Ravello. Ecco il Comunicato Stampa e la nota di Di Martino su Felicori

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Ravello ritrova il rispetto e la centralità che le competono.

A pochi minuti dalla conclusione del Consiglio Generale di Indirizzo della Fondazione Ravello, il Comune incassa una vittoria a tutto tondo con la nomina della dottoressa Almerina Bove, Vicecapo di Gabinetto della Presidenza regionale, che svolgerà il ruolo di Commissario straordinario, nomina intervenuta nella tarda mattinata di oggi, 12 febbraio, da parte del Governatore De Luca che, con intelligenza, ha accolto le richieste formulate dal sottoscritto nel documento inviatogli lunedì 10 febbraio u.s.
Tale nomina rappresenta la via maestra, capace di fare uscire, con un confronto istituzionale, leale e costruttivo, la Fondazione Ravello dal pantano di un commissariamento tanto lungo quanto improduttivo e soprattutto lesivo della dignità dell’istituzione locale mortificata, dopo 12 mesi di assoluta inadempienza, da una proposta di modifica statutaria del tutto inidonea al raggiungimento delle attese e delle finalità prefissate.
Invero l’obiettivo strategico della messa a sistema dei tre beni, Villa Rufolo, Villa Episcopio e Auditorium Oscar Niemeyer, è stato del tutto ignorato. La mancanza di una proficua interlocuzione da parte del Commissario con il MiBAC, pure avuta dal sottoscritto nel luglio scorso con il Ministro Bonisoli, il quale aveva esplicitato piena adesione all’ipotesi prospettata, ha irrimediabilmente incrinato i rapporti con il territorio.
Sin dalle prime battute di oggi pomeriggio, ho potuto constatare lo spirito costruttivo del neo commissario dott.ssa Bove, che ha recepito in pieno le richieste che provengono dal territorio e che sono sicuro, non solo per le doti professionali, ma anche per l’amore che ella nutre verso Ravello, nel più breve tempo possibile, sarà in grado di traghettare la Fondazione Ravello dalla fase commissariale alla piena attività ordinaria.
Non posso che dichiarare vincente la linea sostenuta fin dall’inizio, un trionfo dei principi giuridici che collidevano con la nomina del commissario Felicori per la terza
volta.
Del resto era fin troppo evidente che, una volta nominato il C.D.I., il commissario Felicori non aveva più ragione d’essere: “Sono fiducioso, in un’ottica di piena collaborazione tra Comune, Regione e Provincia, del lavoro che svolgeremo con la dottoressa Bove per le modifiche statutarie attese da fin troppo tempo e arenate in un anno di stallo commissariale”.

 

Ecco la Nota di Di Martino

All’indomani del completamento dell’iter da me avviato e culminato nella nomina dei 3 rappresentanti nel Consiglio Generale di Indirizzo della Fondazione Ravello, pure seguito il 27 gennaio u. s. dal decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania, recante la designazione dei membri di nomina regionale, ero convinto che si fosse imboccata finalmente la strada dell’ordinaria gestione del Sodalizio. 

La via maestra, capace di fare uscire, con un confronto istituzionale, leale e costruttivo, la Fondazione Ravello, dal pantano di un commissariamento tanto lungo quanto improduttivo e soprattutto lesivo della dignità dell’istituzione locale, mortificata dopo 12 mesi di assoluta inadempienza da una proposta di modifica statutaria giuridicamente inqualificabile, metodologicamente scorretta e totalmente priva di visione prospettica. 

Di qui, lo sforzo di dialogo da me operato all’indomani delle nuove nomine, pure raccolto da esponenti politici e dirigenti di vertice della Regione, di pervenire ad una condivisa rivisitazione statutaria in grado di assicurare, con il doveroso coinvolgimento del MiBACT, l’unitaria e strategica gestione dei tre beni (Villa Rufolo, Auditorium e Villa Episcopio) attraverso il conferimento in favore della Fondazione Ravello per la relativa tutela e valorizzazione.

Nel corso di siffatta interlocuzione, ho, nondimeno rimarcato l’inopportunità di un nuovo commissariamento in considerazione dell’immanente ricomposizione dell’intera Governance della Fondazione, in ogni caso manifestando la netta e totale indisponibilità della Comunità ravellese a subire l’onta di un nuovo commissariamento “targato Felicori”. 

Purtroppo, si è dovuta registrare, con somma sorpresa e profondo rammarico, la diversa volontà della Regione che, promiscuamente sovrapponendo il ruolo di Ente controllante a quello di socio fondatore, con la delibera del 28 gennaio 2020 n. 52, ha inteso prorogare la gestione commissariale, malgrado la possibilità di imprimere, quale organo di vigilanza, l’immediata convocazione del C.G.d.I per la rapida nomina del Consiglio di Amministrazione e del Presidente della Fondazione, atteso che, nelle more, erano stati nominati i relativi rappresentanti da parte dei soci fondatori Comune e Regione.

La sorpresa si è trasformata in disappunto con l’emanazione del Decreto presidenziale con il quale il dott. Mauro Felicori (da poco eletto in Emilia Romagna quale Consigliere Regionale) è stato rinominato, sostanzialmente per la terza volta, Commissario Straordinario della Fondazione Ravello per un massimo di 2 mesi.

Tanto al dichiarato fine di assicurare la programmazione del Ravello Festival e completare l’iter approvativo delle modifiche statutarie. 

Con assoluta lealtà ed altrettanta franchezza ho il dovere di rimarcare che una simile iniziativa appare come un schiaffo sonoro alla dignità di un’intera Comunità che ha già subito per 12 mesi la presenza ingombrante e oltremodo dispendiosa di un Commissario totalmente inadeguato al compito affidatogli.

Invero, con la sua prima iniziativa da Commissario per la terza volta, ha convocato il C.G.d.I. per il giorno 12 febbraio p.v., con all’ordine del giorno “la condivisione del percorso per le modifiche statutarie”, in tal modo ammettendo il gravissimo ed ingiustificato ritardo dal momento che, pur avendo ricevuto come prioritario obiettivo quello di procedere alle opportune proposte di modifiche statutarie da condividere con i soci fondatori, ha di fatto tradito il mandato ricevuto,  ignorando la doverosa interlocuzione e il dialogo minimo con il territorio.

L’inopportunità che sia Mauro Felicori a dover coordinare il percorso approvativo dello Statuto è resa evidente dalle articolate motivazioni che hanno indotto dapprima la G. C. di Ravello a richiederne nell’ottobre scorso la sostituzione per inadempimento e dalle altrettante diffuse argomentazioni da me calate nel decreto sindacale n. 1 del 2020, con cui sono state considerate irricevibili le acciabbattate proposte statutarie rese all’ “ultimo minuto utile” (27 dicembre 2019).

Tali atti, che ad ogni buon fine rimetto integralmente in allegato, sono la testimonianza di un dissenso motivato che il Governatore ha il dovere di valutare a meno di non imbarcarsi incautamente in un dannoso braccio di ferro istituzionale. 

Dirimente, tuttavia, appare la circostanza che il Decreto Presidenziale recante la rinomina del dott. Mauro Felicori contrasta con il divieto di conferibilità sancito a mente della normativa anticorruzione (D.Lgs. n. 39 del 2013). 

Invero, sulla base dell’inequivocabile determinazione resa il 21.10.2014 (orientamento n. 97) dal Presidente dell’ANAC il rinnovo di una nomina in un ente assoggettato a controllo pubblico statale e/o regionale che intervenga in capo alla stessa persona per effetto di precedente designazione (eventualmente prorogata) é assoggettato al divieto di cui dell’art. 4, comma 1, del richiamato D.Lgs. riflettente i soggetti che “nei due anni precedenti abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dall’amministrazione che conferisce l’incarico”. 

Quanto innanzi a tacere, sulla base delle linee programmatiche rese dall’Anac nel 2017, del carattere “del tutto eccezionale e straordinario” di una nomina esterna alla struttura dirigenziale organicamente assegnata all’ente vigilante, nonché della stringente normativa calata nel Regolamento n.2 del 22 febbraio 2013 della Regione Campania, secondo cui “gli incarichi commissariali possono essere rinnovati al medesimo commissario una sola volta”, imponendosi che, qualora “alla scadenza del rinnovo permangano motivi che hanno determinato l’impossibilità di costituire l’ordinario organo di amministrazione previsto dallo statuto, il Presidente della Giunta Regionale provvede alla nomina di un nuovo commissario”.

Senza tralasciare che, alla scadenza del commissariamento Felicori, vi erano tutte le condizioni perché il nominato C.G.d.I. provvedesse alla nomina degli altri organi di governo della Fondazione.

Tali ultime considerazioni, unitamente ai rilievi in precedenza esposti, mi inducono a richiedere un subitaneo intervento correttivo che restituisca “la parola” ai soci fondatori e che eviti l’invalidità di tutti gli atti ad iniziativa del nuovo commissario a partire dalla prevista convocazione del C.G.d.I. del 12 febbraio p.v.

In mancanza di un apprezzabile ripensamento, pure affidato all’intelligenza e alla sensibilità istituzionale del Presidente De Luca, mi vedrò costretto alle più dirompenti iniziative politiche, mediatiche e giudiziarie utili a salvaguardare la dignità dell’istituzione locale e della comunità territoriale.

 

Dalla Residenza Municipale, 8 febbraio 2020

 

                         Il Sindaco
         f.to Avv. Salvatore Di Martino

 

Il presente documento viene integralmente condiviso e sottoscritto dai rappresentanti da me nominati nel C.G.d.I. della Fondazione Ravello, Avv. Paolo Imperato e Rag. Michelangiolo Mansi.

 

f.to Avv. Paolo Imperato

f.to Rag. Michelangiolo Mansi

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