La questione coronavirus-lavoratori stagionali, inizia ad interessare anche la grande informazione nazionale

“ Le disdette  in massa di hotel e ristoranti  mettono in crisi 200mila  lavoratori che non possono contare sugli aiuti dello Stato”  è quanto evidenzia  oggi “Il Fatto Quotidiano”.  Un grande passo in avanti per  quelle migliaia di famiglie che da qualche mese non risultano neanche più aggrappate al sussidio Naspi. Senz’altro anche  merito di quei giornali on line come Positanonews e dell’ Associazione Nazionale Lavoratori Stagionali, che da tempo dalla costiera sorrentina amalfitana e dall’Isola d’Elba, costantemente martellano Governo ed Istituzioni circa tale drammatica situazione.

“Gli esodati del contagio, zero tutele per gli stagionali” titola l’articolo di Roberto Rotunno su “Il Fatto Quotidiano” di oggi. Nel fare una panoramica  di come la crisi  economica, diretta conseguenza del contagio da coronavirus con disdette a bizzeffe e strutture vuote, sta colpendo il nostro Paese anche dal punto di vista occupazionale, Rotunno si sofferma  sulla drammatica situazione dei lavoratori stagionali. Ovvero di coloro  che  ogni anno, mandano avanti con le loro mani e i loro sacrifici la grande macchina del turismo italiano. Una categoria di lavoratori che nonostante il comparto rappresenti oltre il 12% del Pil della Nazione, troppo spesso vengono totalmente dimenticati dai Governi. Come sta succedendo in questa difficile occasione gli stagionali saranno coloro  che pagheranno più di tutti  questa emergenza sanitaria. Dato che al momento  non possono aggrapparsi  a nessuna delle misure finora messe in campo dal Governo  attuale, per limitare i danni economici  del Paese. Nel frattempo  le strutture  delle località invernali chiudono in anticipo mettendo i lavoratori in cassa integrazione mentre quelle delle località estive  rimandando l’ apertura ed i lavoratori  non vengono nemmeno assunti e pertanto senza alcun sussidio che, insieme alle loro famiglie, possa proteggerli . Una categoria  già precaria di suo –sottolinea Rotunno – dove i più fortunati lavorano otto mesi mentre la grossa fetta soltanto sei ed è tutelata soltanto per tre mesi dal sussidio Naspi. Il sussidio di disoccupazione varato con il Job’s Act del Goveno Renzi nel 2014. Serve un apposito strumento e di ciò né è consapevole la deputata del Movimento 5 Stelle, Teresa Manzo. Su tale direzione  si sta cercando di individuare  misure capaci di sostenere i lavoratori stagionali del turismo. Per Giovanni Cafagna, rappresentante  dell’ Associazione Nazionale lavoratori Stagionali ,che insieme al nostro giornale, da anni risulta essere a fianco dei lavoratori stagionali del turismo e tenere costantemente alta l’attenzione per abbattere il provvedimento Naspi ( tra l’altro, di recente, giudicato incostituzionale dal Comitato Europeo dei Diritti Sociali), la soluzione potrebbe consistere , per iniziare,  nel prolungamento della Naspi  per coloro che hanno presentato domanda nel 2019. Al momento,  a proposito di turismo e vacanze  ed in attesa  che qualcosa si muova a loro favore, sono i lavoratori stagionali a rimanere in vacanza. La peggiore che si potesse immaginare conclude Rotunno. 07 marzo 2020 – salvatorecaccaviello

Fonte : Il Fatto Quotidiano

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