Utilizzo del cellulare in classe. Ritira il cellulare e lo rompe: l’insegnante deve pagare la riparazione?

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Cellulare ritirato e rotto: l’insegnante deve pagare la riparazione?

L’insegnante che ritira i cellulari ai propri studenti è tenuto al pagamento della riparazione del dispositivo se mentre era in sua custodia si è accidentalmente rotto?

In classe durante una lezione ho ritirato cellulari ai ragazzi e li ho messi in una scatola sulla cattedra. Passando vicino alla cattedra ho urtato la scatola e un cellulare è caduto e si è rotto il vetro. L’assicurazione della scuola ha risposto che non rimborsa il danno e ora la famiglia ha mandato a me la fattura della riparazione di 140 euro che mi sembra anche esagerata inoltre non specifica la marca del cell ed è generica. Sono tenuta a rimborsare la famiglia? Grazie.

Anche se con la circolare numero 30 del 15 marzo 2017 il MIUR ha vietato l’uso dei cellulari in classe, questo non legittima ed autorizza gli insegnanti a ritirare i dispositivi in oggetto ai propri studenti.
Si possono sanzionare o punire gli studenti che utilizzano impropriamente il cellulare durante le ore di lezione, si possono invitare gli studenti ad accomodarsi in corridoio e a non seguire più la lezione in segno di punizione, ma i cellulari, in quanto oggetti personali, non possono essere sequestrati o ritirati dagli insegnanti.
Lo stesso Miur rende noto che le circolari scolastiche, anche se prevedono il sequestro del cellulare in caso di utilizzo in classe, non sono fonte di legge ma solo atti ministeriali,e possono andare in contrasto con le norme giuridiche esistenti.

Utilizzo del cellulare in classe

Le linee guida del Garante della Privacy sulla scuola e sui rapporti tra studenti e docenti fissa fino a che punto un docente può spingersi: non può essere vietato agli alunni di portare il cellulare in classe se spento o in modalità “aereo”, il suo utilizzo può essere vietato se reca disturbo al resto della classe ma in ogni caso non rientra nei poteri degli insegnanti ritirare i cellulari degli alunni o, ad esempio, perquisire gli zaini o le tasche per verificare se vi siano nascosti strumenti tecnologici.

La scuola ha nei suoi diritti quello di vietare l’utilizzo di dispositivi tecnologici all’interno delle classi o della stessa scuola ma questo non comporta la possibilità di verificare il rispetto della norma e di spingersi a ritirare gli oggetti in questione, un potere che è concesso solo alle forze armate in presenza di reati o su richiesta del giudice.

Se il docente “sequestra” il cellulare il suo comportamento potrà essere segnalato sia al Preside che al MIUR.

Alla luce di quanto scritto, non vi sono norme che la obbligano a rimborsare il danno provocato al cellulare dell’alunno, ma lei ha commesso un illecito ritirandolo.

da OrizzonteScuola

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