Coronavirus. Paura negli USA, 5 università sospendono programmi in Italia

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L’elenco degli atenei comprende Elon University, Fairfield, Florida International, la New York University e la Syracuse, quasi tutte con programmi a Firenze. Trump: “La mia amministrazione sta facendo un ottimo lavoro”. Al momento testate 445 persone, i pochi contagi sono di cittadini tornati da viaggi all’estero.

WASHINGTON – La paura del coronavirus contagia gli Stati Uniti. Almeno cinque università americane hanno già cancellato i programmi di studio di studio in Italia. L’elenco comprende Elon University, Fairfield, Florida International, New York University e la Syracuse, quasi tutte con programmi a Firenze.

Paura che dilaga anche a San Francisco, la quarta città più grande d’America, che ha dichiarato lo stato di emergenza locale anche se non ha finora alcun caso. La sindaca London Breed ha spiegato che si tratta di una misura preventiva per rafforzare i preparativi e la consapevolezza in merito alla diffusione del virus, dopo il monito lanciato ieri dalle autorità sanitarie Usa.

Negli Stati Uniti non c’è stata diffusione: dei 445 casi sospetti e testati 12 sono collegati con viaggi all’estero, due sono loro parenti stretti. Tre sono i positivi scesi dai 42 passeggeri della nave Diamond Princess. un militare statunitense di stanza in Corea del Sud è risultato positivo al test, come ha reso reso noto il Pentagono. Un militare contagiato di 23 anni, in quarantena nella sua residenza fuori dalla base di Camp Carroll, in una città vicina alla città coreana di Daegu.

Donald Trump ha toni rassicuranti e se ne vanta: “CDC (Centres for Disease control, ndr) e la mia amministrazione stanno facendo un ottimo lavoro nel trattare il Coronavirus, inclusa la chiusura molto precoce dei nostri confini in alcune aree del mondo. Nonostante i dem sostenessero fosse ‘troppo presto’, si è rivelata la decisione corretta. Ma tanto non importa quanto bene facciamo…”, ha twittato il presidente, che infatti ha tutti contro.

Da Joe Biden a Bernie Sanders, tutti durante i dibattiti in tv sono apparsi uniti nel criticare Trump per aver, in particolare, tagliato le risorse alle autorità sanitarie federali. Critiche anche per aver sminuito l’emergenza affermando che l’epidemia finirà con l’arrivo della bella stagione, in aprile.
Fonte La Repubblica

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