Emergenza Coronavirus. L’Amministrazione Comunale di Capri diffonde un comunicato: “Facciamo chiarezza”

Riportiamo il comunicato dell’Amministrazione Comunale di Capri reso pubblico sulla pagina ufficiale della città.

FACCIAMO CHIAREZZA
La notizia del primo caso positivo di Covid-19 di cui il Sindaco e la sua Amministrazione sono stati messi al corrente dall’Asl/NA1 soltanto la sera del 3 aprile scorso all’esito positivo del tampone, ha offerto l’occasione, da parte di alcuni, per avviare un’operazione di sciacallaggio che fa leva su un unico strumento potente: la paura.
Disseminando una serie di informazioni fasulle e manipolate ad arte, si cerca di far passare il Sindaco – instancabilmente impegnato nella tutela della salute dei cittadini capresi insieme alla sua Amministrazione sin dall’inizio dell’emergenza – per “bugiardo” e lo si accusa di aver taciuto informazioni essenziali per evitare possibili contagi tra la popolazione.
A queste accuse false, oltre che diffamatorie, si ritiene di rispondere, come sempre con i fatti ricostruiti attraverso un lungo confronto telefonico intercorso nella giornata di ieri con la signora risultata positiva al Covid alla presenza e con il supporto delle forze dell’ordine presenti sul territorio isolano ed, infine, con un confronto avuto anche con i responsabili dell’Asl/NA1.
La signora che è risultata positiva al Covid, residente sull’Isola dal 2006, ha dichiarato di risiedere per scelta personale stabilmente a Capri ormai da lungo tempo e di essere arrivata sull’Isola nei primi giorni di marzo, dunque, prima che fossero adottate a livello nazionale e regionale le misure restrittive degli spostamenti personali da comune a comune (22 marzo).
Nei giorni successivi avverte una leggera febbricola che tratta con Tachipirina e che scompare il 15 marzo. Qualche giorno dopo compaiono tosse secca, perdita del gusto e dell’olfatto e per tali sintomi il suo medico curante di Napoli le prescrive antibiotici. Pertanto, la signora si mette in autoisolamento dopo aver chiesto ripetutamente all’Asl che le fosse praticato un tampone che le viene effettuato soltanto in data 1° aprile e solo a seguito di un intervento da parte della Croce rossa, contattata direttamente dalla signora.
Solo all’esito positivo di tale tampone, ossia alle ore 20 del 3 aprile, – si ribadisce – viene informato il Sindaco.
Tutto ciò è dunque avvenuto dopo la pubblicazione da parte dell’Amministrazione comunale della prima infografica sui tamponi effettuati e molto dopo l’intervento in rete del Sindaco nel primo pomeriggio del 1° aprile.
Alla luce di tali fatti è doveroso fare precisazioni volte non solo a ricordare alcune delle azioni adottate da questa Amministrazione, ma anche a chiarire i diversi ruoli e le distinte responsabilità pubbliche in capo a coloro che sono chiamati ad operare in questa situazione di emergenza sanitaria.
Adottare misure restrittive per contenere, arginare, contrastare il rischio che l’epidemia possa diffondersi sono funzioni che la legge affida alla politica e per essa agli organi dello Stato, delle Regioni e dei Comuni.
In argomento, questa Amministrazione, per non disperdere e vanificare i grandi sacrifici chiesti alla comunità e gli ingenti sforzi sostenuti dalla stessa Amministrazione, ha tempestivamente fatto la sua parte, anche anticipando disposizioni regionali di analogo tenore.
Sin dal primo momento è apparso chiaro che tra le priorità vi fosse quella di tenere sotto controllo il territorio soprattutto dagli sbarchi che quotidianamente vedevano arrivare centinaia di passeggeri a diverso titolo lavorativo operanti sull’Isola.
A fini di contenimento di questi afflussi e di gestione dell’emergenza, la stessa Amministrazione si è tempestivamente attivata.
Per quanto rileva ai fini della specifica vicenda in argomento vanno ricordate, tra le altre, le ordinanze n. 11 del 11 marzo 2020, n. 13 del 17 marzo 2020 e n. 15 del 19 marzo 2020 (quest’ultima, peraltro, anche più restrittiva delle disposizioni regionali all’epoca vigenti), tutte volte ad azzerare quanto più possibile l’afflusso sull’Isola.
Alla responsabilità delle forze dell’ordine è affidato, invece, il controllo affinché tutte le misure indicate vengano osservate e fatte osservare sul territorio nel rispetto dei poteri che le norme contenute nel decreto del Governo hanno loro riconosciuto.
Rispetto a tali attività, questa Amministrazione, pur esulando dalle proprie funzioni, e avendo registrato, da numerose testimonianze, falle nei controlli sul porto di Napoli – sin dal primo momento e a più riprese – ha richiamato l’Autorità portuale di Napoli perché i controlli fossero fatti con regolarità e precisione, prospettando le gravi preoccupazioni derivanti da un’azione che appariva del tutto inefficace.
Permanendo questa situazione, ancora il 30 marzo, con una lettera congiunta delle due Amministrazioni isolane, si denunciava la mancata effettuazione di controlli da parte delle forze dell’ordine ai vari punti di imbarco da Napoli (Beverello, Calata di Massa, Molo 28), Sorrento e Castellammare e si rappresentava – al Presidente della Giunta Regionale (on. De Luca), al Prefetto (dott. Valentini) ed al Presidente dell’Autorità di sistema portuale (dott. Spirito) – il fragilissimo equilibrio sanitario, sociale ed economico che sarebbe stato messo a durissima prova dall’afflusso incontrollato sull’Isola di soggetti non residenti e/o non giustificati a raggiungerla.
Analoga attenzione è stata dedicata alla problematica del pendolarismo del personale sanitario preposto al presidio Capilupi di Capri e proveniente da strutture ospedaliere impegnate in prima linea sull’emergenza Covid (Cotugno, Loreto Mare ed Ospedale del Mare), con più interventi rivolti, anche in questo caso, al Presidente De Luca, al Prefetto dott. Valentini ed al Direttore dell’Asl/NA1 dott. Verdoliva.
Con nota congiunta delle due Amministrazioni, ancora il 25 marzo, si ribadiva la richiesta di attivare personale dedicato esclusivamente al presidio isolano, anche se non domiciliato sull’Isola, e che non frequentasse altri presidi ospedalieri o di servizio territoriale, rappresentando la disponibilità delle Amministrazioni di individuare alloggi dedicati a quanti, provenienti dalla terraferma, avessero voluto prestare il proprio servizio presso il Capilupi di Capri o, in alternativa, chiedendo di assegnare al Presidio caprese, quanti in quiescenza, residenti o domiciliati sull’Isola, potessero risultare disponibili a riprendere servizio.
Quanto, ed in ultimo, alle polemiche che hanno inoltre accompagnato la pubblicazione dello schema riguardante i numeri dei tamponi effettuati e le eventuali rilevanze positive a data 1° aprile, si fa presente che a questa Amministrazione è consentito pubblicare solo quanto trasmesso per le vie ufficiali dall’Asl/Na1. L’Amministrazione, quindi, entra a conoscenza ed in possesso di tali informazioni solo per le vie ufficiali ed è a queste che deve fare riferimento.
In considerazione di quanto fin qui esposto, si invita la popolazione tutta a rispettare rigorosamente le disposizioni impartite dalle Autorità preposte auspicando che il clima “d’odio” e di “caccia alle streghe” fomentato da alcuni in queste ore venga sostituito da uno spirito collaborativo nel superiore interesse della nostra comunità.

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