Napoli. Galleria WeSpace. Presentazione del nuovo romanzo “Un tiro mancino” di Monica Florio (L’Erudita Editore). foto

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    Articolo di Maurizio Vitiello – Successo del libro “Un tiro mancino” di Monica Florio, brava scrittrice.

    “Tutto si evolve, nulla resta identico. Si va avanti, non indietro”.
    “Un tiro mancino” di Monica Florio (L’Erudita), pp. 120, euro 15.00; in copertina: “Paura”, olio su tela di Corrado De Benedictis.

    Giovedì 6 febbraio 2020, alle ore 18.30, presso la galleria WeSpace, in Vico Vasto a Chiaia, 52/53 – Napoli, si presenterà il romanzo “Un tiro mancino” di Monica Florio (L’Erudita Editore).
    All’incontro con l’Autrice interverranno Rita Felerico e Vincenzo Villarosa.

    Brevissima scheda sull’autrice:

    Monica Florio è una giornalista e operatrice culturale napoletana.
    Scrive di cultura sul periodico www.ilrievocatore.it e sul portale padovano www.literary.it
    Ha pubblicato il saggio “Il guappo – nella storia, nell’arte, nel costume” (Kairòs Edizioni, 2004), la raccolta di racconti “Il canto stonato della Sirena” (Ilmondodisuk Libri, 2012), i romanzi “Puzza di bruciato” (Homo Scrivens, 2015) e “Acque torbide” (Edizioni Cento Autori, 2017).
    È l’autrice dei romanzi sul disagio giovanile “La rivincita di Tommy. Una storia di bullismo omofobico” (La Medusa Editrice, 2014) e “Ragazzi a rischio. Una nuova avventura per Tommy” (La Medusa Editrice, 2016).

    Ecco una breve scheda sul libro:

    Un tiro mancino è la storia di tre ragazzi e della loro amicizia, messa duramente alla prova da bugie, incomprensioni e rivalità.
    Milena e Veronica non si somigliano affatto: la prima è romantica e sognatrice, l’altra cinica e ambiziosa.
    La competizione tra le due tredicenni avrà conseguenze inaspettate, danneggiando Marco, il loro amico di due anni più grande che le conquista con il suo fascino tenebroso.
    In questo romanzo young-adult l’Autrice ritrae con stile sobrio ed efficace il difficile percorso verso la maturità di alcuni adolescenti, mostrandoci una realtà sempre più asservita al conformismo e al narcisismo digitale.
    Così scrive Antonio Fresa nella prefazione al volume: “Una storia forte, narrata con il garbo e la compostezza di una scrittrice matura, che sa guidare il lettore su di un terreno scivoloso, senza eccessi verbali o stilistici. Una storia di omofobia che sa trasformarsi anche in una storia di amicizia”.

    Da leggere, da non perdere l’evento culturale.

    Maurizio Vitiello

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