Gli effetti della crisi della Banca Popolare di Bari in Penisola Sorrentina

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Sorrento (Napoli). La crisi della Banca Popolari di Bari in Penisola sorrentina. E’ questo l’articolo di apertura del settimanale Agorà della Penisola sorrentina, diretto da Nancy De Maio, da sabato in edicola.

Proprio in Penisola la Popolare di Bari può contare su un importante radicamento grazie all’acquisto, realizzato nel 2003, della Banca Popolare della Penisola sorrentina, istituto di credito nato grazie al contributo economico delle più importanti famiglie ed attività imprenditoriali della costiera.

A dicembre è stato dichiarato lo stato di insolvenza della Banca che è finita in regime di Amministrazione straordinaria. Le azioni hanno perso l’80% del proprio valore di mercato. Lo Stato ha sborsato 900 milioni di euro per la ricapitalizzazione.

Che conseguenze ci sono per la Penisola dove sono presenti due filiali, una in Via degli Aranci a Sorrento ed un’altra a Piano di Sorrento?
“risulta limitata l’attività straordinaria della Banca (mutui e prestiti ndr)” ha detto al settimanale Agorà Giovanni Gargiulo, manager del gruppo Mediobanca “ peccato perché si tratta di un istituto di credito vicino al territorio sia per l’attività di deposito, sia per i finanziamenti”.

Inoltre, Gargiulo ha indicato le azioni che possono essere fatte valere a tutela sia dei correntisti ( che fino a 100mila euro non rischiano alcunchè) sia degli azionisti.

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