Costa d’Amalfi, coronavirus: tempo di riflessioni tra salute ed economia

L’emergenza coronavirus, che in questo particolare periodo sta condizionando il nostro vissuto quotidiano, merita delle riflessioni che tra responsabilità e fiducia, ci consente di affrontare tale questione, che investe la sfera della salute come quella dell’economia. Prospettive sul benessere di chi vive la Costa d’Amalfi 365 giorni all’anno e chi invece la vive (temporaneamente) da turista sono frutto della considerazioni prodotte da Primavera Maiorese, che le ha affidate al proprio canale social:

“È in momenti come questo che si comprende l’importanza delle Istituzioni, ed i cui effetti dipendono proprio dalla presenza o dall’assenza delle Istituzioni.
La Costiera costituisce uno straordinario comprensorio turistico di rilevanza mondiale.
Qui giungono turisti da tutto il mondo, con possibili problematiche sanitarie. Epperò già oggi si registrano cancellazioni di prenotazioni alberghiere, con sicure problematiche sull’economia locale.
La Costiera, come ogni distretto turistico, vive grazie alla bellezza e sanità dei propri paesi. Epperò la Costiera vive di turismo!
Pertanto si comprende come sanità pubblica ed economia siano strettamente intrecciate. Senza certezze sulla sanità dei luoghi rischiamo il crac economico perché ovviamente i turisti chiedono in primis garanzie per la propria salute. E viceversa con l’arrivo indiscriminato di persone rischiamo il collasso sanitario.
Pertanto, tutte le Istituzioni hanno il dovere di richiedere immediatamente ai Governi regionale e nazionale misure di emergenza, volte a contemperare i distinti ma connessi valori costituzionali di Salute e Lavoro.
In particolare è necessario:

1) garantire la sanità pubblica, rassicurando cittadini e turisti, per una #Costieravirusfree, con la verifica sulla provenienza e le condizioni di salute degli ospiti; col potenziamento del P.O. di Castiglione di Ravello (unico presidio necessario per qualsiasi esigenza sanitaria); con la costante sanificazione di tutti i luoghi pubblici ed aperti al pubblico (tutte le aree all’aperto, uffici pubblici, scuole, palestre, locali…);
2) garantire misure economiche di sostegno alle attività alberghiere, commerciali, artigianali, agricole e professionali attive nel campo turistico che probabilmente subiranno perdite economiche almeno nella prima parte della stagione 2020.
Il decreto è già all’attenzione del governo nazionale per cui bisogna chiedere la tutela della specificità del caso Costiera.”

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