Ravello, Di Martino: “L’ordinanza sul traffico non si tocca. Bus non possono scorrazzare a piacimento”

Tiene ancora banco l’ormai arcinota ordinanza sul traffico in Costiera Amalfitana. Un’ordinanza tanto desiderata da molti, anche diversi sindaci della Divina, ma che è anche al centro di varie polemiche e trattative. Come avevamo riportato, nella giornata di ieri si era tenuta un’udienza al Tar, che ha visto protagonisti albergatori e titolari di aziende di trasporto pubblico, i quali hanno ricorso in sede amministrativa proprio contro la famosa ordinanza.

Difatti, il ricorso in questione, è stato attualmente bloccato: gli avvocati hanno proposto la cancellazione della causa dal ruolo, proprio perché si sono intensificate le trattative tra i ricorrenti e i sindaci della Costiera Amalfitana.

Noi abbiamo deciso di ascoltare il sindaco di Ravello, Salvatore Di Martino. “L’ordinanza non si tocca – ha chiarito il primo cittadino – Ravello, Positano e Amalfi, principali comuni della Costiera Amalfitana sono determinati a difendere l’ordinanza del Prefetto.

I ricorrenti hanno fatto bene a rinunciare: è impossibile poter immaginare che in una zona come la nostra i bus possano scorrazzare a piacimento, a prescindere anche dalla lunghezza. Servono delle limitazioni. Anche questa estate avremo sicuramente dei problemi: dobbiamo puntare alla ztl che aveva proposto il sindaco di Amalfi Daniele Milano”.

Insomma, c’è l’intenzione ferma di andare avanti e appoggiare un’ordinanza che entrerà in vigore, ricordiamo, dal prossimo 1° aprile. C’è stato quasi un anno di tempo per cercare trattative e ci pare difficile che le cose possano cambiare all’ultimo momento, a praticamente poco più di un mese da un’ordinanza storica per la Costiera Amalfitana.

Sono anni che viene sollevata la questione dei grandi bus sui territori della Divina: erano almeno una quindicina d’anni che l’idea di limitazioni, in tal senso, era sul tavolo. Un problema che non poteva più essere ignorato e che probabilmente potrebbe segnare un punto di svolta. Ovviamente da sola l’ordinanza non basta, ma può e deve essere un punto di partenza.

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