Costiera Amalfitana. Diario di una quarantena

Attualmente secondo l’immunoallergologo  La Foche Francesco  in questa prima fase che siamo attraversando sono  adatte queste misure di contenimento e l’ospedalizzazione dei pazienti infetti ma dovremo poi curare gli asintomatici a  casa dopo i dovuti test . Evitare quindi l’ospedalizzazione e compiere per vincere questa partita contro questo virus la cosiddetta  “ mossa del cavallo”. Sottoporre quindi a check in chi è stato contagiato liberiamo gradualmente chi ha la protezione di anticorpi , arrivando quindi ad una immunità condivisa . In questo modo  se rileviamo che il 60% ha sviluppato anticorpi possiamo cominciare a ricominciare a riprendere nel modo più normale possibile la nostra vita.

A trainare la rinascita sarebbero donne e giovani.   Il virus certo potrebbe comunque tornare ma in una forma più blanda che non mette a rischio la vita .  A liberarci definitivamente  da questo incubo che stiamo vivendo sarebbe un vaccino ma i tempi sono ancora lunghi , serviranno mesi per test e sperimentazioni.

Il virologo Burioni riguardo al vaccino sottolinea che l’evidenza che gli animali possano contrarre il virus in forma lieve ci permette di avere un notevole vantaggio nella loro sperimentazione .

Non manca però di tranquillizzare gli animalisti . I test non sarebbero dolorosi e pienamente rispettosi della specie animale.  Una delle cause infatti  ricorda che hanno rallentato la ricerca di un vaccino contro Hiv  che  Causa l ‘Aids è stata l’impossibilità di test sugli animali.  I nostri amici potrebbero darci una mano nello sconfiggere questa malattia.

Il virus dovrebbe essere identificato prima che porti l’infetto  alla sala di rianimazione per essere salvato.

Errori gravi sono stati commessi  come quello di Confindustria Bergamo che ha diffuso un video per tranquillizzare che le aziende continuavano ad operare dopo i primi casi.

Bisogna considerare che il tessuto produttivo è molto ricco nella zona e molti imprenditori erano preoccupati di misure drastiche quali  il blocco totale delle attività. La provincia di Bergamo doveva essere dichiarata zona rossa.  Solo il 21 marzo arriva il Decreto legge che chiude ogni attività non considerata essenziale.

La curva dei contagi tra Lombardia e Veneto nel mese di marzo mostra significative differenze, nel primo

caso si impenna  in quanto sono state prese delle misure di precauzione per evitare il contagio.

In Campania pochi posti in rianimazione soprattutto a sud della Campania e dalla Costiera amalfitana dove ci sarebbe l’ospedale di Pogerola  con attacchi per respiratore . Un ospedale mai aperto e divenuto operativo.  Si comprende che se  è necessaria almeno un ora da queste zone per raggiungere un ospedale con sala di rianimazione la mancanza è decisiva per la vita di molte persone.

E intanto continuano a girare immagini di piazza, città  deserte che inquietano non poco.

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