Castellammare, 45enne muore in ospedale con sintomi influenzali. Ora si attende l’esito del tampone

Si attende il tampone per il 45enne deceduto lunedì all’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. L’uomo era giunto all’ospedale con sintomi influenzali. Duro lo sfogo del figlio maggiorenne dell’autotrasportatore: “Hanno fatto morire mio padre. Anche il sindaco, che si era messo in contatto con noi nei giorni scorsi, ci disse che non poteva fare nulla in più rispetto a quello che era stato fatto.”

Il 45enne residente a via Fondo d’Orto è infatti deceduto dopo un lungo calvario. Bisognerà fare chiarezza nei prossimi giorni su questo caso emblematico, infatti la salma dell’uomo è all’obitorio del nosocomio stabiese, custodita in attesa dell’esito del tampone, che è stato fatto lunedì. Attualmente non possono essere celebrati i funerali e nessuno può vedere la salma.

Secondo il racconto dei familiari, l’autotrasportatore di generi alimentari, ha lavorato fino a metà marzo, effettuando delle consegne a Livorno. Al rientro a casa, c’è stata l’autodenuncia all’ASL e al comune, sottoponendosi poi alla quarantena volontaria. In questo periodo, dopo alcuni giorni c’è stata la manifestazione dei primi sintomi: come da prassi sono stati avvertiti i medici dell’ASL, che gli hanno consigliato di restare a casa ed è stato monitorato a distanza.

Quando in alcuni momenti la situazioni sembrava migliorare, lunedì scorso l’uomo è stato poi colpito da una grave crisi, richiedendo i soccorsi. Dopo la corsa al pronto soccorso del San Leonardo, c’è stato il decesso, senza che gli venisse mai effettuato il tampone: il test sanitario è stato infatti realizzato solo dopo il ricovero in ospedale ed ora si attende il responso.

“Se gli avessero fatto prima il tampone – ha raccontato telefonicamente il figlio ai colleghi di Stabia Channel – e se fosse emerso che mio padre era affetto dal virus, magari poteva essere trattato diversamente, magari ricoverato. Ed invece ci hanno abbandonati a noi stessi. Ci hanno semplicemente detto di stare a casa, di non uscire, ed attendere. Ecco, abbiamo atteso, ci siamo comportati come cittadini rispettosi delle leggi e di quanto ci dicevano di fare. E cosa abbiamo ottenuto? La morte di mio padre, deceduto tra le mie braccia.”

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