Tirrenia ferma le navi, stop ai collegamenti con la Sardegna e la Sicilia

Tirrenia ferma le navi, stop ai collegamenti con la Sardegna e la Sicilia una brutta notizia da Antonino Pane su Il Mattino: Tirrenia ferma le navi. Basta collegamenti, basta continuità territoriale con la Sardegna, la Sicilia, le Tremiti. Uno stop di fatto autorizzato dai commissari straordinari del compagnia che hanno proceduto al sequestro dei conti correnti di Cin, la società capofila di Tirrenia. Sequestro chiesto e ottenuto dai commissari straordinari dopo che Tirrenia ha saltato alcuni pagamenti che denunciano, secondo i commissari, il cattivo stato della salute finanziaria del gruppo che fa capo alla famiglia Onorato. Difficoltà culminate nella richiesta di fallimento di Moby da parte dei fondi che detengono i pacchetti obbligazionari. Una vicenda che ancora si muove sul filo del rasoio e che si incrocia con quella dell’altra compagnia del gruppo, la Tirrenia appunto. I commissari di Tirrenia in Amministrazione Straordinaria, Gerardo Longobardi, Beniamino Caravita di Toritto e Stefano Ambrosini fanno sapere che «malgrado Cin abbia più volte comunicato loro in forma scritta la propria disponibilità ad offrire, nei limiti del consentito, garanzie di pagamento di quanto reclamato da Tirrenia in AS, in data odierna hanno eseguito, in questo momento così drammatico per il Paese, un sequestro conservativo sui conti correnti di Cin. Teniamo a precisare – aggiungono – che la società è liquida ma che di fatto il blocco dei conti correnti ne impedisce l’operatività. In seguito a quanto sopra – conclude il comunicato – l’attività di Cin, compagnia che svolge in convenzione con lo Stato il servizio di continuità territoriale via mare per le isole, è stata paralizzata. Pertanto, con decorrenza immediata, sarà impossibile continuare lo svolgimento di detto servizio e già le corse programmate per oggi (ieri ndr) su tutte le linee in convenzione con la Sardegna, la Sicilia e le Tremiti non verranno effettuate».
LA RABBIA
La replica di Vincenzo Onorato non si fa attendere ed è ferma come il suo piglio quando è arrabbiato. «L’azione dei commissari, malgrado le nostre assicurazioni e disponibilità, mi appare, in questo particolare momento storico del Paese a dir poco drammatico, di assoluta irresponsabilità». Onorato auspica «nell’interesse superiore delle isole che colleghiamo, un intervento del governo sui Commissari, che li richiami al senso di responsabilità che dovrebbe animare le azioni di chi detiene posti vitali». E ancora. «La famiglia Onorato è legata ai collegamenti per la Sardegna da circa 130 anni e per questo motivo e per un obbligo morale ripristineremo uno dei collegamenti essenziali per la Sardegna, il Civitavecchia-Olbia con una nave Moby quanto prima, non potendo Cin esercitare il servizio». E il governo? In una nota congiunta dei ministeri delle Infrastrutture e dello Sviluppo si precisa che la decisione del sequestro «è stata assunta dall’organo commissariale in autonomia e indipendenza di giudizio, sulla scorta di un parere favorevole reso da parte del Comitato di Sorveglianza». I due ministeri assicurano anche la garanzia sui trasporti per tutte le isole: «Convocheranno urgentemente il collegio commissariale e Tirrenia Cin perché vengano «adeguatamente contemperati – e se possibile tutelati – tutti gli interessi in gioco». Sulla vicenda c’è da registrare una nota di Stefano Messina, presidente di Assarmatori. «Tirrenia è la prima compagnia di navigazione ad aver dovuto sospendere i servizi di collegamento tra le isole maggiori e minori e la terraferma, tra poco potrebbero seguire anche altre società, visto che nonostante la lettera inviata al governo il 25 marzo scorso nessuna misura è stata presa per sostenere le imprese che in questo mese hanno perso oltre il 90% dei ricavi pur continuando a sostenere tutti i costi operativi. Anzi, per la verità, questi sono addirittura aumentati. Tirrenia – ricorda Messina – ha dovuto prendere la sua decisione dopo che i commissari liquidatori della vecchia bad company hanno chiesto il sequestro conservativo dei conti correnti di Tirrenia-CIN nonostante fosse stata data loro disponibilità a fornire garanzie di pagamento di quanto ancora dovuto alla società in amministrazione straordinaria.
I DISAGI
Intanto i disagi. «Se bloccano la nave qui si ferma la vita», dice il sindaco delle Tremiti Antonio Fentini. La società è l’unica ad occuparsi del trasporto di beni di prima necessità, tra cui anche il carburante per la centrale elettrica e i container carichi di rifiuti. La politica batte i pugni sul tavolo. «Il sequestro conservativo dei conti da parte dei commissari Tirrenia – dice Eduardo Rici, parlamentare della Lega e ex viceministro ai Trasporti – è arrivato in un frangente di emergenza nazionale che lo rende inopportuno, sebbene la situazione economica sia nota da tempo. La conseguente sospensione del servizio minimo garantito dei collegamenti con Sardegna, Sicilia e Tremiti espone oggi la popolazione a pericolosi rischi di isolamento, soprattutto per quel che riguarda gli spostamenti dovuti a motivi sanitari e l’approvvigionamento delle merce di prima necessità, farmaci e beni essenziali». Critiche anche dalla maggioranza. «Lo stop – dice Davide Gariglio, capogruppo Pd in Commissione Trasporti della Camera – è un fatto gravissimo. Chiediamo al governo di mettere in campo tutte le iniziative utili per ripristinare il servizio. È evidente che occorra oggi una maggiore attenzione rispetto alle necessità dei cittadini». Marcello Di Caterina, direttore del Cluster Alis, fa sapere la compagnia è pronta a potenziare i collegamenti verso Sardegna e Sicilia «attraverso l’impiego di ulteriori navi e l’avvio di nuove linee».

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