 2,40 am noi RESTEREMO A CASA ma saremo VIRTUALMENTE lì, sul sagrato della chiesa di San Michele a pregare, a piangere e a “guardare” la nostra Processione Nera. Sì, perché noi Consorelle Nere dopo 400 e più anni, amiamo guardare la Processione Nera perché la nostra gioia è questa: vederla sfilare impeccabile per le strade di Piano accompagnata dal suono unico dei tamburi, dal canto del Calvario e da quello del Miserere, sapendo che dietro tutto questo ci siamo anche noi.
Restiamo a Casa, Preghiamo, cantiamo il Calvario, l’Inno e il Miserere fino a perdere la voce e partecipiamo alla Settimana Santa Virtuale che ci aspetta ma soprattutto pregustiamo già quella del 2021.

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