Costiera Amalfitana, Ass. “Io Salerno” sulle gallerie: “Progetti invasivi e antichi”

Anche l’associazione “Io Salerno” ha voluto dire la sua circa la notizia che ha cominciato a circolare nelle scorse settimane, ovvero una nuova attenzione rivolta ai progetti relativi alle gallerie in Costiera Amalfitana. Progetti che sono visti di buon occhio da alcuni, ma che per molti non rappresenterebbero la soluzione adeguata al problema traffico.

“‘Il Signore dà il pane a chi non tiene i denti’, concludeva il Nonno quando commentava i comportamenti di chi mostrava di non saper gestire le proprie fortune -si legge- Grandi o piccole che fossero.
Purtroppo, anche in Costiera Amalfitana, dove il pane sopravanza, quel detto non sembra fuori luogo, nonostante non manchino neppure i denti.

Sono ricorrenti, infatti, esempi di scelte inopportune nella gestione di un territorio che, in qualità di ‘pane’ per tutti, ha consentito di vivere, lavorare e migliorare le condizioni economiche e sociali di generazione in generazione.

Si tratta, spesso, di decisioni frutto di valutazioni localistiche e/o egoistiche in grado di minare la stabilità dei delicati equilibri donati dalla natura, o da un Superiore Benefattore, e arrivati fino a noi grazie ai sacrifici di chi ha abitato quei luoghi plasmandoli con rispetto e devozione.

Se i predecessori avessero avuto ben diversi comportamenti, forse buona parte della attuale popolazione starebbe ancora a creare terrazzamenti per sopravvivere.

Peraltro, episodi anche recenti dimostrano che, in Costiera, con la natura non si può scherzare. E non solo in Costiera.

Nei giorni scorsi, è stata diffusa la notizia dei bandi per le gallerie che si vogliono realizzare nelle aree ‘selezionate’ di Positano, Praiano, Minori e per il cosiddetto ‘by-pass’ di Amalfi che serve a liberare il centro trasferendo il traffico nella valle dei Mulini. Poi, percorsi meccanici, parcheggi interrati, pubblici e privati, piallature e trapanazioni.

A parte altre considerazioni, è indubbio che, per i tempi richiesti da opere così complesse, saranno probabilmente i nipoti a vederne la fine. Degli appalti. E, speriamo, non del territorio.

Nel frattempo, la Costiera continuerà a essere una bolgia, sede di danni ambientali inaccettabili nonché di pericoli per chi ci vive nella condizione di recluso, soprattutto in caso di necessità.

E’ certamente comprensibile l’entusiasmo di alcuni settori economici che, in lavori per 200milioni di euro, sperano di trovare il giusto pane per i propri denti. Stupisce, invece, che buona parte della popolazione si mostri soggiogata dalla prospettiva di ipotetici vantaggi e sia indifferente rispetto alla potenziale pericolosità di tali interventi per la stabilità del territorio, con la alterazione della ‘naturalità’ dei luoghi, il peggioramento dei livelli di inquinamento, le crescenti sollecitazioni su tutte le strutture per la maggiore frequenza dei passaggi, gli ingolfamenti che faranno seguito ai tratti veloci. E non solo. Ha senso agevolare il transito senza porsi la domanda di dove far parcheggiare i mezzi?

Noi non siamo contro a prescindere. Noi pensiamo che l’incremento dei flussi turistici sia il presupposto per la ulteriore crescita dell’area, ma far arrivare più persone non può equivalere a far arrivare più auto.

E, invece, in una fase storica di svolta definitiva verso un ‘mondo più pulito’, alcune menti ‘prive di fantasia’ ancora propongono progetti ‘da secolo scorso’, invasivi e con forte impatto sull’ambiente e sulle tasche dei contribuenti. L’aggressione e la probabile alterazione della valle dei Mulini sono la prova evidente di una visione brutale del rapporto con la natura e dell’assenza di qualsiasi sensibilità”.

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