Napoli, commerciante morto a via Duomo: parla la figlia Rossella. “Mio padre morto invano. Quanti palazzi malmessi”

Napoli. Una notizia che scosse profondamente tutta la regione, e non solo. La morte di Rosario Padolino, commerciante di via Duomo, fu una vera e propria ingiustizia e i familiari, giustamente, non riescono a darsi pace. Ingiustizia, perché non è possibile ai giorni nostri, in una delle principali città italiane, che si possa morire ancora per un cornicione che viene giù da un palazzo. Oltretutto, in una strada super trafficata, da abitanti del posto, studenti di ogni dove e turisti di tutto il mondo.

I colleghi de Il Mattino hanno intervistato la figlia di Rosario, Rossella, che si è detta perplessa sulle condizioni di molti edifici in città.

“Sollevo lo sguardo e vedo palazzi malmessi, pericolosi, in ogni quartiere della città. Possibile che nessuno pensi che quella tragedia può ripetersi?”, ha dichiarato. “Sono indignata per questo. Lo sono ancora di più perché amo questa città di un amore profondo, pervicace, incontrollabile, e vederla ridotta in questo stato di abbandono e degrado mi fa male.

“Non ritengo che ci sia un solo responsabile: tutti noi napoletani siamo parte in causa in questa vicenda. Lo siamo quando osserviamo il degrado e non lo denunciamo, quando nelle riunioni di condominio ci battiamo per evitare lavori che troviamo costosi ma non pensiamo che potrebbero evitare tragedie, quando con gesti o con omissioni contribuiamo a trascinare la città verso il fondo”.

“Io non cerco vendetta e non provo rancore. In chiesa nel giorno dei funerali dissi che mio padre amava follemente Napoli e così la città aveva voluto prenderselo, tenerlo tutto per sé. -ha continuato- Per me il tumore della nostra città è il degrado. La sta divorando, può portarla alla morte, ma c’è una possibilità di curarlo”.

“Serve una spinta tenace da parte di tutti i cittadini. Ho parlato due volte con il sindaco de Magistris, è stato gentile e si è mostrato addolorato, mi ha spiegato che il Comune non può fare altro che segnalare le situazioni di pericolo e chiedere ai singoli condomini di rimediare con urgenza. Non può intervenire personalmente su ogni situazione di pericolo che riguarda un privato.

“Napoletani reagite, contribuite a cancellare il degrado, mettetevi in movimento. Ogni mattina quando uscite di casa voltatevi verso il vostro palazzo e osservatelo con attenzione: se pensate che sia malmesso pretendete che venga rimesso subito in sesto perché in gioco può anche esserci una vita. Non devono più accadere tragedie come quella che ha travolto la mia famiglia, anche se a Napoli sembra che nessuno abbia compreso questa triste lezione”.

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