La fede durante l’emergenza. I cattolici pregano con “Ammènne”, raccolta di preghiere in napoletano

Comunicare con Dio nella lingua del proprio territorio, sembra quasi un’utopia, ma ci è riuscito Sigismondo Nastri, il celebre scrittore della costa d’Amalfi, con la pubblicazione del suo libro “Ammènne” (CLICCA QUI per leggere l’articolo del 2015), nel quale ha effettuato una traduzione personale – ma fedele alle originali – delle preghiere del cristianesimo.

Una pubblicazione affascinante, dopo il quale è arrivato il permesso di pubblicare, oltre alle preghiere cardine del cattolicesimo, anche le suppliche meno comuni, come nel caso della Costiera amalfitana dove è vivo anche tra le nuove generazioni, il culto a Sant’Andrea Apostolo, a San Pantaleone, a Santa Trofimena, alla Madonna di Positano. Ed a Santa Maria a Mare che si festeggia il 15 agosto a Maiori: «’a statua miracolosaca e piscature tiràreno a mare dint’a na rezza, a lei i fedeli di affidano per scanzare tutte e tempeste e chisto munno e arrivare priàte mparaviso».

«In questo lavoro confessa Nastri ci sono in controluce le storie vissute da me e dai miei compaesani: la sacralità del pane che, a Pasqua, il più anziano della famiglia benediva prima di metterlo in tavola, il Rosario recitato la sera, le disastrose alluvioni che nell”800 e nel 900 sconvolsero la nostra Divina Costa». Ma anche il suo percorso di vita fatto di una religiosità trasmessagli con il latte materno: «Sono devoto a San Giuseppe Moscati che era amico di un mio prozio e, quando posso, vado a Napoli, alla Chiesa del Gesù Nuovo dove ne è custodito il corpo. Un padre gesuita mi disse che ad una certa età la fede diventa assicurazione dell’aldilà. Non so per me credere è sempre stato qualcosa di naturale».

ammènne e madonna positano

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