Calcio. Enigma Mertens, la società napoletana punta forte sul prolungamento dell’accordo con il belga  foto

Il 6 maggio compirà 33 anni Dries Mertens è nato in Belgio a Lovanio  città fiammiga .Da ragazzino ha indossato anche la maglia dell’Oud-Heverlee Leuven
121 Gol segnati Mertens con centoventuno reti realizzate è top score dei marcatori azzurri di tutti i tempi a pari merito con Marek Hmsik. Novanta reti in A, ventisei in Europa, cinque in Coppa Italia

309 Gare azzurre Dries Mertens sinora ha collezionato trecentonove presenze con il Napoli: 226 in campionato, 17 in Coppa Italia, 65 nelle Coppe europee e una nella Supercoppa italiana

7 Stagioni a Napoli Mertens fu acquistato dal Napoli nell’estate del 2013 dal Psv, voluto da Rafa Benitez. Nella stagione 2016-17 il suo record personale di gol: trentaquattro con Maurizio Sarri in panchina.

Il suo contratto scade il 30 giugno: ha parlato con De Laurentiis però ancora non ha rinnovato

C’è un «prima» e c’è un «dopo»: e questa storia, quella di Dries Mertens, comincia proprio quando il calcio sta per fermarsi, il primo marzo, quando Napoli-Torino s’è appena consumata, e in prossimità di uno stop che si intuiva ma che pareva fosse lontano. C’è poi quel «durante» la pausa che forse sposta un po’ le valutazioni di quegli istanti in cui, seduto intorno ad un tavolo del ristorante con vista panoramica, Dries Mertens ha ricominciato a parlare con se stesso, entrando in un labirinto dal quale non è ancora uscito. Perché quel pomeriggio di una domenica apparentemente normale, emerse la volontà di starsene ancora assieme, altri due anni, e di immaginarsi Re di una città dalla quale non sembrava volesse più staccarsi: in Cina avevano già posto limiti agli ingaggi, abbassando il tetto su livelli normali, e poi era esploso prepotentemente proprio a Wuhan quel virus che qui guardavano con sufficienza, persino con leggerezza, perché certe tragedie le avverti seriamente quando ti entrano nella carne. C’era ancora il calcio, in quelle ore, e Mertens dentro al pallone andò a mettere la testa per guardarci: biennale, quattro milioni netti a stagione, un bonus alla firma di due milioni e mezzo e di cinquecentomila per gli eventuali gol segnati e per l’auspicabile qualificazione in Champions. Insomma, dodici milioni e mezzo in ballo.

RIECCOLI. Il calcio si è fermato il 9 marzo, non c’è stato modo di parlarsi ancora, è rimasto tutto sospeso, chiaramente, e il contratto – che non è come quello federali ma contiene un numero di pagine e di clausole che De Laurentiis ha importato sin dal primo giorno in cui è approdato nel calcio – ha semplicemente bisogno di una firma.

RETROSCENA «MULTA». In quell’amabile chiacchierata, che De Laurentiis fissò proprio dopo Napoli-Torino, c’è stato modo, ovviamente, di dialogare su vari aspetti e tra i capitoli degli argomenti c’è entrato anche quello relativo alle multe per l’ammutinamento del 5 novembre. Inevitabile accadesse, considerato il contesto, e Mertens ha chiesto a De Laurentiis di ammorbidire la posizione e soprassedere.

LE PROPOSTE. Ma il calcio, la vita, ha chiesto altro. Ha inevitabilmente spostato l’attenzione su vicende prioritarie e più serie, e la quarantena ha sottratto a qualsiasi contatto, lasciando quale unica possibilità per chiacchierare il telefono. Ma una questione del genere, e non per soldi, ha bisogno di essere affrontata guardandosi negli occhi, avvertendo a pelle certe sensazioni; mentre è stato più semplice, per chi nell’ombra sogna di persuadere Mertens, riaprire con offerte invitanti. L’Inter, che già a gennaio s’è presentata con una proposta a futura memoria, non ha desistito, ha colto la situazione di stallo, ha lasciato che attraverso amici degli amici arrivasse all’entourage del belga, con contratto in scadenza al termine della stagione, la conferma di una volontà precisa: portare Mertens nella Milano nerazzurra. E nel silenzio, per «Ciro», sono arrivate pure le solite voci dal Principato di Monaco, che non ha mai smesso di pensare a lui.

I SOLDI. Non si gioca e semmai si ricomincerà il campionato ed i relativi impegni dovrebbero essere concentrati in un paio di mesi: gli ultimi giorni di Mertens sono stati dedicati alle riflessioni, alla possibilità di potersi concedere una esperienza nuova. Poi magari non appena si ripartirà, e si avvertiranno il profumo di calcio e le vibrazioni di Napoli, può darsi che il mistero evapori, in quell’orizzonte che rapisce guardando il mondo diversamente.

record di reti

Il sorpasso a Hamsik in stand-by

Mertens ha detto a Hamsik che l’avrebbe superato nei gol
Il record in ghiaccio. Anzi nel congelatore: impacchettato e sigillato in attesa degli eventi, di quel che sarà. Fermo restando un dato di fatto: con tutto il rispetto e l’affetto possibile nei confronti di Hamsik, una delle opere del museo dei grandi azzurri nonché il coprotagonista del film, c’è un’intera città che aspetta di incoronare Mertens. Re Dries I, unico e solo sovrano della storia dei gol del Napoli in tutte le competizioni: vuoi perché la sua epopea di centravanti all’improvviso è troppo bella per finire così, vuoi perché significherebbe un futuro al San Paolo.
E allora, il record. Una specie di ossessione fino alla prima, e per il momento unica, con il Barça: il pittore fiammingo intinge il destro nel genio e nell’estro e poi firma il capolavoro. La rete numero 121 che vale ad agganciare Marek in cima a questa speciale classifica e che però vale anche doppio al cospetto di Messi, dei giganti catalani e di una cornice chiamata Champions. Che spettacolo: finalmente il primato, sì; però dicevamo condiviso con Hamsik. Al signor Dries, per rendere leggendario un romanzo già pazzesco e sedersi comodo sul trono, servirebbe almeno un altro colpo. Un altro gol: quando? Appena possibile, certo. Appena il calcio e la vita saranno scongelati. Per la cronaca, Mertens è già titolare di due record del club: oltre a quello delle reti in tutte le competizioni insieme con Marek (90 in campionato, 17 in Champions, 9 in Europa League, 5 in Coppa Italia), detiene anche quello delle reti nelle coppe europee (26).

fonte:corrieedellosport

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