Riceviamo e pubblichiamo. Il disappunto dei cittadini vicani per il polo ospedaliero unico di Sant’Agnello

Riceviamo e pubblichiamo. Il disappunto dei cittadini vicani per il polo ospedaliero unico di Sant’Agnello. Polo ospedaliero unico di Sant’Agnello ma di unico ha la sua scelta fatta dai politici locali e non, nessuno escluso, di realizzare il “sogno” per qualcuno ma una catastrofe per noi cittadini Vicani.
In data 01 giugno 2011 si completava quanto detto in assemblea dei sindaci presso ARIPS dove si decideva di intraprendere una strada condivisa da tutte le amministrazioni.
Le risposte furono tempestive: la giusta comunale Vicana fu la prima a deliberare, 12 dicembre 2012 a seguire Sorrento con delibera il 14 dicembre del 2012, Sant’Agnello il 21 dicembre 2012, Piano di Sorrento con delibera 28 dicembre 2012, Positano con delibera del 21 gennaio 2013, Meta con delibera del 04 Marzo 2013, Massa Lubrense con delibera del 13 Marzo 2013.
L’11 Aprile 2013 il sindaco I. in nome è per conto delle sette amministrazioni comunali trasmetteva gli atti approvati al Direttore Generale dell’ASL Napoli 3 sud e tutti i sindaci sottoscrivono la lettera indirizzata al presidente regionale in carica Caldoro e a tutti i diversi responsabili della sanità Campana illustrando le motivazioni delle loro richiesta di progetto a favore del Polo ospedaliero unico.
Sottoscrivono e accettano la nascita d l Polo ospedaliero unico e chiedono alle SSLL un’immediata risposta tangibile a questa proposta.
Nel 2015, Franca Rossi segretaria del direttivo PD di Vico Equense, fece una petizione popolare raccogliendo 3500 firme di Vicani pronti a difendere le sorti dell’ospedale De Luca e Rossano.
Nel 2019, io da cittadino, ho chiesto ai consiglieri comunali, con nota scritta, di avvalersi del referendum consultivo per fermare questa scelta non condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini .
Nel 2020 è da diverso tempo che chiedo un consiglio comunale a formula aperta; attualmente zero, hanno paura di confrontarsi democraticamente, in materia.
GIÙ LE MANI DAL NOSTRO OSPEDALE.

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