Gabbiadini: “Cara Bergamo, a dedicarti queste righe è un bergamasco di poche parole”.

Di origini bergamasche, lontano dalla sua terra che soffre per un virus che, peraltro, ha colpito anche lui in prima persona, Manolo Gabbiadini ha scritto una lettera alla sua città. Uomo di poche parole ma con un grande cuore, il giocatore doriano ha così espresso i suoi sentimenti in questo periodo: “Cara Bergamo, A dedicarti queste righe, mentre stai vivendo un momento terribile, è un bergamasco, per giunta di poche parole. Noi preferiamo i fatti, o piccoli gesti che valgono più di mille parole. In queste settimane così strazianti, però, non riesco a non dedicarti il mio pensiero mentre guardo le scene più angoscianti che si possano immaginare. Colpi al cuore, che fanno male. Tu, Bergamo, sei troppo forte per essere sconfitta. Per piegarti, pensa, ci è voluto un nemico della peggior specie, mai visto prima, infido, subdolo, invisibile. Per piegarti, ma non per sconfiggerti. Io, Bergamo, da bergamasco che non dimentica le sue origini, ti mando il mio abbraccio e il mio incoraggiamento, esortandoti a rialzarti. Più forte di prima. Perché non ho dubbi che sarà così. Perché il tuo è un popolo di lavoratori, che lotta e suda in silenzio, che combatte le difficoltà con orgoglio, fierezza e dignità, senza lamentarsi. Con la profonda convinzione che tutto questo li ripagherà. Tu, Bergamo, continua a combattere”.

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