Napoli. Pascale. COVID-19. Avviato lo studio clinico sul Tocilizumab.

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    Articolo di Maurizio Vitiello – Bellissima notizia. Iniziata la sperimentazione del farmaco Tocilizumab, che tante speranze sta dando per l’aiuto alla guarigione dal Coronavirus.

    COVID-19: il Pascale ha dato il via allo studio clinico sul Tocilizumab.

    Attraverso una piattaforma informatica l’Istituto dei tumori di Napoli seleziona le richieste che arrivano da tutti i centri italiani.
    Il ricercatore Perrone dichiara: “Lavoro di grande sinergia.”
    E’ partita ieri al Pascale la sperimentazione clinica del Tocilizumab, il farmaco finora usato nell’artrite reumatoide e che ha dato forti miglioramenti nel trattamento della polmonite, che complica l’infezione da Covid 19.
    Una complicanza, molto temuta, che si spera possa essere resa meno grave grazie al farmaco, riducendo la letalità della malattia.
    Si lavorerà secondo il protocollo approvato in tempi record da AIFA e dal Comitato Etico in una sinergia tra ricercatori e istituzioni di tutta Italia, passando per l’Università di Modena e lo Spallanzani, forse, mai vista prima d’ora.
    Una sinergia tra diverse branche della medicina per affrontare l’emergenza, ognuno con il suo bagaglio di esperienza e capacità operativa.
    Il gruppo, coordinato dall’equipe di Franco Perrone, oncologo del Pascale come l’altro oncologo, Paolo Ascierto, il primo in Italia ad avere avuto l’intuizione di trattare il farmaco “off label”, si muoverà su una piattaforma informatica dove vengono raccolti i dati di tutti i pazienti degli ospedali italiani che verranno trattati con il farmaco.
    I centri si iscriveranno con una procedura di qualche minuto, via internet, e potranno registrare pazienti da trattare nelle prossime ore e giorni.
    Sempre tramite la piattaforma partiranno due volte al giorno gli ordini per il farmaco, che la casa farmaceutica Roche che lo produce, spedirà direttamente alle farmacie dei centri.
    Ci vorranno mediamente 24 ore per il trasporto.
    Francesco Perrone, direttore dell’Unità Sperimentazioni Cliniche del Pascale segnala: “La cosa bellissima è che in tempi record si è fatto un lavoro di altissima qualità metodologica. La Commissione Tecnico Scientifica di AIFA, compulsata dal direttore generale Nicola Magrini ancor prima che il decreto del Ministro le affidasse poteri specifici in materia di Covid, ha lavorato sodo sul protocollo; ha proposto che il gruppo di ricercatori napoletani collaborasse con il gruppo emiliano, guidato da Carlo Salvarani, con il quale ho stabilito un immediato eccellente rapporto personale. E, poi, il Comitato Etico dello Spallanzani che poche ore dopo essere stato indicato come quello che decide per tutta Italia era al lavoro e nella notte di due giorni fa, dopo un intenso scambio di commenti e due importanti miglioramenti del protocollo stesso lo ha approvato. E, poi, i componenti del comitato indipendente di revisione, metodologi e clinici esperti, tra cui alcuni di quelli che in Lombardia stanno affrontando l’immane emergenza di questi giorni. Un gruppo di persone eccezionali per competenze e per spessore umano. Faccio un nome per tutti, Marilina Piccirillo, oncologa, formalmente la mia vice, senza la quale non avrei avuto il coraggio di affrontare questa sfida e le prossime che si presenteranno. Ma anche altri 6 collaboratori, alcuni dei quali erano precari fino a tre mesi fa. Persone che hanno anteposto il senso di appartenenza e la volontà di contribuire per quello che sanno e sappiamo fare ad affrontare questa terribile crisi.”
    Il direttore scientifico del Pascale, Gerardo Botti ci va cauto e precisa: “Quello che ora è importante è che il farmaco funzioni e che l’intuizione dell’equipe dei nostri ricercatori risulti valida anche alla prova di una sperimentazione prospettica importante per la condivisione con la comunità scientifica e per fare un passo avanti contro questa maledetta pandemia.”
    Il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi, segnala: “La sinergia è la chiave. Collaboriamo tutti, ciascuno nel suo ruolo e ciascuno consapevole che è un anello di una catena che, siamo fiduciosi, ci porterà lontano. Mai come in questo momento ha valore quello che sosteniamo da sempre, 1+1=3.”

    Un lavoro di equipe: i ricercatori del Pascale lavorano 14 ore al giorno compreso il sabato e la domenica.

    Per tutti i lettori conviene restare a casa per non alimentare la circolazione del CONVID-19.
    Stare a casa è un precetto civile, che è di salvaguardia per sé e per gli altri.

    Maurizio Vitiello

    Nota Bene:
    Nella foto allegata l’equipe di Franco Perrone.

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