Napoli: «Io aggredito alle spalle, mi hanno rubato le buste della spesa»

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Parla con voce sommessa Vittorio, 67 anni ben portati. Ha subito lo scippo delle buste della spesa appena fatta ed è arrabbiato con se stesso; vive al centro storico, la disavventura gli è capitata a mezzogiorno di venerdì scorso nei pressi delle rampe di San Marcellino. Racconta la sua disavventura con un po’ di vergogna perché «è da stupidi farsi rubare le buste con latte e prosciutto, solo a me poteva succedere…». E invece non è successo solo a Vittorio. La questione dello scippo delle buste della spesa sta venendo poderosamente a galla negli ultimi giorni, aggressioni particolarmente odiose perché compiute abitualmente contro persone fragili, assalti drammatici perché rappresentano la disperazione di questi giorni. Inizialmente sono arrivate segnalazioni da Fuorigrotta con almeno due casi individuati in due giorni diversi, poi la questione s’è allargata al centro storico dove Vittorio ha subito lo scippo della spesa. Ma probabilmente la questione è molto più ampia anche se non esistono dati certi perché nessuno, fino ad ora, è andato a denunciare.

«No, non ci sono andato dai carabinieri. E che ci andavo a fare? A dire che si sono portati via tre buste di prosciutto sottovuoto, un chilo di pane e qualche busta di latte?», Vittorio difende con veemenza la scelta di non aver denunciato. Chi ha racconti analoghi di altri scippi di spesa, spiega gli stessi meccanismi: nessuno va a denunciare, un po’ per la vergogna di essersi fatto rubare la spesa, un po’ perché tutti pensano che sarebbe inutile «tanto nessuno si metterebbe a caccia dei mariuoli delle spese». E invece le forze dell’ordine invitano a sporgere sempre denuncia, anche per consentire di avere un quadro del fenomeno e iniziare pattugliamenti e servizi di tutela specifici.

Quello di Vittorio non è stato un vero e proprio scippo: non gli hanno strappato le buste di mano correndo ma l’hanno avvicinato e se le sono fatte consegnare: «Stavo all’altezza del ponte di Sanseverino, era mattina, avevo due buste in una mano e una sola busta nell’altra. Roba utile ad andare avanti per un po’ senza stare ogni giorno nel supermercato: una piccola riserva che basta per tre o quattro giorni, come faccio sempre, nulla di particolare valore».

Vittorio si è avviato verso casa che sta a cavallo dei Decumani ma nel silenzio che lo circondava ha sentito passi che si avvicinavano sempre di più, finché lo hanno raggiunto: «Solo dopo ho capito che quei due mi stavano seguendo dal momento in cui sono uscito dal supermercato. Erano sicuramente giovani ma ho visto solo gli occhi perché entrambi avevano sul volto le mascherine di protezione».

Una volta raggiunto Vittorio, uno dei due ragazzi gli si è parato davanti, l’altro è rimasto alle spalle: «Non hanno mostrato armi, ma quello che stava davanti a me teneva una mano in tasca e ho avuto la sensazione che impugnasse qualcosa. Mi ha detto “dammi le buste”, io ero solo, ho avuto paura e gliele ho date. Le hanno prese e sono scappati via».

Secondo le ricostruzioni fatte con i racconti degli altri assalti in città (lo ribadiamo, nessuno dei quali denunciato, purtroppo) le modalità di esecuzione sono sempre le stesse. La vittima viene individuata mentre fa la fila, si selezionano le persone più anziane e palesemente in difficoltà a stare da sole in strada: insomma si punta a chi sarà incapace di difendersi e paralizzato dalla paura.

Quando la vittima individuata esce dal market, gli scippatori delle spese non entrano subito in azione per evitare possibili interventi da parte delle altre persone in coda, e siccome le code abitualmente sono molto lunghe, la vittima viene seguita per un buon tratto di strada fino al momento dell’aggressione. Tra i racconti che abbiamo raccolto fino ad ora, solo quello di Vittorio contiene la richiesta esplicita di consegnare le buste: nelle altre occasioni si è trattato di veri e propri scippi tanto che in un caso, a via Leopardi, una delle buste di plastica s’è lacerata e il contenuto è rimasto a terra lasciando gli scippatori a bocca asciutta.

Fonte Il Mattino

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